2018-02-12, 18:22 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2018-02-12, 19:17 da ohilà.)
Visto che il composto che ho sintetizzato è un metabolita (inattivo) del modafinil spendo due parole su questa sostanza...
Il modafinil
Nella famiglia dei farmaci stimolanti il modafinil ha un ruolo molto particolare.
Ricordiamo che questi principi attivi sono utilizzati principalmente per il trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione ed iperattività (ADHD) e delle condizioni classificabili come disturbi dello stato di veglia.
Per i disturbi dell'attenzione in Italia sono utilizzati ufficialmente solo il metilfenidato (Ritalin®) e l'atomoxetina (Strattera®), mentre negli Stati Uniti sono prescrivibili anche le anfetamine ed in Giappone la pemolina.
Il modafinil non è utilizzato per tali scopi se non off-label.
Invece per "disturbi dello stato di veglia" si intendono tutte le condizioni che causano una sonnolenza ingiustificata ed invalidante durante il giorno come narcolessia, sindrome da fatica cronica, apnee ostruttive notturne, ma anche alterazioni del ritmo sonno-veglia nei lavoratori turnisti.
Per queste condizioni il modafinil ha rappresentato una piccola rivoluzione in quanto è estremamente efficace, pur non possedendo gli effetti collaterali e tossicomanigeni degli stimolanti classici.
Fu sviluppato e commercializzato in Francia, negli anni '80, prima l'Adrafinil, metabolizzato in vivo in modafinil, e poi il modafinil stesso, a partire da 1994.
In Italia è attualmente disponibile con il nome commerciale di Provigil® commercializzato dalla Teva Pharmaceuticals sotto forma di compresse da 100 mg, che necessitano di ricetta medica ripetibile limitativa.
Il suo meccanismo d'azione non è ancora ben chiaro, ma sembra coinvolgere molti dei meccanismi noti correlati al mantenimento della veglia e dell'attenzione. Agisce come un blando inibitore della ricaptazione della dopamina ed ha effetti anche sui circuiti dell'istamina e dell'oressina.
Se siete interessati all'argomento basta dirlo. Approfondisco volentieri...
Ossidazione dei solfuri
Ho ossidato al corrispondente solfone la 2-(benzidriltio)-acetammide che avevo sintetizzato qualche tempo fa.
Il reattivo di scelta per ottenere solfoni dai solfuri è l'acqua ossigenata concentrata, utilizzata, di norma, in ambiente acido.
Se non ci sono altri gruppi sensibili è adatto anche il potassio permanganato, sempre a pH acidi.
Invece fermare l'ossidazione a solfossido è più complesso. Di norma si usa sempre il perossido di idrogeno, ma in quantità stechiometriche ed a freddo. Costituiscono valide alternative anche il sodio metaperiodato o il perborato.
Spesso però si ottengono anche tracce di solfuro non reagito o di solfone derivante da sovraossidazione.
Consiglio di leggere le due parole che spende il Vogel su queste classi di molecole (quinta edizione, pag. 791-792).
REAGENTI
- 2-(benzidriltio)-acetammide
- Acido formico 85%
- Acqua ossigenata 130 volumi
PROCEDURA
La sintesi in fin dei conti è molto semplice e mi ha costretto a rivalutare l'acqua ossigenata come ossidante in sintesi organica.
Mescolare 2,5 grammi di 2-(benzidriltio)-acetammide con 10 ml di acido formico 85%. Sotto agitazione aggiungere, goccia a goccia, 10 ml di acqua ossigenata concentrata evitando un riscaldamento eccessivo.
Tenere su agitatore per un paio d'ore, tappare con del parafilm e lasciar reagire a temperatura ambiente per una settimana.
Probabilmente sarebbero bastati anche solo un paio di giorni.
Diluire con 50 ml d'acqua e filtrare il precipitato. E' un po' fastidioso perché il formico corrode la carta da filtro.
Lavare con abbondante acqua e poi con poco isopropanolo.
Si ottengono 2,3 grammi di polvere bianca del tutto simile al prodotto di partenza.
Il punto di fusione risulta essere di circa 197°C contro 199-201°C tabulati.
