La preparazione dei nummuliti

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Enotria

2016-10-28 22:14

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I nummuliti sono dei foraminiferi fossili, costituiti da una unica cellula con un guscio calcareo avvolto a spirale, tanto da farli assomigliare appunto a delle piccole monete (nummulus). Diffusissimi, formano con il calcare interi giacimenti, tanto da venire spesso utilizzati anche come materiale da costruzione fin dai tempi dei faraoni per edificare le piramidi della piana di Giza (Nummulites gizehensis).

 

Dall’aspetto naturale piuttosto insignificante, sono invece molto interessanti se sezionati opportunamente, con un po’ di pazienza ed anche utilizzando i pochi strumenti reperibili presso un semplice appassionato: abrasivi, mola, Dremel con disco diamantato, supporto in plexiglas.

 

 

La preparazione inizia fissando il nummulite ad un vetrino di supporto con della semplice colla tipo Vinavil.

 

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Nella foto tre diverse sezioni, già incollate sul vetrino ed una montata sul supporto per meglio lavorarla.

Naturalmente i pezzi sono troppo grossi e la frattura è certamente troppo irregolare: si procede quindi con il nostro Dremel fissato in morsa e con su montato un disco diamantato. Prestando la massima attenzione, magari prendendo il vetrino con una pinza, si procede al taglio ed ad una prima grossolana spianatura.

 

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No, non sono pazzo, le mie dita sono li solo per fare la foto. Per lavorare veramente uso una pinza a becchi piatti ed un pezzo di legno per premere da dietro il vetrino.

Questa fase della lavorazione è realmente pericolosa, tenete le vostre mani lontane dal disco diamantato, mi raccomando, le dita vi servono !

 

Alla fine della sgrossatura abbiamo i nostri campioni pronti per la successiva levigatura:

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Il prossimo strumento da utilizzare è la mola, meglio se ad acqua in modo da non surriscaldare, altrimenti fate passate leggere e date il tempo al pezzo di disperdere il calore.

In questa fase è comodissimo l’utilizzo del supporto in plexiglas con scavata una tasca delle dimensioni esatte del vetrino e profonda un millimetro. La terrete perfettamente parallela alla faccia laterale della mola, che quindi lavora esclusivamente di piatto.

 

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A questo punto la superficie da visualizzare è ormai ben definita, salvo le orribili rigature date dalla lavorazione alla mola.

Prendiamo ora un supporto ben piano e rigido (lastra di cristallo, specchio, ecc.) e sopra gli mettiamo alcune gocce di acqua. Appoggiamo la carta smeriglio che si attaccherà al piano bagnato, sopra alla carta abrasiva mettete diverse gocce di acqua per lubrificare e raffreddare la lavorazione.

Con movimenti circolari e con pressione uniforme girate, girate, girate ancora. Date una occhiata e poi di nuovo girate, girate, ecc. ecc.

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Siete ancora li che girate ?  Bene, bene !

In questa fase si ha la lucidatura e la finitura del nostro campione: meglio l’avrete rifinito, più belle saranno le immagini che ne ricaverete.

 

Io ho utilizzato per le foto uno stereo microscopio, non sarà un gran che, ma almeno è già pronto e si fa presto. Anche la gamma degli ingrandimenti è adatta allo scopo, meglio se è dotato dei bassi ingrandimenti piuttosto che degli alti, in questo caso perfettamente inutili.

 

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E finalmente vediamo il risultato del nostro lavoro: le varie sezioni dei nostri nummuliti, ben evidenziate nei loro minimi particolari.

 

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Da sinistra: sezione laterale con gli accrescimenti successivi, sezione mediana con i fori occlusi dal calcare durante la fossilizzazione, linea mediana e canali ripieni di calcare.

 

*yuu*

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: ClaudioG., RhOBErThO, ohilà, Beefcotto87, luigi_67, myttex, Claudio, NaClO, Alessandro.M, TrevizeGolanCz, ale93

Coscinodiscus

2018-04-05 10:38

Veramente un bellissimo lavoro, complimenti. Trovi che il Vinavil sia sufficiente? Sto facendo degli esperimenti di consolidamento di alcuni campioni in araldite, se l'hai già usata mi piacerebbe avere il tuo parere.

Un saluto,

Luca

Enotria

2018-04-06 16:06

No, non ho provato l'araldite.

Il Vinavil è molto comodo perché finito il suo compito, basta bagnarlo e si stacca facilmente.

Come tenacità è poi più che sufficiente, io lo uso sia in microscopia per il posizionamento dei pezzi, sia per bloccare un pezzo per ulteriori lavorazioni.