Sodio naftalenide

Myttex Forum ha chiuso definitivamente. Non è più possibile inviare messaggi, ma il contenuto è ancora consultabile in questo archivio.

quimico

2009-05-12 15:48

Comparati alla notevole importanza dei composti organolitio in quasi ogni branca della chimica organometallica, i composti organometallici dei metalli alcalini più pesanti, eccezion fatta per il sodio ciclopentadienile (NaCp, ove Cp = C5H5), giocano solo un ruolo limitato. Na + C5H6 -> NaC5H5 + 1/2 H2 Tra i composti organometallici dei metalli alcalini, la cui generazione coinvolge la scissione di un legame nell'elemento organico liberato, c'è una seconda classe di composti che sono formati attraverso transfer di elettrone da un metallo alcalino ad un partner organico, senza che nessun legame venga rotto. In questo modo vengono ottenuti RADICALANIONI ArH(*-) e DIANIONI ArH(2-), di cui questi ultimi sono diamagnetici nella maggior parte dei casi. Sono d'importanza teorica al pari di quella pratica. Molti substrati aromatici possono subire riduzione monoelettronica da parte di metalli alcalini. Per esempio il naftalene con sodio, in presenza di un solvente aprotico conduce alla sodio naftalenide, un radicalanione del naftalene. Di formula Na+ C10H8*−, è una soluzione color verde muschio in eteri quali DME e THF e serve come agente riducente auto-indicante nella sintesi di complessi in bassi stati di ossidazione. Un'interessante caratteristica è la disponibilità di un agente riducente molto forte che operi in fase omogenea. [E1/2 (C10H8 0/-1) = -2.5 V vs SCE]. Esempio: (n-BuO)4Ti + Na+ C10H8*− (in THF) -> (nBuO)2Ti(THF)2 + 2 C10H8 + 2 nBuONa

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: rock.angel

al-ham-bic

2009-05-12 20:06

Ho capito... ma non ho capito dove si vuol andar a parare!

"...serve come agente riducente auto-indicante nella sintesi di complessi in bassi stati di ossidazione..." , ovvero in pratica?

Non c'è un esempio migliore di quello messo in fondo?

:-/

Grazie

quimico

2009-05-12 20:17

Guarda ci son molti esempi in letteratura ma ora non ho nulla sottomano... posso sempre cercare quando son in università...

ti posso citare ad esempio questo:

Reductive decomplexation of π-allyltricarbonyliron lactone complexes using sodium naphthalenide as a route to stereodefined 1,7-diols and 2,3-diene-1,7-diols

Treatment of π-allyltricarbonyliron lactone complexes, that contain an adjacent leaving group, with lithium naphthalenide causes decomplexation to acyclic dienols in excellent yield and without any stereochemical scrambling of the allylic centre. When an endo complex is employed (E,E)-geometry prevails with good selectivity whereas (Z,E)-geometry dominates in the case of exo complexes. A mechanism consistent with the observed stereo- and regiochemistry is proposed.

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: rock.angel

al-ham-bic

2009-05-12 20:54

OK, non darti da fare più di tanto... dagli esempi ho afferrato il senso della frase che hai detto prima: "sono d'importanza teorica al pari di quella pratica..." -_-

quimico

2009-05-12 21:06

questa è decisamente pratica... infatti ho tralasciato apposta la teoria... ci sarebbe molto da scrivere sul trend degli eteri usati come solventi, sul trend dei vari substrati aromatici... sull'utilizzo o meno di eteri corona (visto che l'HMPA meno la si usa meglio è)... senza nulla togliere alla teoria MO

quimico

2013-04-04 20:13

I metalli alcalini reagiscono un ampio numero di idrocarburi aromatici in dimetil etere, 1,2-dimetossietano o tetrafurano trasferendo uno o due elettroni ad una molecola di idrocarburo portando a radical anioni intensamente colorati.

Per esempio, il naftalene in THF acccetterà un elettrone dal sodio per formare un radical anione libero.

