marco the chemistry
2013-01-23 11:06
Dopo una sintesi di lusso torno a lavorare con i metalli "ignobili".. Bene, cominciamo! Materiali: - ammonio molibdato idrato - bipiridile - acido cloridrico 37% - fonte di calore bella potente e vetreria base (becker, beute, cilindri, capsule) Procedimento: Per prima cosa è necessario preparare l'anidride molibdica, MoO3 perciò si pongono in una capsula di porcellana pulita circa 10g di ammonio eptamolibdato idrato. Si comincia a scaldare con un bunsen rimescolando molto frequentamente la massa che tende a formare croste. Per prima cosa si ha l'anidrificazione del molibdato e poi comincia l'emissione di NH3 gassosa. la massa intanto cambia colore e vira dal bianco al verdastro, poi al grigio e infine, dopo circa 20 minuti di riscaldamento, al giallo-arancio, colore di MoO3 calda. Si scalda ancora per qualche minuto per eliminare eventuali tracce di molibdato non decomposto e poi si fa raffreddare. Avviene la reazione di decomposizione: (NH4)6Mo7O24 * 4H2O ===> 6NH3 + 7MoO3+ 14H2O MoO3 calda e poi raffreddata Adesso che abbiamo MoO3 si può cominciare la sintesi del complesso vero e proprio. Si pongono 2g di MoO3 fredda in circa 15-20 ml di HCl concentrato, mescolando per portare in sospensione tutto l'ossido. Qui la fonte dice che dovrebbe solubilizzarsi tutto, a me non è successo però questa cosa non inficia la sintesi, dato che inseguito l'ossido si solubilizzerà tutto. Pesare ora 2,1g di NaI solido e aggiungerli alla soluzione, subito si noterà un cambiamento di colore verso il marrone (si libera iodio). Ci si trasferisce ora all'esterno e si comincia a far bollire il tutto per liberare lo iodio. è necessario stare all'esterno perchè si sviluppano intense nebbie di HCl, meglio anche lavorare in una giornata ventosa. Appena la soluzione comincia a bollire si svilupperanno copiosi i vapori dell'alogeno. Si bolle fino a portare quasi a secco e si riprende la massa marrone con altri 15-20ml di HCl conc. e si riporta quasi a secco per eliminare lo iodio eventualmente rimasto. Ora si aggiungono altri 20 ml di HCl conc e la soluzione dovrebbe diventare di un verde smeraldo. A parte intanto si prepara una soluzione di 2,7g di bipiridile in 10ml di HCl concentrato, si agita un po' per completare la dissoluzione della base, si forma il bipiridinio dicloruro. Si uniscono le due soluzioni e subito si ha la precipitazione di un solido verde brillante microcristallino. Il tutto viene filtrato su setto poroso e lavato con poco HCl concentrato e fatto essiccare per due giorni su NaOH per eliminare tutto l'HCl residuo. Il complesso si altera all'aria umida, perciò sarebbe meglio saldarlo in un'ampollina, tenendone da parte però 2,5g per un altro esperimento che posterò più avanti! Le reazioni coinvolte sono: 2MoO3+ 12HCl + 2NaI ===> 2H2[O=MoCl5] + 2NaCl + I2 + 4H2O H2[O=MoCl5] + H2bpy===> (bpyH2)[O=MoCl5] + 2H+ La fonte (che per ora non riporto poichè non voglio svelare il secondo complesso da sintetizzare) per la riduzione usava HI, molto scomodo da produrre e conservare e oltretutto anche sotto controllo..quindi ho preferito optare per uno ioduro e filtrare via NaCl, che è insolubile in HCl conc., si può usare anche KI. In un'altra sintesi ho letto che si usa anche idrazina idrato, secondo me però il riducente più sicuro, facile da usare e che lascia poche schifezze in giro è sempre lo ioduro... Il Brauer addirittura utilizza la riduzione elettrolitica in cella a diaframma...
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