Pirolisi dei saponi

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zodd01

2014-12-31 17:21

Per concludere l'anno in bellezza voglio condividere con voi un esperimento di pirolisi. Costruito un pirolizzatore che resista alla soda fusa ho pensato di pirolizzare del sapone. È fatto da un barattolo di acciaio, un tubo di rame piegato e una bottiglia in PET a fare da refrigerante. Il palloncino di raccolta è immerso in acqua fredda. In questo esperimento 45 g di sapone derivante da oli alimentari esausti e 15 g di soda caustica in scaglie sono stati triturati in un mortaio e caricati dentro l'apparecchio. Accesa la fiamma, bassa e la più piccola dei fornelli, inizia entro il minuto la formazione di densi fumi biancastri. Purtroppo per mancanza di silicone non ho potuto riempire il refrigerante di acqua. Fig.1: Pirolizzatore appena acceso

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Fig.2: Fumi nel palloncino
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Dopo 22 min la formazione di gas è cessata e la fiamma spenta. Il liquido nel palloncino presenta 2 fasi di cui la superiore giallina. Fig.3: Palloncino a fine esperimento
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Fig.4: Residuo nella caldaia
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Il palloncino è stato messo in congelatore. Voglio vedere se solidifica qualcosa. A breve vi comunichero' la resa in grammi e vedrò di fare qualche saggio al pirolizzato.  Ovviamente la mancanza di refrigerazione ha comportato la perdita di sostanza ma non avrei potuto eseguire l'esperimento altrimenti. Spero che questo regalo di fine anno sia di vostro gradimento. Suggerimenti e consigli sempre ben accetti. L'idea dell'esperimento è venuta da una review: * K.D.Maher; D.C. Bressler; ' Pyrolysis of triglyceride materials for the production of renewable fuels and chemicals ' : Bioresource technology vol. 98, pag. 2351 - 2368, 2007

I seguenti utenti ringraziano zodd01 per questo messaggio: Mario, quimico, Claudio, Raffaele

Mario

2014-12-31 20:58

Più che le reazioni chimiche coinvolte, mi piacerebbe conoscere le reazioni delle eventuali femmmine presenti in casa.

saluti

Mario

zodd01

2015-01-02 17:32

La fase incolore del pirolizzato solidifica nel congelatore mentre la fase giallino - verdognola no.

Il tutto pesa 2,5 g ed ha un volume di circa 2,8 ml di cui la fase colorata è solo 0,4 - 0,5 ml.

Credo che la fase incolore sia costituita perlopiù da acqua mentre la meno densa dai vari idrocarburi prodotti dalla decarbossilazione.

Al momento non ho altro sapone per ripetere l'esperimento. Quali saggi potrei eseguire con così poco materiale ?

@ Mario: sono fortunato, le femmine della casa non sono infastidite dagli esperimenti.

marco the chemistry

2015-01-02 19:10

la fase solida non può essere costituita anche da chetoni che si formano per condensazione di Piria, di solito si usano i sali di calcio o bario, ma con il sodio potrebbe venire comunque!

Io per fortuna per ora ho una sola femmina in casa e intorno (madre) che non rompe più di tanto, certo quando gira qualche mercaptano...asd

zodd01

2015-01-02 21:14

Per fase solida intendi quella che congela in freezer ?

Che io sappia i chetoni si formano bene con il calcio o altri metalli alcalino terrosi. Non escludo che possano formarsi anche con il sodio.

Do un occhiata alla mia fonte e ti faccio sapere meglio.

Ci vorrebbe una saggio per il carbonile.

Suggerimenti ?

marco the chemistry

2015-01-02 21:29

sìsì, quella che congela! L'altra sarà quasi sicuramente acqua. Beh per il carbonile si può usare il bromo, ma bisogna essere sicuri di non avere doppi legami....e lì ci sono sicuramente...boh altri metodi semplici non saprei... un buon IR con la banda del carbonile grossa come una casa sarebbe il top! asd

zodd01

2015-01-02 21:55

Quella che congela è la fase incolore che credo sia fatta perlopiù d'acqua. L'altra non congela. Ho riguardato la fonte. Per i saponi parla solo di sali di calcio e sì, dice che oltre a essere presenti chetoni il resto del pirolizzato somiglia al gasolio. Ho modificato il primo messaggio inserendo la fonte da cui mi è partita l'idea per l'esperimento. Serve un libro di saggi, alla triennale non ne ho imparati molti.

Rocco451

2015-03-02 10:05

Salve, ho trovato un articolo interessante che parla della pirolisi dei saponi.

Lo trovate a questo link: http://opac.tistr.or.th/Multimedia/Web/0032/wb0032064.pdf

spiega come può essere usata la pirolisi dei saponi vegetali per ottenere biocombustibili

Riccardo

Axeldt95

2015-03-02 14:02

zodd01 ha scritto:

Ci vorrebbe una saggio per il carbonile.

Suggerimenti ?

Per il riconoscimento del gruppo carbonilico si potrebbe utilizzare la 2,4-dinitrofenilidrazina che dà un precipitato giallo-arancio in presenza di aldeidi o chetoni. Se non è già presente nel reagentario, può essere un'idea per una nuova ed utile sintesi! :-)

zodd01

2015-03-02 15:01

@ rocco451:

Interessante quell'articolo, ne ho letti diversi che parlano dell'uso dei pirolizzati di saponi o olii come combustibili. L'articolo stesso che ho citato parla di ' diesel - like fuel '. E' facilmente intuibile che si potrebbero trasformare rifiuti come gli olii alimentari esausti ( presi da paninerie - ristoranti ecc... ) in risorse invece di buttarli inquinando o pagare fior di quattrini per smaltirli. Con la metà o forse meno dei denari necessari per smaltirli potremmo convertirli in carburanti per caldaie e capace con opportune modifiche pure per autotrazioni. Ma ai nostri governanti non ci arriva questo pensiero.

@ axel

Preferirei comprarlo un reagente del genere. Hai la procedura di esecuzione del saggio ?

Axeldt95

2015-03-02 16:23

zodd01 ha scritto:

Preferirei comprarlo un reagente del genere. Hai la procedura di esecuzione del saggio ?

La soluzione di reattivo di Brady si prepara sciogliendo 2,0 g di 2,4-dinitrofenilidrazina in 100 mL di metanolo, quindi si aggiungono lentamente 4,0 mL di acido solforico concentrato. La soluzione appare di colore giallo; l'eventuale solido non disciolto si rimuove per filtrazione. Il saggio prevede l'aggiunta di un paio di gocce di sostanza incognita a 3 mL di reattivo di Brady. La formazione del precipitato è generalmente molto veloce (agitare!) ma è consigliabile comunque attendere anche una decina di minuti nel caso in cui non si verifichi istantaneamente la precipitazione.