Buongiorno,
Ho un dubbio, probabilmente banale, relativamente al potenziale di ossidazione, in relazione a dei complessi visti in fotochimica. Nello specifico, nello studio degli stati eccitati dei metalli di transizione, abbiamo valutato le differenze tra i complessi [Ru(bpy)3]2+ e [Ru(biq)3]2+. I potenziali di OSSIDAZIONE, stando alla spiegazione ricevuta, sono di 1,28V vs SCE per il [Ru(bpy)3]2+, e 1,40V vs SCE per il [Ru(biq)3]2+. Sempre dalla spiegazione, emerge che per l'effetto p-greco backbonding, il Rutenio, nel [Ru(biq)3]2+, ha orbitali stabilizzati, dunque più bassi in energia, per via del fatto che viene impoverito di densità elettronica dalla retrodonazione al legante, e tutto ciò, rende l'ossidazione del [Ru(biq)3]2+, più difficile rispetto al [Ru(bpy)3]2+. Da questo punto di vista, mi risulta chiaro il perchè, ma dal punto di vista dei potenziali, non lo comprendo. Mi spiego meglio: un potenziale di ossidazione maggiore, non dovrebbe rappresentare una più facile ossidazione del complesso in questione (stando a quanto detto per la serie elettrochimica, in cui al diminuire del potenziale redox, aumenta la semplicità con cui un elemento viene ossidato)? Sto facendo confusione?
Grazie.
Stai facendo confusione sia con la sezione in cui postare i dubbi (leggi il regolamento!!!) sia con i potenziali standard di ossidazione e/o di riduzione.
Post spostato, ma potresti chiarirmi il motivo del perché faccio confusione?
In rete si trovano anche dei bei articoli sul complesso Ru(bpy)32+ in cui partendo dall'analisi del suo stato fondamentale e poi eccitato, si arriva a trattare il discorso fotochimico, come ad es. qua http://www.diva-portal.org/smash/get/diva2:160830/FULLTEXT01. Prova a darci un occhio.
Interessanti sono i primi studi su tali complessi fatti da Meyer come puoi leggere qua http://publications.iupac.org/pac/pdf/1986/pdf/5809x1193.pdf. Oltre a questo articolo: The life and times of [Ru(bpy)3]2+: localized orbitals and other strange occurrences M. Keith De Armond and Michael L. Myrick, Acc. Chem. Res. 1989, 22, 10, 364–370.
Li leggerò sicuramente, ma ciò che non capisco è come mai il complesso con potenziale di ossidazione 1,40 sia più difficile da ossidare rispetto a quello avente potenziale di ossidazione 1,28, se si è detto, ad esempio nella serie elettrochimica che le specie a potenziale di riduzione più basso (il potenziale di ossidazione è cambiato di segno), siano più facilmente ossidabili.
Credo tu abbia fatto confusione tra i potenziali di ossidazione e riduzione.
La convenzione è di usare il potenziale standard di riduzione: più è positivo/alto il valore di potenziale (di riduzione), più la specie tende ad accettare elettroni (= ridursi).
Per i potenziali di ossidazione vale il concetto opposto, e quindi sarebbe da considerarsi il potenziale di riduzione cambiato di segno. Seguendo questa logica la spiegazione del tuo prof è corretta: [Ru(bpy)3]2+ (1,28V vs SCE) tende ad ossidarsi più facilmente rispetto al [Ru(biq)3]2+ (1,40V vs SCE)
Se non ricordo male dalla teoria redox, è facile fare confusione tra le convenzioni e il resto
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