2012-07-26, 17:29
L'estate è da sempre un periodo di quiete per il forum, e la quiete mi spinge spesso a fare contorte riflessioni antropologiche.
Ieri ho dialogato con un ex-utente, allontanato perchè ritenuto "sgradevole", avendo trasgredito ad alcuni dettami del regolamento. Preciso subito: qui non è in discussione la decisione dello Staff, la punizione era corretta e meritata.
Il ragazzo non mi ha chiesto di essere reintegrato, e alla mia domanda: perchè non ti sei reiscritto con altro nome, mi ha risposto: sono stato allontanato, rispetto la decisione dello staff del forum. La cosa mi ha indotto una riflessione che ora vi espongo.
All'epoca dei fatti l'utente era un ragazzino di 12-13 anni e sappiamo tutti molto bene quale sia il significato della parola "immaturo". Normalmente si cresce, si migliora, si cambia il proprio atteggiamento. Mi ha colpito la sua autoanalisi: rileggendomi, scrivevo davvero tante cazzate. L'autoanalisi è in psicologia il primo passo per la presa di coscienza e il successivo cambiamento. Io e la quasi totalità degli psicologi, ritaniamo possibile, anzi auspicabile, un processo di crescita intellettuale che sfocia poi nella maturità e che inizia praticamente dall'età scolare, ha un prosso balzo con la pubertà e si consolida dal sedicesimo-diciassettesimo anno di vità. La maturità psicologica non coincide con quella anagrafica, nè è possibile delinearla in stretti confini temporali predeterminati e omologabili. Ciascuno ha un processo specifico e personalissimo, legato, non soltanto alla scuola, alla famiglia e agli amici, ma a una serie di altre "realtà comunicative", quali a esempio: la televisione, il cinema, la rete internet, lo sport, ecc. Quello che ci rende unici è il modo con cui "metabolizziamo" le informazioni che ci giungono dall'esterno e come esterniamo le emozioni che ne derivano. In questi ultimi anni mi sono occupato di formazione dell'adulto e devo dire che molte cose le ho imparate osservando come le persone si dispongono all'ascolto. Non tutti sono immediatamente recettivi, alcuni hanno grandi difficoltà a capire il loro effettivo bisogno di imparare. Questo dico per far capire una cosa davvero essenziale: le punizioni perpetue, e nello specifico, l'allontanamento permamente dal forum, sono sbagliate. Ebbi modo in passato di discutere di questo, ma non si giunse a una conclusione. Io ritengo che sarebbe una buona prassi di giustizia e una forma evidente di democrazia (ma anche banalmente di logica...) se si riammettessero gli utenti allontanati in passato, terminato il giusto periodo di confino. Sei mesi, un anno, credo siano sufficienti e intanto l'utente cresce. Perchè è questo il problema: si tratta di ragazzini, ma che ora non sono più tali, sono cresciuti, hanno imparato nuove cose e forse (dico forse) sanno comportarsi meglio. L'ergastolo è una pena che si commina a chi è ritenuto sensa alcuna possibilità di recupero. Qua la situazione è molto diversa. Io non dico: richiamiamoli tutti, dico piuttosto di non negare loro la possibilità di tornare a iscriversi e dimostrarsi migliori. E teniamo bene in conto che potranno ancora, nuovamente sbagliare, ma che il loro processo di maturazione non è completo.
Ritengo lecito sbagliare, poichè gli errori sono patrimonio dell'uomo. Eliminare definitivamente da questo forum ragazzini che hanno commesso delle infrazioni è a mio avviso una cosa che non possiamo e non dobbiamo permetterci.
Il mio interlocutore legge il forum ogni giorno, nutre stima di quelli che lo hanno allontanato e non ricrimina minimamente sulla punizione. La cosa dovrebbe sorprendervi e non poco! Invece vi sorprende che questi ragazzini, cresciuti, ora si iscrivano a "forum specchio" per avere qualche possibilità di vivere la loro passione. Intendiamoci bene: alcuni di quelli perduti non mi suscitano alcuna simpatia, ma nel caso tornassero e proponessero ancora le loro idiozie, il sistema di controllo (pulizia-polizia) del forum potrebbe nuovamente allontanarli per un periodo maggiore (ma comunque mai perpetuo). Quella che qui oggi vi propongo è una sorta di amnistia che consenta a chi davvero nutre una passione condivisa per la chimica, ma ha commesso qualche "peccato di gioventù", di ritornare a discutere con noi. Nessuno è esente dall'esame di coscienza, nessuno può scagliare la prima pietra.