C10H8 + Na → Na+C10H8•−

Il risultante composto intesamente colorato di verde prenderà il nome di sodio naftalenide. Questa reazione porta ad un equilibrio reversibile. Il valore della costante di equilibrio sarà determinata principalmente dalla grandenzza dell'energia di solvatazione degli ioni. Solventi come il metil etere o l'1,2-dimetossietano sono molto preferibili per la solvatazione, invece l'etil etere è piuttosto inefficace.

Altri metalli alcalini in presenza di solventi polari subiranno anche essi l'equilibrio di cui sopra col naftalene.

La riduzione di una soluzione 0.1M di un idrocarburo con sodio procede al 99% o più secondo

(EO)H > (EO)Na = +0.1 V

Dalla condizione di equilibrio in DME

(EO)Na + (RT/F)ln(Na+) = (EO)N + (RT/F)ln[naftalene/naftalene]

può essere derivato che il potenziale standard del sodio è di circa +0.16 V rispetto a mezzo potenziale d'onda del naftalene.

Il naftalene può essere ridotto a dianione dal sodio quando ammoniaca liquida è usata come solvente ma solo solo ad anione quando il solvente è DME o THF.

Questa reazione inizia attraverso un transfer di un elettrone di valenza dell'atomo di sodio all'orbitale molecolare a più bassa energia disponibile nella molecola di naftalene. In termini di teoria dell'orbitale molecolare, questo è l'orbitale antilegante a più bassa energia, e l'elettrone non accoppiato è delocalizzato sull'interno sistema aromatico. Le approssimazioni molecolari orbitaliche di Huckel possono essere usate per ottenere una interpretazione qualitativa delle proprietà e degli spettri elettronici del radical anione naftalenide.

Le costanti di velocità del transfer elettronico tra il naftalene e il suo radical anione sono nel range di 106-108 litro/mole-sec; la velocità è dipendente dal solvente, dal metallo alcalino, e soprattutto dall'affinità elettronica dell'idrocarburo e dal lavoro fotoelettrico che è funzione del metallo.

La prova fisica del SET dal sodio al naftalene è fornita da metodi polarografici, misure di suscettività magnetica e spettri ESR.

La suscettività magnetica delle soluzioni di THF della sodio naftalenide misurate a t.a. attraverso il metodo di Gouy indicano anche che l'anione monovalente è monomerico in soluzione con un elettrone spaiato.

Gli spettri ESR provano in modo chiaro, senza ombra di dubbio, che l'elettrone aggiunto non è localizzato su un particolare atomo di carbonio. Lo spettro di risonanza non è solo una linea singola, ma esibisce una struttura fine degna di nota. Le grandezze delle costanti di splitting iperfine osservate per il radical anione del naftalene sono di 4.95 e 1.865 gauss per i protoni alfa e beta rispettivamente. Questo rapporto di 2.80 è in eccellente accordo con il rapporto 2.62 delle radici dei coefficienti dei protoni alfa e beta nel metodo HMO. La densità di carica, come determinato tramite i coefficienti del più basso MO libero del naftalene, è maggiore in posizione alfa.

Al contrario della soluzione del naftalene neutro che è incolore, il radical anione naftalenide è fortemente colorato di verde, dando vita ad uno spettro di assorbimento nel visibile. Tale radical anione segue la legge di Beer nella concentrazione di 0.130-8.67x10−3M.

