1 microscopio + ½ binocolo = infinito

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Enotria

2013-10-13 22:30

In tanti abbiamo i classici microscopi con lunghezza di tubo di 160 mm. e ne siamo ben contenti, perché troviamo tutti gli accessori che vogliamo ed a prezzi decisamente ridotti: obiettivi, condensatori, illuminatori per episcopia, ecc. ecc.

Ma, se vogliamo proprio essere onesti, dobbiamo anche considerare che i moderni obiettivi a coniugata infinita sono veramente ottimi: anche quelli nello standard DIN hanno dei trattamenti anti riflesso che 30 anni fa i nostri obiettivi manco se li sognavano, il calcolo computerizzato ha poi permesso di ottenere prestazioni eccellenti anche nei normali acromatici, tanto è vero che con i microscopi moderni è scomparsa la necessità dell’utilizzo degli oculari compensati: non ve n’è più alcun bisogno !

Chiunque abbia provato gli obiettivi moderni si sarà certamente reso conto che un acromatico di oggi ha la stessa incisività e risoluzione dei migliori obiettivi di ieri, anche se alla fluorite o apocromatico.

E non è più vero neppure che è difficile trovarli usati su eBay: oggi, quelli della serie a norme DIN, si trovano comunemente ed a prezzi di poco superiori ai “vecchi” obiettivi a lunghezza finita e nelle marche tra le più blasonate: Zeiss, Leitz, ecc.

Ed allora, non vi viene la voglia di rimodernare il vostro vecchio microscopio in uno ben più moderno ed a coniugata infinita ?

Il costo ?

Se vi dicessi che vi costa pochi Euro, la cosa diventa più interessante ?

La differenza fra un microscopio di tipo “vecchio” e di uno nuovo ad infinito è limitata alla presenza di una sola ed unica lente, la così detta lente di tubo.

E’ quella lente che chiude il tratto dei raggi paralleli tipici della coniugata infinita e fa convergere l’immagine nel punto giusto per essere ingrandita dagli oculari.

Null’altro !

Prendiamo allora un vecchio microscopio, io ho utilizzato uno Zeiss Standard 18, e vediamo cosa ci serve.

Prima di tutto occorre uno strumento semplicissimo: un tubetto con una delle due aperture chiusa da un vetro smerigliato ( o carta da lucido) e di dimensioni tali da entrare al posto dell’oculare.

1.JPG
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Questo attrezzo ci servirà per verificare la correttezza del nostro lavoro: nel microscopio, qualunque esso sia, l’immagine formata dall’obiettivo si deve formare in una posizione ben precisa, un centimetro sotto alla battuta del tubo porta oculare.

Possiamo subito verificarlo con il nostro Standard non ancora modificato, mettendo a fuoco un qualsiasi soggetto con un obiettivo normale, ad esempio il classico 10x, ed andando a vedere il vetro smerigliato dentro al nostro tubetto: vedrete che l’immagine sarà a fuoco solo se inserite il tubetto per circa un centimetro, non di più, non di meno (in realtà esistono piccole differenze fra marca e marca, ma non cambiano nulla delle nostre considerazioni)

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Se ora, SENZA MODIFICARE LA MESSA A FUOCO, togliamo l’obiettivo di tipo 160 che abbiamo appena utilizzato e lo sostituiamo con uno uguale, ma a coniugata infinita, l’immagine non sarà più a fuoco se guardiamo con un oculare e non sarà più rintracciabile neppure se guardiamo con il nostro vetro smerigliato.

Per ritrovare l’immagine, dobbiamo inserire la lente di tubo, ma dove la andiamo a trovare ?

Io avevo un binocolo 8x30 con un prisma rovinato, il suo obiettivo è un ottimo doppietto acromatico della giusta lunghezza focale di 125 mm., per cui non ho speso praticamente nulla.

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Ma anche se non avete un binocolo da sezionare, il solito Lolli vende ottimi doppietti acromatici per pochi Euro, l’importante è che abbia una focale compresa fra i 10 ed i 13 centimetri circa.

Ora il problema è fare un adatto supporto per la lente e verificare che l’immagine venga effettivamente formata nella sua giusta posizione.

Io volevo soprattutto fare delle prove e non cercavo una soluzione definitiva, per cui ho fatto in modo che il tutto fosse facilmente inseribile ed altrettanto rapidamente rimovibile.

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Tre flange, la prima porta la coda di rondine maschio ed è la sede per la lente, l’ultima porta la coda di rondine femmina per la testata, e la flangia di mezzo ? Che fa ?

Quella di mezzo fa solo da spessore, verrà dimensionata in modo da allungare/accorciare il percorso ottico, in modo che l’immagine si formi esattamente ad un centimetro dalla bocca del tubo porta oculare.

n.b. Notate che la flangia intermedia è formata in realtà da due spessori, il secondo è una correzione aggiunta all’ultimo momento.

Le tre flange vengono poi impilate, viene inserita la lente di tubo (superficie piana verso gli obiettivi, superficie curva verso gli oculari) e fissato il tutto, nel mio caso, con un paio di viti passanti.

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A questo punto, montata la lente di tubo, possiamo verificare, se ancora non abbiamo mai spostato la messa a fuoco, che anche con l’obiettivo per infinito l’immagine è perfettamente a fuoco nella sua posizione corretta, ad un centimetro dal bordo.