Ieri ho dialogato con un ex-utente, allontanato perchè ritenuto "sgradevole", avendo trasgredito ad alcuni dettami del regolamento. Preciso subito: qui non è in discussione la decisione dello Staff, la punizione era corretta e meritata.
Il ragazzo non mi ha chiesto di essere reintegrato, e alla mia domanda: perchè non ti sei reiscritto con altro nome, mi ha risposto: sono stato allontanato, rispetto la decisione dello staff del forum. La cosa mi ha indotto una riflessione che ora vi espongo.
All'epoca dei fatti l'utente era un ragazzino di 12-13 anni e sappiamo tutti molto bene quale sia il significato della parola "immaturo". Normalmente si cresce, si migliora, si cambia il proprio atteggiamento. Mi ha colpito la sua autoanalisi: rileggendomi, scrivevo davvero tante cazzate. L'autoanalisi è in psicologia il primo passo per la presa di coscienza e il successivo cambiamento. Io e la quasi totalità degli psicologi, ritaniamo possibile, anzi auspicabile, un processo di crescita intellettuale che sfocia poi nella maturità e che inizia praticamente dall'età scolare, ha un prosso balzo con la pubertà e si consolida dal sedicesimo-diciassettesimo anno di vità. La maturità psicologica non coincide con quella anagrafica, nè è possibile delinearla in stretti confini temporali predeterminati e omologabili. Ciascuno ha un processo specifico e personalissimo, legato, non soltanto alla scuola, alla famiglia e agli amici, ma a una serie di altre "realtà comunicative", quali a esempio: la televisione, il cinema, la rete internet, lo sport, ecc. Quello che ci rende unici è il modo con cui "metabolizziamo" le informazioni che ci giungono dall'esterno e come esterniamo le emozioni che ne derivano. In questi ultimi anni mi sono occupato di formazione dell'adulto e devo dire che molte cose le ho imparate osservando come le persone si dispongono all'ascolto. Non tutti sono immediatamente recettivi, alcuni hanno grandi difficoltà a capire il loro effettivo bisogno di imparare. Questo dico per far capire una cosa davvero essenziale: le punizioni perpetue, e nello specifico, l'allontanamento permamente dal forum, sono sbagliate. Ebbi modo in passato di discutere di questo, ma non si giunse a una conclusione. Io ritengo che sarebbe una buona prassi di giustizia e una forma evidente di democrazia (ma anche banalmente di logica...) se si riammettessero gli utenti allontanati in passato, terminato il giusto periodo di confino. Sei mesi, un anno, credo siano sufficienti e intanto l'utente cresce. Perchè è questo il problema: si tratta di ragazzini, ma che ora non sono più tali, sono cresciuti, hanno imparato nuove cose e forse (dico forse) sanno comportarsi meglio. L'ergastolo è una pena che si commina a chi è ritenuto sensa alcuna possibilità di recupero. Qua la situazione è molto diversa. Io non dico: richiamiamoli tutti, dico piuttosto di non negare loro la possibilità di tornare a iscriversi e dimostrarsi migliori. E teniamo bene in conto che potranno ancora, nuovamente sbagliare, ma che il loro processo di maturazione non è completo.
Ritengo lecito sbagliare, poichè gli errori sono patrimonio dell'uomo. Eliminare definitivamente da questo forum ragazzini che hanno commesso delle infrazioni è a mio avviso una cosa che non possiamo e non dobbiamo permetterci.
Il mio interlocutore legge il forum ogni giorno, nutre stima di quelli che lo hanno allontanato e non ricrimina minimamente sulla punizione. La cosa dovrebbe sorprendervi e non poco! Invece vi sorprende che questi ragazzini, cresciuti, ora si iscrivano a "forum specchio" per avere qualche possibilità di vivere la loro passione. Intendiamoci bene: alcuni di quelli perduti non mi suscitano alcuna simpatia, ma nel caso tornassero e proponessero ancora le loro idiozie, il sistema di controllo (pulizia-polizia) del forum potrebbe nuovamente allontanarli per un periodo maggiore (ma comunque mai perpetuo). Quella che qui oggi vi propongo è una sorta di amnistia che consenta a chi davvero nutre una passione condivisa per la chimica, ma ha commesso qualche "peccato di gioventù", di ritornare a discutere con noi. Nessuno è esente dall'esame di coscienza, nessuno può scagliare la prima pietra.
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***