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: rock.angel

zodd01

2013-04-04 21:50

Ma perchè sodio naftalenide e non sodio naftalenuro ? E' un sale, seguendo la nomenclatura tradizionale mi verrebbe da chiamarlo così.

quimico

2013-04-05 08:01

A me hanno sempre insegnato così... Quindi non so che dirti. Sui libri mai sentita o letta, quindi se tu sai dove è scritto o simili posta pure... In spagnolo si dice così, ho chiesto ad un amico spagnolo... In italiano no che io sappia... Non piace neanche a me come nome, mi suona strano... Forse è meglio parlare di sodio-naftalene, ma ormai proseguo così. Se permetti proseguirei con la mia trattazione, domande chiarimenti e altro alla fine. Reazioni della sodio naftalenide Soluzioni di tale radical anione hanno sia natura radicalica sia ionica. Esse subiscono una varietà di reazioni: equilibrio, sostituzione, ossidazione-riduzione, e iniziazione di polimerizzazione, e spesso questi processi avvengono simultaneamente. Queste reazioni sono il risultato di un'estrazione di protone (il radical anione agisce come base), SET (il radical anione agisce come agente riducente), o coupling radicale-radicale. Sodio naftalenide come base: In solventi proticamente attivi i radical anioni diventano protonati non appena essi si formano. Per aggiunta di un donatore di protoni come acqua o alcole a soluzioni in THF di sodio naftalenide la protonazione avviene sull'atomo con la carica negativa più elevata. La reazione della sodio naftalenide con l'acqua è una reazione in cui il passaggio iniziale coinvolge la sodio naftalenide nel ruolo esclusivo di base. Tramite sistemi a rapida miscelazione a flusso controllato la legge di velocità è stata stabilita essere -d(Nap•−)/dt = 2k1(Nap•−)(H2O), con un valore di k1 a 20 °C di 1.01*104 M-1 sec-1 in THF. Quindi le cinetiche previste sono del secondo ordine totale, primo ordine rispetto al radical anione e primo ordine rispetto all'acqua. Nelle reazioni di questo radical anione con sostanze come acqua o CO2 due aspetti sono predominanti: primo, si formano diidro derivati o diidro derivati sostituiti degli idrocarburi aromatici di partenza; secondo, in assenza di un eccesso di sodio metallico, metà dell'idrocarburo di origine è recuperato intatto, mentre in presenza di un eccesso di sodio l'idrocarburo di origine è completamente convertito nel diidro derivato. La formazione ed i tempi di vita di diversi anioni aromatici in soluzioni irradiate di areni in alcoli alifatici sono stati investigati tramite tecnici di radiolisi pulsate. Gli anioni aromatici mostrano un veloce decadimento che segue una legge cinetica del primo ordine. La costanti assolute di velocità per questo decadimento, probabilmente un transfer protonico dall'alcole, arene•− + ROH → areneH + RO sono state determinate per quattro alcoli e tre anioni aromatici. Le costanti di velocità, che sono state trovate essere nell'ordine CH3OH> C2H5OH ≅ C3H7OH > (CH3)2CHOH, mostrano una correlazione quantitativa con l'acidità degli alcoli come misurato in altri modi. H. Normant e B. Angelo hanno studiato l'azione della sodio naftalenide su una serie di composti che contengono gruppi metilenici attivati o idrogeni acidi. La sodio naftalenide è stata sufficientemente basica da estrarre un protone da composti come il bifenil metano ed il fluorene. Il carbanione formatosi tramite estrazione di un protone è stato lasciato condensare con CO2 o un gruppo carbonilico. Le reazioni di condensazione base-catalizzate sono state fatte per azione della sodio naftalenide su diversi acidi carbossilici, alifatici ed aromatici, seguita da addizione dell'appropriata aldeide o chetone. Il primo passaggio di questa reazione comporta la formazione di un dianione stabile: 1RR'CH-CO2H + 2(Naph•−)/THF → 1RR'C:-COO Esso condensa con un composto carbonilico nel passaggio successivo: 1RR'C:-COO + R''C(=O)R''' → R''R'''C(O)-C(RR';-)-COO. L'idrolisi di quest'ultimo prodotto di condensazione ad un beta idrossi acido carbossilico. La sintesi di sistemi biciclici ad anelli fusi tramite una condensazione tipo-aciloino è ottenuta tramite azione della sodio naftalenide su cheto esteri. Un esempio è l'addizione del metil-β-(2-chetocicloeptano)propionato ad una soluzione in THF di sodio naftalenide per formare il 7-idrossi-8-cheto-biciclo(5.3.0)decano. Reazioni di transfer elettronico della sodio naftalenide: Gli esperimenti di titolazione potenziometrica di diversi idrocarburi aromatici con sodio naftalenide forniscono esempi eccellenti della natura di transfer elettronico del radical anione naftalenide. In queste reazioni la sodio naftalenide trasferisce un elettrone ad un altro idrocarburo aromatico come il fenantrene. I potenziali di riduzione per gli idrocarburi aromatici sono stati determinati in questa maniera. Soluzioni in THF di sodio naftalenide assorbono idrogeno molecolare portando alla formazione di sodio idruro e naftalene in quantità stechiometrica. Sono stati proposti due meccanismi ragionevoli per questa reazione. Meccanismo I Na+C10H8•− + H2 → NaH + C10H8 + H Na+C10H8•− + H → NaH + C10H8 Meccanismo II Na+C10H8•− + H2 → NaH + C10H8 + H Na+C10H8•− + H → Na+C10H9 Na+C10H9 → NaH + C10H8 Mentre entrambi gli schemi coinvolgono l'iniziale transfer elettronico all'idrogeno molecolare a dare idruro ed idrogeno atomo, essi differiscono nei passaggi successivi. Il meccanismo I coinvolte la riduzione dell'idrogeno mentre il meccanismo II coinvolge l'addizione di un radical idrogeno al radical anione, seguito da perdita di idruro a dare i prodotti osservati. Gli studi effettuati usando deuterio gas D2 indicano che entrambi i meccanismi sono operativi. Miscelando una soluzione equimolare di sodio naftalenide con 1,1,3,3-tetrafenilbut-1-ene o tetrafeniletilene avviene un rapido transfer elettronico a formare un radical anione. Na+C10H8•− + CH3-CPh2-CH=CPh2 → C10H8•− + CH3-CPh2-C-CPh2Na+ A causa dell'ingombro sterico, questo radicale NON dimerizza, ma disproporziona a dare il dianione e l'olefina. 2 CH3-CPh2-C-CPh2Na+ ⇄ CH3-CPh2-CNa+-CPh2Na+ + CH3-CPh2-CH=CPh2 L'idrolisi del dianione a dare 1,1,3,3-tetrafenilbut-1-ene corrisponde all'85% dell'olefina originale; l'1,1,3,3-tetrafenilbutano corrisponde al 10% dell'olefina originale; e l'1,1-difeniletano al 5% dell'olefina originale.