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Abbiamo così ottenuto uno Zeiss PrimoStar, solo che gli potete montare il CdF su tutti gli obiettivi con solo 100 Euro di condensatore, gli potete montare la fluorescenza con 150 Euro, e così via, con tutti gli accessori dei vecchi Standard.

Inoltre, il grande vantaggio dei microscopi ad infinito: fra la base del micro e la lente di tubo, potete montare tutto quello che volete, tanto non cambia nulla, i raggi sempre paralleli restano !

Ricordate però un particolare: gli obiettivi moderni ad infinito sono tutti di tipo Color Free, sono già totalmente corretti per la cromatica laterale, quindi non sognatevi di usarli con i soliti oculari compensati, andreste in sovra correzione !

Ultima nota: la bontà della resa ottica dell’insieme dipende molto da come voi avete lavorato e dalla bontà del doppietto che avete inserito: di certo non raggiungerete i risultati della Zeiss, ma già i vantaggi degli obiettivi saranno ben evidenti, con un contrasto ed una risoluzione tale che vi sembrerà di operare sempre in illuminazione obliqua e con altri pregi che lascio a voi di scoprire.

*yuu*

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti

FrancescoReb

2013-10-14 07:43

Molto interessante, sarebbe possibile farlo anche per la testata fotografica?

Enotria

2013-10-14 22:26

.

Riprendo solo per completezza, mostrando la versione “buona” della lente di tubo.

Finite le prove, constatata l’ottima qualità delle immagini, del resto la lente di tubo è inserita in una posizione in cui l’immagine non viene degradata, qui la vedete montata su di uno Zeiss Standard 18 completato con il condensatore Zeiss per Contrasto di Fase e, fra gli obiettivi in prova, il 40x ed il 100x per CdF, entrambi dotati di coniugata infinita.

Standard18 a infinito.JPG
Standard18 a infinito.JPG

Anche la resa del CdF è notevole, la qualità degli obiettivi moderni è ben evidente in ogni condizione di lavoro, in particolare la si nota maggiormente proprio quando l’illuminazione diviene critica, come in questo caso.

Considerate che, per favorire il confronto, l’immagine non ha subito alcun ritocco, salvo il ridimensionamento per portarla a misura più umana.

Confronto_p.JPG
Confronto_p.JPG

L’immagine rappresenta la sezione di un testicolo di topo, nel classico confronto fra illuminazione in Campo Chiaro ed in Contrasto di Fase. Ogni commento è superfluo.

@FrancescoReb: come vedi, in questo caso, ho utilizzato una testata a compasso, ma potevo usare anche una testa fotografica, non cambiava assolutamente nulla.

Non credo vi possa interessare, ma sto preparando un doppio microscopio comparatore per fare perizie legali e sfrutto proprio gli obiettivi ad infinito per fare collimare le due immagini da confrontare, poi la lente di tubo prepara l'immagine composita per la testata trioculare fotografica.

*yuu*

Mario

2013-10-15 18:30

Enotria,

a riguardo del doppietto acromatico da inserire nel tubo, suppongo che il crown vada posizionato verso l'obiettivo, non è vero?

Dalle foto che ha allegato, intravedo un certo residuo di aberrazione cromatica. Non sarebbe meglio inserire un tripletto apo? Non credo che, visti i diametri in gioco, costi poi una cifra esorbitante.

saluti

Mario

Enotria

2013-10-16 07:05

Per la verità non so dirti nulla al riguardo del tripletto APO, non l'ho e quindi non ho fatto prove in tal senso.

Invece saltano fuori le tipiche sbavature di colore se si utilizzano oculari compensati, in quanto essendo gli obiettivi moderni già totalmente corretti per la Cromatica Laterale, è facile cadere nella sovra correzione.

Comunque, dato il basso costo della modifica, una bella ringiovanita ad un vecchio microscopio non ci sta male, val la pena provare.

Oltre tutto, si possono ancora usare tutti gli accessori della vecchia serie, rintracciabili a basso costo su eBay, basta avere l'accortezza di togliere prima le eventuali lenti Telan se presenti.

Sullo Standard della prova, una volta trasformato in infinito, ho montato senza problemi l'Optovar, il dispositivo per la fluorescenza e l'illuminatore per episcopia, così come potete montare qualsiasi condensatore anche di mezzo secolo fa.

MVC-610S.JPG
MVC-610S.JPG

In questo caso, su di uno Zeiss Standard 25, è stato montato l'illuminatore per fluoroscopia episcopica, pur usando gli obiettivi a coniugata infinita.

*yuu*

FrancescoReb

2013-10-17 12:24

Ma i moderni obiettivi a coniugata infinita hanno una qualità molto più alta degli obiettivi degli anni '80-90? Anche quelli di marche secondarie?

Enotria

2013-10-17 23:03

Dipende.

Quelli ad infinito con standard DIN (tipo Zeiss PrimoStar e tutti i cinesi evoluti) sono un po' migliori, specie per quanto riguarda il trattamento anti riflesso, il calcolo computerizzato, la luminosità portata al limite di un obiettivo ormai troppo piccolo.

Quelli ad infinito di tipo "serio", con filettatura da M24 in poi, sono effettivamente molto migliori: maggiore luminosità, maggiore parfocale (da 45 mm a 65 mm circa) e quindi maggior distanza di lavoro, ecc.

MVC-240F.JPG
MVC-240F.JPG

Da sinistra: Ob. inf. M24 - Ob. Inf. DIN - Ob. 160 DIN

*yuu*

FrancescoReb

2013-10-18 21:45

Filettatura m24 significa Axio Scope vero?