Mario
2015-03-25 19:37
Ultimamente la questione è di nuovo salita alla ribalta e così ho provato a mettere in pratica alcune indicazioni che avevo a suo tempo suggerito.
Quando si vuole recuperare il nobile metallo, un passaggio quasi obblgato prevede di separarlo come cloruro, sale insolubile di colore bianco che precipita quantitativamente trattando in soluzione acida un sale di argento solubile (come il nitrato) con ioni cloruro. Un indubbio e ulteriore vantaggio è dato anche dalla selettività del metodo. infatti sono ben pochi (e rari) i cloruri che possono contaminare il precipitato, che grazie a ciò si può ottenere allo stato di notevole purezza.
La domanda che molti si pongono è come sia possibile ottenere l'argento metallico a partire da questo sale, in modo semplice e possibilmente poco costoso.
Tra i molti metodi possibili ne ho selezionato due.
Il primo è un procedimento termico ad alta temperatura, dove il cloruro dargento viene decomposto da un carbonato alcalino fuso. Avviene la seguente reazione:
4AgCl + 2Na2CO3 ==> 4Ag + 4NaCl + 2CO2 + O2
La reazione è bene farla avvenire intorno ai 1000 °C, in modo che tutte le sostanze presenti siano allo stato fuso. Talvolta si aggiunge anche del carbone di legna per accelerare la reazione. In pratica si prepara dapprima una miscela intima di AgCl, Na2CO3 anidro e carbone di legna (omogeneizzare in un mortaio) che verrà successivamente trasferita in un crogiolo e poi riscaldata in muffola. Per evidenti ragioni si usa un forte eccesso di sodio carbonato e carbone rispetto al teorico. Una difficoltà che si può incontrare è il reperimento di un crogiolo adatto. Non si possono infatti usare i normali crogioli di porcellana perchè verrebbero corrosi dal carbonato fuso. Vanno però benissimo, tra gli altri, i crogioli di terra refrattari, in argilla e quelli fabbricati con la calce viva. Anche la temperatura potrebbe essere un problema e se non si dispone di una muffola si può sempre ripiegare con una torcia a propano o simili combustibili.
Ecco i risultati ottenuti (ho usato un crogiolo di porcellana "bucato" che però ho rivestito con uno strato interno di CaO):
Si possono facilmente notare i globuli di metallo tra la massa fusa.
Per separare l'Ag si liscivia con acqua calda più volte e si termina con una soluzione diluita di HCl.
Quello che si ottiene è un misto di globuli di varie dimensioni:
la quantità è di circa 12 g.
Interessante è la tecnica che permette di ottenere il metallo, sotto forma spugnosa, a temperatura ambiente o di poco superiore, in ambiente acido e in presenza di zinco.
E' bene partire da AgCl precipitato di fresco e lavato più volte con acqua demineralizzata. Si aggiunge acido solforico al 10% circa e alcuni pezzetti di zinco. Si scalda leggermente e si agita in continuazione con un'ancoretta magnetica (il sale deve sempre essere a contatto con lo Zn). Il precipitato di AgCl diventa sempre più scuro e dopo circa un'ora la reazione di riduzione (2AgCl + Zn ==> 2Ag + ZnCl2) può dirsi completata.
L'argento si separa, come già detto, in forma spugnosa di colore grigio con sfumatura giallina:
saluti
Mario
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