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: fosgene, rock.angel

quimico

2013-04-06 09:04

La reazione del bifenilacetilene con sodio naftalenide è stata riportata da A. D. Dadley e A. G. Evans.

Il meccanismo proposto da Evans e Dadley per questa reazione coinvolge un iniziale rapido transfer elettronico con la formazione o dell'anione dimero o di quello monomero.

Ph-C≡C-Ph + Naph•− → Ph-C≡C-Ph•−

2Ph-C≡C-Ph•− → Ph-C=C(Ph)-C(Ph)=C-Ph

Ph-C≡C-Ph•− + Naph•− → Ph-C=C-Ph

Comunque, studi con metanolo deuterato quale agente protonante nell'ultimo passaggio ha sollevato un dubbio sulla validità di tale meccanismo.

Levin et al. hanno, con l'aiuto di dati spettrofotometrici e dei risultati di deuterazione, proposto il seguente meccanismo.

Ph-C≡C-Ph•− Na+ + Naph•− Na+ ⇄ Ph-C=C-Ph 2Na+ + Naph

Ph-C=C-Ph 2Na+ + THF → PhCH-CPh Na+ + ...

PhCH-CPh Na+ + CH3OH → trans-stilbene + ...

Il meccanismo (semplice transfer elettronico) proposto da Dadley

e Evans esigeva la formazione di PhCD:CDPh, mentre il meccanismo proposto da Levin richiede la formazione di PhCH:CDPh che è infatti ritrovato nei prodotti di reazione.

