Mario
2014-03-12 20:03
La preparazione di questo pigmento, noto anche come verde cobalto, è stata alquanto travagliata e solo dopo molti tentativi sono riuscito nell'intento.
Procedura:
Si pesano direttamente in un crogiolo di quarzo 4,4 g di ossido di zinco in polvere fine. Poi si aggiungono 3 ml di acqua e si impasta fino ad ottenere una densa poltiglia. A parte si sciolgono 1,8 g di solfato di cobalto eptaidrato in 4 mL di acqua e si versa questa soluzione nel crogiolo contenente la poltiglia di ZnO. Si mescola bene con una spatola di acciaio inox cercando di spappolare eventuali grumi. Si essicca in stufa a 95 °C finché il tutto si rapprenda in una massa semisolida. Si posizionano sulla massa rosea 1-2 dischetti di carta da filtro (servono a creare un ambiente riducente) e si colloca il crogiolo in muffola coprendolo con l’apposito coperchio, dapprima a 300 °C per 1 ora e poi a 1000 °C per almeno 2 ore. Si lascia raffreddare a 800 °C, e poi a temperatura ambiente. Infine si riduce in polvere in un mortaio di vetro.
Già noto nella seconda metà del XVIII secolo, prese il nome dal chimico e mineralogista svedese Sven Rinman. Ha una bella tinta verde ed è molto stabile essendo inalterabile al calore, all’aria e alla luce. E’ solubile negli acidi minerali come il cloridrico e nitrico dando una soluzione di colore rosa. Ha un prezzo piuttosto alto in quanto necessita di ingredienti di partenza molto puri. Divenne commercialmente disponibile solo 50 anni dopo la scoperta, ma fu comunque poco usato nelle opere “importanti”.
Fu invece assai considerato da parte degli acquarellisti di età Vittoriana, esecutori di un genere di pittura artistica ingiustamente considerata minore, ma che apprezzo tantissimo.
Ecco un esempio, intitolato The reapers , opera di Julien Dupré e recentemente battuto da Sotheby’s.
http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=42hdj4d1db3kp4sbzwc.jpg
saluti
Mario
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