Geber
2021-01-16 09:51
Ag2O. L'ossido di argento viene preparato aggiungendo, sotto agitazione (manuale o magnetica), 1,62 moli di sodio idrossido al 98% in acqua ad una soluzione di argento nitrato (1.62 moli) in acqua. Il precipitato viene raccolto tramite filtrazione e lavato prima con acqua (fino a scomparsa dell'alcalinità tramite indicatore di pH) e poi con etanolo. Si mette ad asciugare in un essiccatore, meglio sotto vuoto.
AgNO3 + NaOH → AgOH + NaNO3
2 AgOH → Ag2O + H2O
La minore affinità dell'argento (e dell'oro) per l'ossigeno (rispetto al rame) porta ad ossidi di minore stabilità termica rispetto a quelli del rame. Ag2O è un precipitato marrone scuro prodotto aggiungendo alcali ad un sale solubile di argento(I); AgOH è probabilmente presente in soluzione ma non nel solido. Viene prontamente ridotto al metallo, e decompone ad elemento se scaldato sopra i 160 °C. L'azione di un agente ossidante vigoroso come lo ione S2O82- su Ag2O o altro composto di argento(I) produce un ossido nero di stechiometria AgO. Che questo che non sia un composto di argento(II) è, comunque, evidenziato dal suo diamagnetismo e da studi di diffrazione che mostrano che esso contiene in verità due tipologie di ioni argento, uno con due atomi di ossigeno collineari vicini (AgI-O 218 pm) e l'altro con coordinazione planare quadrata (AgIII-O 205 pm). Viene quindi indicato con la formula AgIAgIIIO2.
L'ossidazione anodica dei sali di argento porta a due ulteriori ossidi neri, Ag2O3 (AgIII-O = 202pm) e,
a potenziali minori, Ag3O4. In entrambi gli atomi di argento sono in un intorno di atomi di ossigeno planare quadrato. È stato tentato di formulare Ag3O4 come AgIIAg2IIIO4 ma le distanze medie Ag-O di 203 pm e 207 pm rispettivamente sono completamente sbagliate e invece implicano stati di ossidazioni non interi con carica bassa sulla coppia di atomi di argento. Il trattamento idrotermico di AgO in un tubo di argento a 80°C e 4 kbar porta ad un ossido che fu originariamente (1963), in modo errato, designato come Ag2O(II). Il composto ha una conduttività metallica e la stechiometria è, infatti, Ag3O; può essere descritto come una struttura anti-BiI3 in cui gli ioni ossido occupano i 2/3 dei siti ottaedrici in un arrangiamento hcp di atomi di Ag (Ag-O 229pm; Ag-Ag 276, 286, e 299 pm).
CF3COOAg. Ad una sospensione di 0.81 moli di argento(I) ossido in acqua viene aggiunto acido trifluoroacetico (1.55 moli). La soluzione risultante è filtrata, ed il filtrato viene evaporato a secchezza sotto pressione ridotta. L'argento trifluoroacetato anidro quindi ottenuto viene purificato ponendolo in un estrattore Soxhlet ed estraendolo con etere etilico, o dissolvendo il sale in sufficiente etere etilico, filtrandolo su un sottile strato di carbone attivo, ed evaporando la soluzione eterea filtrata a secchezza. La resa del sale cristallino incolore ottenuto dopo rimozione dell'etere è dell'88%.
Ag2O + 2 CF3COOH → 2 CF3COOAg + H2O