Il trattamento della sodio naftalenide con alogenuri alchilici in 1,2-dimetossietano porta a prodotti di ossidazione-riduzione, alchilazione, e dimerizzazione.

Naph•− + R-X → Naph + X + R

R può dimerizzare a dare 1/2 R-R, oppure può alchilare, ad esempio il naftalene, dando vita ad un naftalene R sostituito, e quindi dare polialchilazione, oppure può essere ridotto a R, e in DME dare vita a RH.

Tutti e quattro gli alogenuri alchilici (fluoruri, cloruri, bromuri ed ioduri) coinvolgono quali intermedi sia radicali alchilici sia anioni alchilici.

I prodotti di riduzione dell'alogenuro R-H derivano da reazioni di disproporzionamento o di transfer elettronico successivo.

La reazione della sodio naftalenide con alogenuri n-propilici e n-pentilici, come altri alogenuri, porta ad una differenza piuttosto ampia nelle rese tra prodotti di riduzione ed ossidazione. Ovviamente solo una parte dei prodotti di riduzione può essere rappresentata da un disproporzionamento del radicale. Sono stati suggeriti due meccanismi, attraverso l'anione e il radicale. Studi sul 5-esenil fluoruro indicano che il cammino preferito è tramite l'anione.

2 R-CH2-CH2 → R-CH=CH2 + R-CH2-CH3

R-CH2-CH2 + Naph•− → R-CH2-CH2 + Naph

R-CH2-CH2 + DME → R-CH2-CH3 + CH3OCH=CH2 + CH3O

R-CH2-CH2 + DME → R-CH2-CH3 + CH3OCH2CHOCH3

CH3OCH2CHOCH3 + Naph•− → CH3OCH2CHOCH3

CH3OCH2CHOCH3 → CH3OCH=CH2 + CH3O

Diversi meccanismi sono stati suggeriti per spiegare la formazione dei prodotti di alchilazione. Lipkin propose un iniziale attacco SN2 sull'alogenuro alchilico attraverso un radical anione nucleofilo.

La successiva riduzione del risultante radicale libero porta al carbanione, che può attaccare un'altra molecola di alogenuro alchilico per formare nuovi prodotti e/o estrarre un protone dal solvente formando altri prodotti. Un altro meccanismo propone la combinazione tipo radicale libero di un radicale alchilico libero con un radical anione aromatico quale passaggio di iniziazione attraverso cui avviene l'alchilazione.

La reazione della sodio naftalenide con alogenobenzene (F, Cl, Br, e I) in THF è stata studiata da T. C. Cheng.

I prodotti maggioritari sono i seguenti:

Naph•−Na+ + C6H5X → C6H6 + C6H5-C6H5 + C6H5-C6H4-C6H5 (orto-, meta-, para-fenil bifenili) + alfa e beta fenil naftaleni

La reazione appena citata potrebbe procedere attraverso un meccanismo anionico, radicalico, o attraverso una combinazione anionica-radicalica. Dall'analisi dei prodotti tramite trattamento con D2O appare che il meccanismo è predominantemente radicalico nella sua natura.

La reazione della sodio naftalenide in THF con etil laureato è stata riportata da Machtinger. Dopo idrolisi della soluzione in THF è stato recuperato il monolaurilnaftalene con una resa del 60%.

Closson ha riportato la scissione di solfonammidi di amine secondarie tramite sodio naftalenide. Un'analisi della reazione di diverse solfonammidi con sodio naftalenide a t.a. in DME rivela che 2-6 equivalenti dell'anione sono richiesti per una completa scissione di un equivalente di solfonammide nella corrispondete amina. Comunque a -60 °C la scissione completa di arenesolfonammidi di amine secondarie richiede esattamente due equivalenti di sodio naftalenide. Dall'analisi dei prodotti delle sopracitate reazioni a bassa temperatura, si osserva la formazione del sale sodico dell'amina e del sodio arenesolfonato. Attraverso analisi della reazioni in competizione, la legge cinetica del primo passaggio è stata ridotta a

v = k(radical anione)(solfonammide)

Nella reazione della sodio naftalenide con la toluensolfonammide della p-toluidina, il transfer elettronico e la scissione sono considerevolmente più veloci della reazione acido-base con il protone acido.

