2017-04-29, 07:48 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2017-04-29, 07:49 da Michele3D.)
Salve, è da un bel po' che non ci si sente, ma sono impegnato con la scuola. Parlando di scuola, quest'anno, per la tesi di maturità porterò l'olio, e volevo portare, come parte pratica, un confronto dei principali oli pre e post-frittura.
Come prima cosa chiedo, quali sono i maggiori composti nocivi che si generano con il calore? Mi vengono in mente acidi grassi trans e acroleina.
Per l'analisi degli acidi grassi trans non avrei problemi. Basta fare un'analisi al GC della scuola (colonna capillare con rilevatore FID) degli esteri metilici degli acidi grassi.
Il problema maggiore è per l'analisi quantitativa dell'acroleina: non ho trovato in rete materiale che possa indicarmi come quantificarla. A scuola disponiamo di 3 GC, alcuni spettrofotometri UV/VIS, uno spettroscopio ad assorbimento atomico e un HPLC, non usato da anni.
L'idea ricadrebbe o sullo spettrofotometro o sulla HPLC.
Per quanto riguarda lo spettrofotometro non conosco una metodica per rilevare l'acroleina, per quanto riguarda l'HPLC, bisogna rimetterlo in funzione.
Per entrambi i metodi mi servirebbe un campione di acroleina (pericolosa sia da produrre che da maneggiare
) per quantificarla e osservare il tempo di ritenzione.
Un grazie anticipato ad ogni contributo.
Michele
Come prima cosa chiedo, quali sono i maggiori composti nocivi che si generano con il calore? Mi vengono in mente acidi grassi trans e acroleina.
Per l'analisi degli acidi grassi trans non avrei problemi. Basta fare un'analisi al GC della scuola (colonna capillare con rilevatore FID) degli esteri metilici degli acidi grassi.
Il problema maggiore è per l'analisi quantitativa dell'acroleina: non ho trovato in rete materiale che possa indicarmi come quantificarla. A scuola disponiamo di 3 GC, alcuni spettrofotometri UV/VIS, uno spettroscopio ad assorbimento atomico e un HPLC, non usato da anni.
L'idea ricadrebbe o sullo spettrofotometro o sulla HPLC.
Per quanto riguarda lo spettrofotometro non conosco una metodica per rilevare l'acroleina, per quanto riguarda l'HPLC, bisogna rimetterlo in funzione.
Per entrambi i metodi mi servirebbe un campione di acroleina (pericolosa sia da produrre che da maneggiare
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Un grazie anticipato ad ogni contributo.
Michele