(2020-04-19, 16:55)Teor.Ema Ha scritto: Lo stearico lo separerei per filtrazione, essendo solido a t. ambiente.
Devi però considerare la solubilità dell'acido stearico in quello oleico! Infatti appartenendo alla stessa classe di composti è altamente probabile che buona parte del primo si solubilizzi in quest'ultimo a causa della loro buona affinità.
(2020-04-19, 16:55)Teor.Ema Ha scritto: Sottovuoto di che temperature parliamo più o meno?
Riguardo al secondo punto, quando consideri distillazioni a pressione ridotta, esiste una regola "spannometrica" che prevede di sottrarre circa 100°C alla temperatura di ebollizione a pressione atmosferica per avere una stima della temperatura attesa lavorando in vuoto.
Ovviamente c'è un metodo più accurato che prevede l'utilizzo dell'equazione di Clausius-Clapeyron che relaziona le pressioni applicate alle relative temperature di ebollizioni tramite l'entalpia di vaporizzazione
1 e, dato che siamo bloccati in quarantena, mi sono divertito a creare un excell con i risultati
La prima pressione è quella atmosferica, la seconda è quella applicabile utilizzando una pompa ad acqua (particolarmente comune negli homelab [ma anche in quelli universitari]) mentre l'ultima pressione è quella raggiungibile da una pompa da laboratorio di fascia medio-alta.
Come vedi la temperatura è scesa di circa 100°C, e il range di temperature sembra raggiungibile con una comune piastra riscaldante.
Ora l'ultimo passo che devi fare è determinare se uno di questi acidi si decomponga alle date temperatura.
Buoni esperimenti!
1] Dati presi dal NIST
Ci sono soltanto due possibili conclusioni: Se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura. Se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta. (Enrico Fermi)