Dott.MorenoZolghetti
2011-07-30 12:07
Ogni tanto mi devo ricredere su qualche amicizia costruita con onestà e una certa dose di fatica quotidiana. Solitamente io tengo molto in considerazione gli amici e, subito dopo i miai familiari, posiziono loro nella scala gerarchica delle mie "essenzialità", perfino prima di me stesso.
Mi viene naturale quindi aspettare dagli amici la stessa cosa e solitamente avviene una parziale soddisfazione delle attese. Non sempre però, in taluni casi non si instaura una vera "corrispondenza d'amorosi sensi" e allora il rapporto quasi automaticamente volge al termine, per esaurimento dei comuni interessi o, molto più facilmente, per assenza di comunicazione. Questo è comprensibile e quindi lo posso considerare "normale", dipendendo infatti dal carattere diversificato tra gli indivuidi che nel corso della vita s'incontrano (variante normale).
Tralasciando le amicizie durature e salde, fortunatamente in maggioranza, vorrei analizzare alcune varianti.
Poi c'è una variante, che io definisco "tossica", che invece ti asseconda in pieno, ti fornisce le risposte a tutte le tue domande, ti dimostra la sua amicizia e a un tratto, quando ha raggiunto i suoi obiettivi, diviene refrattaria a qualsivoglia stimolo. Anzi, rifugge, nascondendosi, evitandoti come un appestato. Ora, definere questi soggetti come "amici" è un offesa all'Amicizia, meglio chiamarli "approfittatori" o "traditori", come faceva l'Alighieri.
C'è anche la variante "tiepida" che porta l'amicizia a uno stadio di torpore tanto pronunciato che lo puoi definire "comatoso". Il passo dalla dichiarazione di morte è breve e a volte hai la sensazione che sia solo una liberazione! Sono tipicamente gli amici che senti una volta all'anno, magari perchè è Natale o perchè hanno un fottuto bisogno di te per qualche cosa di improrogabile (controllo prostatico, esami del sangue segretissimi, tamponi vari post-scappatella, ecc.) Questi direi è meglio perderli che trovarli.
Ho incontrato anche la variante "non posso vivere senza di te", anche detta "orchidea selvaggia". Come l'orchidea, si tratta di un'amicizia bella, anzi bellissima, ma parassitaria. Non come la "tossica", che ti uccide velocemente e in modo evidente, no. Qui si tratta di un legame morboso alla rovescia, dove è l'amico che fa più e meglio, il tuo stesso gioco. Si dichiara attaccato a te come un'edera, ma nella realtà di te se ne frega.
Gli servi, non tanto per aiuti effettivi, ma per solo "supporto esistenziale", così si può arrampicare e arrivare là dove, senza il tuo aiuto, mai sarebbe arrivato. E questo non lo ammetterà mai!
Queste sono le varianti che meglio conosco, ma sono certo che se ne trovano altre. Vorrei sapere da voi qualche impressione e magari qualche variante sperimentata.
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