wuido
2013-11-21 23:24
Spero di fare cosa gradita ai microscopisti dilettanti come me pubblicando la sequenza di immagini del semplice lavoro di aggiornamento dell'illuminazione del mio seben sbx5 eseguita questo pomeriggio.
Come si sa questo, visto il prezzo, bel microscopio possiede un' illuminazione inadeguata fornita da una lampadina ad incandescenza classica da 20 W operante a 220V.
A questo punto mi sorgerebbe la seguente domanda: perchè mai nel manuale quelli della Seben dicono che il bulbo in dotazione è alogeno?
Forse per lo stesso motivo per cui dicono che l'illuminazione è di tipo kohler piuttosto che critica?
In ogni caso, è possibile modificare facilmente ed in modo del tutto reversibile (per chi vuole prima.... "provare per credere".....) tale illuminazione sostituendola con una alogena (nel mio caso da 20W ) a bassissimo voltaggio (12 V).
I passaggi per fare ciò possono essere i seguenti.....se qualcuno ha suggerimenti su come migliorare qualcosa mi dica così li adotto anche io
Ovviamente declino ogni responsabilità per danni a persone e/o cose che potrebbero scaturire dall'allestimento di un sistema come quello descritto qui di seguito.
1) Svitare il portalampada (con annesse, nella parte superiore dello stesso, le lenti convergenti).
2) Premere verso il basso e svitare la lampadina alogena 20 W 220V .... è del tipo con attacco b15d, quello che si usa in genere nelle cappe e nelle macchine per cucire.
3) Rompere delicatamente con un martello (o altro) il bulbo della lampadina ed eliminare il sottile filamento di tungsteno tra le due "stanghette" provenienti dai due poli della lampadina.
4) Con una pinza rompere la parte centrale in vetro tra i due poli della lampadina (per consentire un posizionamento più centrato della lampada alogena nei passaggi successivi).
5) Saldare una lampadina alogena "bispina" da 20 W - 12 V sulle "stanghette" della lampadina rotta centrandola, per ora, solo approssimativamente.
6) L'ibrido di lampadina (l'attacco è della lampada tipo edison mentre il bulbo è alogeno) così ottenuto va ora premuto e avvitato nell'alloggiamento
7) Collegare ad una presa di casa un trasformatore 220 V - 12 V che "regga" 20 W , quindi di almeno 1,7 Ampere (20 W /12 V = 1,66 A).
8) Per un lavoro totalmente, per il momento, reversibile (sempre nell'ottica di testare prima di decidere) si possono collegare i cavi uscenti dall'alimentatore 12 v con un cavo terminante con una presa schuko (siemens o tedesca che dir si voglia): a questa si connetterà la spina schuko del microscopio.
Poichè non mi trovavo per casa una presa schuko io, molto meno bene, ho utilizzato (ma "non si fa" ) del nastro isolante collegando i cavi provenienti dal trasformatore direttamente alla spina schuko del microscopio.
Nella foto seguente (del come "non si fa" si nota un apparente groviglio di cavi elettrici: in realtà sono i vari cavi elettrici che escono dall'alimentatore di un vecchio PC. Utilizzando il solo cavo giallo ed il nero ho prelevato corrente a 12 Volt (in questo caso il trasformatore era adeguato fornendo a 12V 2 ampere max), come suggeritomi da Piero, "mio fratello maggiore nel vivere".
9) Ovviamente, come opzione, si potrà aggiungere al sistema così allestito un potenziometro per "dosare" l'intensità luminosa
10) Prima di riavvitare il portalampada bisogna, osservando dagli oculari, centrare (spostandolo con le dita e stando attenti a non scottarsi) il filamento del bulbo alogeno al centro del campo inquadrato.
11) Pulire con un panno che non si sfilacci, inumidito con alcool, il bulbo della lampadina alogena per evitare che i residui di grasso lasciati dalle dita durante il maneggiamento carbonizzino sulla superficie della lampadina.....che dopo poco risulterebbe fulminata.
12) Riavvitare il portafiltri.
Fine!
Con il sistema di cui sopra si ha il vantaggio di poter passare dall'illuminazione tipo edison a quella alogena e viceversa semplicemente scegliendo il tipo di lampadina da inserire nel portalampada e collegando, o meno, il traformatore al sistema.......sebbene, visti i miglioramenti, non ci sia motivo per decidere di tenere l'illuminazione nativa.
A tal proposito mia moglie ha commentato "non è che si veda semplicemnte più luminoso......è che si vede..ecco...meglio.."
Spero che tutto ciò sia utile a qualcuno ....e non dannoso per altri.....
Guido
PS
Conviene, per quanto segue, scegliere una lampadina alogena bispina con filtro UV.
Nota sull'illuminazione alogena in genere.
Fonte : http://it.wikipedia.org/wiki/Lampada_alogena
"I limiti di questi dispositivi sono riconducibili all'emissione di raggi ultravioletti, dannosi per l'occhio umano e capaci di provocare cancro della pelle e causa di sbiadimento degli oggetti illuminati. Il fenomeno è in parte dovuto all'uso del quarzo al posto del vetro per la costruzione del bulbo.
Il quarzo è infatti più resistente alle alte temperature ma trasparente ai raggi ultravioletti. La schermatura di queste radiazioni avviene ponendo davanti alla lampada una lastra di vetro, che ne riduce il passaggio del solo 15% e che serve anche come protezione in caso di esplosione accidentale dell'ampolla.
Recentemente nella composizione delle ampolle sono state introdotte sostanze in grado di bloccare i raggi ultravioletti e dei pigmenti fluorescenti che li convertono in luce visibile, aumentandone l'efficienza complessiva".