Il trattamento di alchil toluensolfonati con sodio naftalenide in THF porta alla riconversione dei toluensolfonati in alcoli (scissione O-S). Il meccanismo di questa reazione è probabilmente simile a quello proposto da Kovacs e Ghatak, per la scissione sodio-ammoniaca liquida di toluensolfonammidi.

La scissione riduttiva di diversi eteri alifatici, allilici, e ciclici è stata riportata da Benjamin Angelo.

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: rock.angel

quimico

2013-04-08 11:22

Reazioni di polimerizzazione della sodio naftalenide: Lo stesso tipo di transfer elettronica tra naftalenide e antracene sembra essere responsabile dell'iniziazione della polimerizzazione tra sodio naftalenide e stirene. Naph•− + Stirene → Stirene•− + Naph Gli ioni negativi monomerici formati attraverso la reazione citata potrebbero essere rappresentati da :CHX-CH2 o CHX-CH2:. Con un eccesso del monomero entrambe le estremità dei due radicali sopracitati propagano la polimerizzazione, ognuno tramite un diverso meccanismo, una estremità cresce come radicale, l'altra come carbanione. Dopo l'aggiunta della prima unità monomerica a ciascuna estremità, avviene una vera separazione di carica e specie come quelle scritte sotto vengono formate. :CHX-CH2-CHX-CH2 o :CHX-CH2-CH2-CHX Le estremità radicaliche hanno tempo di vita breve. A bassa temperatura esse dimerizzano e di conseguenza di formano le specie come: :CHX-CH2-CH2-CHX: Un'analisi delle specie appena citata suggerisce che esse non danno reazione di terminazione, e quindi la propagazione dovrebbe continuare fino a che tutto il monomeno non viene consumato.

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: rock.angel

quimico

2013-04-09 12:22

Riduzione di aldeidi e chetoni aromatici con sodio metallico:

C'è una certa similitudine tra le riduzioni con sodio metallico di aldeidi e chetoni aromatici e quelle effettuate con sodio naftalenide.

Una gamma di molecole organiche vengono ridotte tramite reazioni con sodio metallico, o in presenza di un donatore di protoni o seguite da trattamento con un donatore protonico.

Il sodio è stato usato come soluzione in ammoniaca liquida, amine a basso peso molecolare, e alcuni eteri (DME). È stato anche usato come sospensione in solventi inerti come toluene o xilene. Per entrambe le procedure, una fonte di protoni quale l'acqua o l'etanolo è aggiunta contemporaneamente al composto da ridurre. Il sodio è stato anche aggiunto direttamente a soluzione del composto da ridurre in presenza o assenza di solventi idrossilici.

La riduzione di chetoni ed aldeidi attraverso il sodio è meglio considerata come una riduzione elettrolitica interna in cui uno o più elettroni sono trasferiti dalla superficie del metallo (o dal metallo in soluzione) all'aldeide o al chetone da ridurre.

Nel 1891 E. Beckmann e T. Paul scoprirono che alcuni chetoni aromatici reagivano col sodio nel rapporto atomo di metallo/molecola di chetone 1:1, formando prodotti di addizione estremamente colorati. Schlenk confermò questi risultati e scoprà anche che i disodio derivati potevano essere preparati tramite successiva azione del metallo. Queste reazioni furono condotte in benzene o soluzione eteree, sotto azoto, e avvenivano piuttosto lentamente. Kraus scoprì che la reazione del sodio col benzofenone in soluzione di ammoniaca liquida avveniva velocemente e portava alla formazione o del monosodio o del disodio chetile; l'ultimo si formava attraverso aggiunta di due equivalenti di sodio.