Suppongo che si potrebbe ricristallizzare da metanolo o etanolo.
Il modafinil
Nella famiglia dei farmaci stimolanti il modafinil ha un ruolo molto particolare.
Ricordiamo che questi principi attivi sono utilizzati principalmente per il trattamento del disturbo da deficit dell'attenzione ed iperattività (ADHD) e delle condizioni classificabili come disturbi dello stato di veglia.
Per i disturbi dell'attenzione in Italia sono utilizzati ufficialmente solo il metilfenidato (Ritalin®) e l'atomoxetina (Strattera®), mentre negli Stati Uniti sono prescrivibili anche le anfetamine ed in Giappone la pemolina.
Il modafinil non è utilizzato per tali scopi se non off-label.
Invece per "disturbi dello stato di veglia" si intendono tutte le condizioni che causano una sonnolenza ingiustificata ed invalidante durante il giorno come narcolessia, sindrome da fatica cronica, apnee ostruttive notturne, ma anche alterazioni del ritmo sonno-veglia nei lavoratori turnisti.
Per queste condizioni il modafinil ha rappresentato una piccola rivoluzione in quanto è estremamente efficace, pur non possedendo gli effetti collaterali e tossicomanigeni degli stimolanti classici.
Fu sviluppato e commercializzato in Francia, negli anni '80, prima l'Adrafinil, metabolizzato in vivo in modafinil, e poi il modafinil stesso, a partire da 1994.
In Italia è attualmente disponibile con il nome commerciale di Provigil® commercializzato dalla Teva Pharmaceuticals sotto forma di compresse da 100 mg, che necessitano di ricetta medica ripetibile limitativa.
Il suo meccanismo d'azione non è ancora ben chiaro, ma sembra coinvolgere molti dei meccanismi noti correlati al mantenimento della veglia e dell'attenzione. Agisce come un blando inibitore della ricaptazione della dopamina ed ha effetti anche sui circuiti dell'istamina e dell'oressina.
Se siete interessati all'argomento basta dirlo. Approfondisco volentieri...

Ossidazione dei solfuri
Ho ossidato al corrispondente solfone la 2-(benzidriltio)-acetammide che avevo sintetizzato qualche tempo fa.
Il reattivo di scelta per ottenere solfoni dai solfuri è l'acqua ossigenata concentrata, utilizzata, di norma, in ambiente acido.
Se non ci sono altri gruppi sensibili è adatto anche il potassio permanganato, sempre a pH acidi.
Invece fermare l'ossidazione a solfossido è più complesso. Di norma si usa sempre il perossido di idrogeno, ma in quantità stechiometriche ed a freddo. Costituiscono valide alternative anche il sodio metaperiodato o il perborato.
Spesso però si ottengono anche tracce di solfuro non reagito o di solfone derivante da sovraossidazione.
Consiglio di leggere le due parole che spende il Vogel su queste classi di molecole (quinta edizione, pag. 791-792).
REAGENTI
- 2-(benzidriltio)-acetammide
- Acido formico 85%
- Acqua ossigenata 130 volumi
PROCEDURA
La sintesi in fin dei conti è molto semplice e mi ha costretto a rivalutare l'acqua ossigenata come ossidante in sintesi organica.
Mescolare 2,5 grammi di 2-(benzidriltio)-acetammide con 10 ml di acido formico 85%. Sotto agitazione aggiungere, goccia a goccia, 10 ml di acqua ossigenata concentrata evitando un riscaldamento eccessivo.
Tenere su agitatore per un paio d'ore, tappare con del parafilm e lasciar reagire a temperatura ambiente per una settimana.
Probabilmente sarebbero bastati anche solo un paio di giorni.
Diluire con 50 ml d'acqua e filtrare il precipitato. E' un po' fastidioso perché il formico corrode la carta da filtro.
Lavare con abbondante acqua e poi con poco isopropanolo.
Si ottengono 2,3 grammi di polvere bianca del tutto simile al prodotto di partenza.
Il punto di fusione risulta essere di circa 197°C contro 199-201°C tabulati.
Suppongo che si potrebbe ricristallizzare da metanolo o etanolo.