A freddo non avviene alcuna reazione tra l'AgI solido e HNO3 in soluzione acquosa perché l'acido forte HNO3 non è in grado di spostare un altro acido forte HI da un suo sale poco solubile in acqua.
Se si scalda per aumentare la velocità di reazione allora diventa predominante l'azione dell'HNO3 come ossidante in ambiente acido: si libera I2 gassoso dall'I- contenuto nell'AgI.
La redox è:
6 AgI
(s) + 8HNO
3(aq) 
3I
2(g) + 2NO
(g) + 6AgNO
3(aq) + 4H
2O
(l)Sulla carta, ammettendo di eliminare dal sistema aperto tutto l'NO gassoso che si forma, resta comunque una soluzione acquosa di AgNO3, di I2 (è un solido scarsamente solubile in acqua, ma in parte lo è) e di HNO3 rimasto in eccesso.
A questo punto, raffreddato il sistema, occorre eseguire un'estrazione con solvente immiscibile in acqua e in cui l'I2 sia più solubile che in acqua (etere etilico, cicloesano, diclorometano, ecc...).
La soluzione acquosa acida per HNO3 dovrebbe contenere disciolto solo AgNO3.
Il problema ora è quello di far cristallizzare l'AgNO3 senza che adsorba troppi ioni NO3-.