R2CO + Na → R2CONa (mono chetile)

Per idrolisi del disodio chetile, si era ottenuto il benzidrolo.

Schlenk e collaboratori conclusero a causa dell'intensa colorazione del composto e a causa delle reazioni con iodio ed ossigeno che il composto di sodio era un radical libero del tipo R2CONa, formato attraverso l'aggiunta di un atomo di sodio ad una molecola di chetone.

Secondo Schlenk, questi chetili erano monomolecolari e non si associavano a dare la forma dimolecolare, il sodio pinacolato, R2C(ONa)(ONa)CR2. A supporto di tale tesi (monomolecolarità della struttura) fu fatta l'osservazione che l'idrolisi non dava pinacoli ma un miscela di chetone e idrolo.

quimico

2013-04-17 09:26

Bachmann nel 1933, notando che i chetoni aromatici reagivano con una miscela di magnesio e magnesio ioduro e che erano ridotti a iodomagnesio pinacolati, R2C(OMgI)•(OMgI)CR2,

reinvestigò il sistema sodio benzofenone. Fu scoperto che il pinacolo formato dall'idrolisi è successivamente scisso nel chetone e nell'idrolo attraverso l'azione dell'alcale liberato simultaneamente dall'idrolisi. Inoltre, i prodotti ottenuti attraverso l'azione del sodio sui chetoni aromatici in un mezzo etereo anidro sono principalmente sodio pinacolati, e l'idrolisi di questi pinacolati con acidi diluiti dà pinacoli con rese buone. Misure di conduttività elettrica mostrano che esistono serie abbastanza complesse di equilibri in soluzioni di sodio e benzofenone.

Gli equilibri

Ph2C•ONa ⇄ Ph2CO + Na+

2Ph2C•ONa ⇄ Ph2C(ONa)•CPh2(ONa)

Ph2C(ONa)•CPh2(ONa) ⇄ Na+ + Ph2C(ONa)•CPh2(O)

Ph2C•ONa + Ph2C•O ⇄ Ph2C(ONa)•CPh2(O)

esistono tutti in soluzione di benzofeneno chetile.

Bachmann confermò che il secondo equilibrio esiste in etere e Wooster mostrò che in ammoniaca liquida l'equilibrio nella seconda equazione si trova per circa l'85% a favore dei prodotti monomerici. Una prova considerevole è disponibile mostrando che all'aggiunta di entrambi il primo e il secondo elettrono possono essere scambiati.

Per esempio, il mercurio agisce sul Ph2C(Na)ONa formando Ph2CONa e sodio amalgama, e la reazione può essere invertita se viene utilizzata un'amalgama sufficientemente concentrata (alto contenuto di sodio).

L'acetofenone e gli acetofenoni sostituiti per reazione con sodio formano i chetili fortemente colorati come previsto o prima il radicale libero, e poi lentamente si combinano per formare il corrispondente pinacolato.

PhRCO + Na → PhRCONa → (PhRCONa)2

R = Me, Et, Pr, i-Pr

Nel caso del dimetil- e del dietilacetofenone, l'aggiunta di un eccesso di sodio porta alla formazione di PhRCONaNa. L'idrolisi dei chetili davano una varietà di prodotti: i chetoni di partenza, i pinacoli, gli alcoli e prodotti non ben identificati.

La reazione del sodio con i chetoni alifatici in mezzi inerti è stata investigata da Drweski e Wiemann, e S. Dev. I prodotti di queste reazioni sono pinacoli, alcoli, prodotti di condensazione, e resine.

Poiché molte aldeidi reagiscono subito con ammoniaca liquida, questo mezzo è di norma disponibile solo per reazioni tra derivati di aldeidi e soluzioni di metalli.

La benzaldeide reagisce con ammoniaca liquida formando un precipitato su cui viene fatto reagire del sodio. Questa reazione, comunque, non è stata ancora completamente investigata.

