Casini con i composti di rame

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Raffaele

2015-08-10 14:59

Buongiorno a tutti!

Come da titolo, ho fatto del casino con dei composti di rame.

L'obiettivo era quello di produrre del solfato rameico avendo a disposizione acido nitrico, solforico e rame metallico.

Inizialmente ho ossidato il rame con l'acido nitrico ottenendo nitrato di rame in soluzione, che ho fatto cristallizzare e poi tramite calcinazione ho ottenuto dell'ossido rameico, a questo punto tutto soddisfatto perché convinto di aver ottenuto, con una resa parecchio elevata del'ossido rameico a mio avviso anche abbastanza puro! (un polvere nera del tutto nella norma e nulla mi avrebbe fatto pensare che avesse potuto essere un altro composto dato che con il saggio alla fiamma dava il tipico spettro verde del rame (II))

Tutto contento del mio reagente appena ottenuto e dalla qualità apparentemente buona, ne ho messi 5 o 6 grammi giusto per prova in acido solforico al 96% e con mia grande sorpresa nulla è successo! La reazione va fatta a caldo? oppure ci sono cose che ignoro? qualcuno mi illumini :/

ClaudioG.

2015-08-10 15:16

Ciao, ti riporto uno dei metodi scritti sul Salomone: "III. Si ottiene il solfato di rame facendo agire acido solforico diluito sull'ossido rameico (vedi n. 235) o sul carbonato di rame (vedi n. 245); 100 gr di ossido nero di rame richiedono circa 500 ml di acido solforico a 20° Bé. Il trattamento si effettua a caldo. La soluzione risultante si concentra e si lascia raffreddare affinché il solfato di rame cristallizzi." Anche se io terrei l'ossido e il solfato lo comprerei di grado agricolo, ricristallizzandolo magari. Il nitrato di rame si è asciugato bene? Te lo chiedo per curiosità, io ho passato una settimana per asciugarlo, senza contare la formazione di composti insolubili (nitrato basico di rame).

Raffaele

2015-08-10 16:12

a dire la verità la soluzione l'ho fatta evaporare lasciandola a circa 80 gradi per 5 o 6 ore, non era tanto saranno stati meno di 500 ml ed era saturo. Ero parecchio soddisfatto perchè questa volta mi era venuto parecchio bene la prima volta che ho provato me lo sono dimenticato li e il nitrato solido probabilmente si è decomposto in cabonato di rame (aveva il tipico aspetto del carbonato di rame) Ho notato che lasciando alcuni cristalli di nitrato rameico in ambiente umido sono molto igroscopici e al mio ritorno erano ridotti a delle "goccioline" di soluzione di nitrato sparse dove avevo lasciato i cristalli. A che temperatura posso lavorare per avere una reazione relativamente veloce? un centinaio di gradi bastano?

ClaudioG.

2015-08-10 17:02

Non saprei, perché non l'ho mai fatto partendo dall'ossido. In ogni caso non esagerare con la temperatura, che l'acido solforico caldo non scherza affatto: occhiali, camice, guanti e bicarbonato a portata di mano.

Comunque sì, il nitrato di rame è molto bello, ma fastidioso da cristallizzare per bene. Credo che il carbonato che dici tu sia nitrato basico di rame, insolubile e dello stesso colore del carbonato:

"Attempted dehydration of any of the hydrated copper(II) nitrates by heating instead affords the oxides, not Cu(NO3)2. At 80 °C, the hydrates convert to "basic copper nitrate" (Cu2(NO3)(OH)3), which converts to CuO at 180 °C" (da wiki eng)

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Raffaele

2015-08-10 17:44

allora si è probabile di fatto il solido che avevo ottenuto non passava in soluzione! proverò partendo dai 50 gradi e se non succede nulla alzo gradualmente! grazie della dritta.

ClaudioG.

2015-08-10 18:05

Sì, ma attenzione comunque   si si

Mario

2015-08-10 18:26

C'è un modo decisamente più semplice per ottenerlo.

Si sfrutta l'ossidazione del rame ad opera dell'acido nitrico.

In pratica si mette il rame in una soluzione di acido solforico e si addiziona la quantità necessaria di acido nitrico. Poi si scalda per far partire la reazione, che è la seguente:

3Cu + 3H2SO4 + 2HNO3  + H2O --> 3CuSO4*5H2O + 2NO

L'acido nitrico deve essere in quantità di poco superiore a quella stechiometrica, mentre il solforico deve essere in notevole eccesso.

