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betamax
2009-11-15 13:31
ciao a tutti,
vorrei sapere se corrisponde al vero il fatto che lo iodato di potassio se attraversato da una qualche corrente elettrica cambia colore.
Ho letto che questa proprietà era sfruttata nel telegrafo chimico da A. Bain a metà Ottocento, impregnando per l'appunto un foglio di carta con questo sale e facendovi oscillare sopra un pendolo mandante segnali elettrici. Ma questo è tutto ciò che so.
Qualcuno ne sa qualcosa in più o ha provato questo esperimento?
grazie
Rusty: Discussione spostata, ho cambiato il titolo per indicizzare meglio: spero non ti dispiaccia. Ciao
Beefcotto87
2009-11-15 13:50
Allora...
1- Non ti sei presentato nell'apposita sezione
2- Questa è la sezione di ORGANICA, quello che chiedi è appartenente all'ambito dell'INORGANICA
3- Non siamo qui per risolvere i problemi di chi non se lo merita
al-ham-bic
2009-11-15 14:39
Perchè non diamo un'occhiatina (30 secondi!) alla struttura del forum prima di scrivere? Qui siamo in organica!
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Comunque il quesito è interessante dal punto di vista storico.
Il KIO3 non cambia colore con la corrente (almeno secondo la tua domanda) ma sicuramente la carta di Bain era impregnata da KIO3 e salda d'amido, sfruttando la liberazione di iodio e conseguente colorazione scura della traccia percorsa dal pennino elettrico.
Mi segno questo esperimento e appena posso lo provo
betamax
2009-11-15 18:19
chiedo venia per aver postato nella sezione sbagliata, per non essermi presentato, sperando così di poter avere un opinione sul mio quesito, che non è un problema, ma una domanda dettata dalla curiosità.
dunque, mi auto sposto?
al-ham-bic
2009-11-15 22:41
Ti sposterà Myttex quando se ne accorge.
La risposta (mia) l'hai già avuta, se qualcuno avrà da aggiungere qualcosa lo aggiungerà.
betamax
2009-11-16 10:55
infatti, grazie della risposta al-ham-bic.
Aggiungo un nuovo dato che ho trovato, la soluzione di cui era impregnata la carta forse era nitrato d'ammonio (NH4NO3) e potassio ferrocianato (C6N6FeK4) che se non erro sono usati anche in fotografia.
E' possibile? e con quali grandezze elettriche sarà poi funzionato tutto ciò? ciao
... la soluzione di cui era impregnata la carta forse era nitrato d'ammonio (NH4NO3) e potassio ferrocianato (C6N6FeK4) ... E' possibile? e con quali grandezze elettriche sarà poi funzionato tutto ciò? ciao
La carta al ferrocianuro era un altro sistema di rivelazione, anche se il principio rimane il medesimo.
In questa la traccia sarà azzurra-blu, in quella allo iodato sarà scura.
Le tensioni in gioco in questi dispositivi erano sempre dell'ordine dei volt e la corrente delle poche unità o decine di milliampere (quanto basta per una minielettrolisi sulla traccia).
Come ti ho già detto, fra X tempo farò una prova pratica per curiosità e metterò i risultati, abbi pazienza...
thechemicalsistem
2009-11-17 18:18
cmq si usa una reazione simile per il riconoscimento degli acidi carbossilici. Il procedimento è il seguente:
in una provetta si pone 1/2 g di probabile acido carbossilico a 2-3 ml di KI al 2% e 2 ml di KIO3 al 4%.
Una volta portato ad abolizione a banomaria, si lascia raffreddare.
Una volta raffreddato si aggiungono alcune gocce di salda d'amido.
Se c'è la presenza si un acido carbossilico si forma una colorazione blu, dovuta all' I complessato con amido.
al-ham-bic
2009-11-24 23:07
Come promesso, ho fatto il test del "Bain telegraph" con la carta allo iodato. Mi si perdonerà la grafica "a megapixel", ma non ho usato un bel pennino come converrebbe, ma un grossolano cacciavitone , dato che avevo fretta e voglia di controllare solo il principio, non le rifiniture.
Ho preparato una carta imbevuta di una soluzione di KIO3 e amido (come avevo facilmente previsto questa è la composizione completa), ho disteso la carta, umida ovviamente, su una lastra di alluminio collegata al polo positivo ed un cacciavitone collegato al negativo.
Tensione 20 V e corrente una ventina di mA.
Ecco il risultato: un fax dei tempi del re Ferdinando
Dott.MorenoZolghetti
2009-11-25 16:46
Molto interessante. Io ho un amico che in montagna, nelle giornate nevose, mangia chili di prugne cotte, poi esce di casa e disegna sulla neve fresca...ma usa un altro principio...
Chemestry4EvEr
2009-11-25 16:56
ahahahah troppo forte!!
betamax
2009-11-25 18:26
quando fui giovane, in una serata nevosa, mi cimentai in un esperimento simile a quello dell'amico del dott.morenozolghetti, solo che al posto delle prugne usai sangria e il canale di sfogo era l'esofago.
comunque il sottoscritto e bain ringraziano al ham bic per aver ridato vita ad una parte di una tecnologia estinta.
Dott.MorenoZolghetti
2009-11-25 22:00
Le prugne al mio amico servono per non sentire freddo (le cuoce nel vino zuccherato) e usa blu di metilene sulla neve. Cosa avevate capito?