La reazione tra sodio metallico e benzaldeide in mezzi inerti è stata studiata per la prima volta da Church, il quale riportò un prodotto di addizione benzaldeide-sodio colorato di verde che veniva decomposto dall'acqua con la formazione di quantità equivalenti di alcole benzilico e benzaldeide.

Beckmann e Paul in seguito investigarono la reazione e scoprirono che il composto benzaldeide-sodio era estremamente sensibile nei confronti di acqua, ossigeno, e diossido di carbonio. Nell'interazione con l'acqua, i prodotti di reazioni erano idrobenzoino e sodio idrossido.

Il composto aldeide-sodio era formato, secondo Beckmann, attraverso l'aggiunta di un equivalmente atomico di sodio ad un equivalente molecolare di aldeide.

Nel 1924 F. F. Blicke investigò ulteriormente la reazione tra sodio e benzaldeide in etere assoluto. Assunse che la benzaldeide ed il sodio reagivano con la formazione di un prodotto di mono- o disodio addizione, a seconda della quantità di sodio presente.

C6H5CHO + Na → C6H5CHONa + Na → C6H5CH(Na)ONa

2 C6H5CHONa ⇄ C6H5CHONa-CHONaC6H5

L'intermedio (C6H5CHONa) tenderà a dimerizzare a C6H5CHONa-CHONaC6H5 che esiste in equilibrio con il composto monomolecolare. Quando il composto (C6H5CHONa) è idrolizzato, sono isolati alcole benzilico e benzaldeide. Il composto (C6H5C(Na)ONa), per aggiunta di acqua è idrolizzato ad alcole benzilico.

In un maniera simile il composto (C6H5CHONa-CHONaC6H5) potrebbe subire idrolisi con la formazione di idrobenzoino.

Comunque Blicke non trovò traccia di idrobenzoino quando un equivalente di sodio veniva usato. Le reazioni che avvenivano quando la benzaldeide reagisce con due equivalenti di sodio sono indicate sotto.

C6H5CHO + 2 Na → C6H5CH(Na)ONa

2 C6H5CH(Na)ONa + C6H5CHO → C6H5CHONa-CHONaC6H5 + C6H5CH2OH

Dall'idrolisi del composto (C6H5CH(Na)ONa), Blicke ottenne alcole benzilico e dal composto (C6H5CHONa-CHONaC6H5), idrobenzoino.

In accordo con Kraus e White, le aldeidi alifatiche o i prodotti della reazione tra aldeidi ed ammoniaca reagiscono subito con sodio in ammoniaca liquida. Comunque, le aldeidi alifatiche sembrano essere piuttosto non reattive con sodio in solventi inerti.

V. O. Lukashevich ed E. N. Dokunikhi hanno investigato la reazioni di chinoni con sodio in etere assoluto. È stato trovato che non avveniva alcuna reazione tra sodio finemente suddiviso e p-benzochinone. Comunque quando il sodio viene usato nella forma di amalgama liquida, un numero di chinoni (fenantrenechinone, beta-naftochinone) formano composti colorati di verde brillante quando posto sotto agitazione in etere in atmosfera di azoto. Tali chinoni come l'1,4-naftochinone e il p-benzochinone non reagiscono direttamente con amalgama di sodio. Un agente di transfer elettronico come il nitrobenzene sembra essere necessario per facilitare la reazione dei sopracitati chinoni con sodio. Perciò quando una quantità equivalente di benzochinone in etere assoluto viene introdotta in una miscela di nitrobenzene ed amalgama di sodio, avviene una riduzione con la formazione di un precipitato blu scuro.

Nell'interazione del sodio con un chinone, due atomi di sodio vengono aggiunti per formare il sale disodico dell'idrochinone.

Comunque, non può essere esclusa la possibilità che questa reazione avvenga in maniera step-by-step con la formazione prima dei prodotti di addizione di un atomo di sodio col chinone, come nel caso dei chetoni aromatici.

I seguenti utenti ringraziano quimico per questo messaggio: rock.angel