La soluzione deve essere mantenuta abbastanza calda in modo da tenere in soluzione il sale. A 70 °C vi è in soluzione 3 volte il sale presente a 0 °C ed è questo gradiente ad essere sfruttato. Raffreddandola precipita il solfato pentaidrato puro che viene decantato e lavato rapidamente con poca acqua fredda. La soluzione rimanente viene reintegrata aggiungendo acido solforico , poi rame e HNO3 così da fare altro sale.

saluti

Mario

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Raffaele

2015-08-10 18:50

davvero molto utile grazie! una volta ho fatto una cosa simile per produrre cloruro di rame,ho messo rame metallico in acido cloridrico e per ossidare il rame ho messo un po di nitrato di potassio, il risultato è stata una soluzione molto concentrata di cloruro più altre cose, non so bene cosa sia successo e nemmeno le reazioni coinvolte anche perchè il salnitro che ho usato era molto impuro in più non mi sembra che dalla soluzione si sia liberato ipoazotide fatto sta che qualche giorno dopo sul fondo del barattolo (mezzi professionali) ha iniziato a cristallizare del CuCl2 e in soluzione probabilmente erano presenti sali di potassio che però non conosco.

ClaudioG.

2015-08-10 20:21

Non mi ero accorto che il Salomone riporta anche il metodo di Mario. Lo metto per curiosità: 

"II. La formazione del solfato di rame si compie in breve tempo se si fa agire sul rame una miscela di acido solforico e di acido nitrico.

Si pongono ad es. in una capsula 100 gr di rame in tornitura, si aggiungono 150 gr di 

acido solforico concentrato, 168 gr di acido nitrico della densità 1,26 e 1350 ml di acqua, e si riscalda con piccola fiamma affinché la reazione 

avvenga con moderazione. 

Quando tutto il rame è disciolto si porta alla 

ebollizione per qualche minuto, poi si filtra se è necessario, si concentra sino 

a 30-32° Bé. e si lascia cristallizzare."

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luigi_67

2015-08-10 20:56

Raffaele ha scritto:

.........il risultato è stata una soluzione molto concentrata di cloruro più altre cose, non so bene cosa sia successo e nemmeno le reazioni coinvolte anche perchè il salnitro che ho usato era molto impuro in più non mi sembra che dalla soluzione si sia liberato.......

Non è un buon modo di lavorare.

Consiglio per il futuro di utilizzare reagenti puri o purificati e di documentarsi su ciò che va fatto prima di procedere a mischiare cose, perché alla fine troppe variabili fanno perdere il controllo di quello che si fa e se neanche si sa bene cosa si sta facendo, il risultato sarà un pessimo minestrone...

Un saluto

Luigi

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ClaudioG.

2015-08-10 21:23

Giustissimo quello che dice Luigi. È sempre bene seguire un protocollo affidabile, per evitare risultati imprevisti o pericolosi. E comunque per farsi il CuCl2 non si può attaccare semplicemente l'ossido rameico con HCl?

Raffaele

2015-08-10 21:31

lo so bene, purtroppo! sono ancora parecchio ignorante...


ClaudioG. approposito del CuCl2 proprio oggi pomeriggio ho provato, ho usato sempre lo stesso ossido ottenuto dalla calcinazione del nitrato e l'ho fatto reagire in quantità stechiometrica con HCl.

Ho usato HCl al 33% e un piccolo ecesso di ossido tenendo presente che probabilmente non era puro, tra l'altro la bilancia che uso non ha una sensibilità inferiore al grammo (professionalità mai vista)e stranamente l'ossido non si è solubilizzato e la soluzione acida è rimasta pressoché invariata, mi è venuto il forte dubbio che ci sia qualcosa che non va proprio nell'ossido di rame.

ClaudioG.

2015-08-10 21:42

Ma no, l'importante è sperimentare con razionalità, buonsenso e in sicurezza, ma comunque sperimentare. Il forum c'è apposta, prima di improvvisare chiedo consiglio agli esperti. Finché si tratta di spreco di reagenti pazienza (a proposito, purificalo il nitrato di potassio asd ), ma quando non si lavora in sicurezza bisogna fermarsi e chiedersi se vale la pena, usando la testa. Comunque puoi presentati nella sezione adatta  :-).

Per il CuCl2 boh, non l'ho mai fatto, ti riporto le preparazioni del Salomone:

"237. Cloruro rameico. - I. Il cloruro rameico CuCl2.2H2O si prepara 

scaldando della tornitura di rame con acido cloridrico concentrato addizionato di una piccola quantità di acido nitrico per facilitare l'attacco del metallo che è piuttosto lento.

 Il liquido bruno si evapora sino a secchezza per scacciare l'eccesso di acidi; il residuo giallo bruno si riprende con poca acqua calda, si filtra e si fa cristallizzare. Si ottengono dei cristalli aghiformi 

verdi, deliquescenti.

II. Si scioglie l'ossido od il carbonato rameico in acido cloridrico concentrato; la soluzione verde si concentra sino a che segna all'ebollizione 45° Bé. "

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Raffaele

2015-08-10 21:47

Giustissimo! condivido perfettamente! :-D

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