Benzile acetato sintesi

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al-ham-bic

2010-09-01 09:16

Una delle serie classiche di esteri odorosi è quella in cui l'alcool è il benzilico: l'ho inaugurata con la sintesi dell'acetato. Seguiranno le preparazioni degli omologhi inferiore e superiore, cioè il formiato ed il propionato. Il metodo è sempre Fischer, ma l'esterificazione con un alcool aromatico è molto più lenta e va condotta a temperatura adeguatamente alta, anche se, almeno in questo caso, è ancora perfettamente attuabile.

Ho preso spunto da una procedura consolidata, modificandola poi nel metodo di lavaggio/estrazione ottenendo un buon prodotto e una resa migliore (al prezzo di procedura lunga e con tempi morti, ma che ho impegnato in altre cose).

Materiale occorrente:

- alcool benzilico

- acido acetico

- acido solforico

- refrigerante allhin

- vetreria varia

- In un pallone da 250 ml introdurre 30 ml di alcool benzilico e 43 ml di acido acetico glaciale; mescolando aggiungere 1,5 ml di H2SO4 conc. e predisporre il sistema per riscaldamento a ricadere con mantello riscaldante o con bagno ad olio o sabbia. Io uso questo sistema quando il riscaldamento va per le lunghe (ed è proprio questo caso!). Portare ad ebollizione e tenere a lento riflusso per una decina di ore; la temperatura si assesta mediamente sui 170°, all'inizio più bassa e con maggior ebollizione, alla fine, quando l'estere si è formato in maggior quantità l'evaporazione è molto minore.

benzilacetato_1.JPG
benzilacetato_1.JPG

Alla fine della giornata (!) versare la miscela in 200 ml di acqua e lasciar riposare una notte. La differenza di densità dell'acetato di benzile con l'acqua è piccola (D. 1,05) e quindi esso tende ad emulsionarsi e si separa molto lentamente. Dopo la separazione, decantare cautamente il liquido sovrastante, aggiungere 100 ml di una soluzione satura di NaHCO3 e mescolare fino a neutralizzazione completa dell'acidità residua. Lasciar ancora separare (questa volta è un po' più veloce) e lavare bene un altro paio di volte con acqua, sempre con le pause opportune per la separazione delle fasi. Come detto, la procedura di lavaggio è lunga ma evita di dover estrarre con solvente (CCl4 o etere) e poi separare a sua volta l'estere dal solvente. Col mio sistema si usa solo acqua e si lava perfettamente senza perdite. Alla fine separare dall'ultima acqua con imbuto separatore e seccare con 5 g di CaCl2. Si deve ottenere un liquido perfettamente limpido (se è leggermente lattiginoso contiene ancora umidità).

Distillare il prodotto (circa 50 ml) raccogliendo tra 212 e 218°,ottenendo 28 ml di benzile acetato puro (67%).

benzilacetato_4.JPG
benzilacetato_4.JPG

D. 1,05 - P.e. 213-215°- Liquido limpido incoloro con forte odore aromatico, è un costituente dell'essenza di gelsomino ed ha nota fruttata come di lampone.

benzyl acetate.JPG
benzyl acetate.JPG

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: Max Fritz, **R@dIo@TtIvO**, Rusty, jobba, luigi_67

as1998

2010-09-01 09:25

bravo :-) [adoro l'odore di gelsomino]

Max Fritz

2010-09-01 09:42

Molto molto interessante... ma ti confesso che 10 ore di riflusso non le farei mai.

Ho già provato le 4 ore per quella diidropirimidina... ed è stata una noia insostenibile asd

Magari con l'anidride acetica si riesce a fare qualcosa di più breve? O col benzile cloruro... Rolleyes

al-ham-bic

2010-09-01 09:53

Col benzilico bisogna aver pazienza... ma tanto c'è sempre qualcos'altro da fare asd

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Gli alogenuri di benzile te li raccomando... i peggiori li conosco bene e non voglio mai più averci a che fare se non vederli ben rinchiusi nella loro cella buttando via la chiave :-@ O:-)

remolo

2010-09-01 10:30

bel lavoro, comunque max non credi che al sia stato 10 ore fermo li a guardare cosa succede xD

Max Fritz

2010-09-01 10:57

Remolo... ho detto che ho provato un riflusso di 4 ore; tu hai mai eseguito anche solo uno di un'ora?

Uno può trovarsi altro da fare, ma è sconsigliabile abbandonare il locale con la fiamma incustodita per 10 ore, mi spiego??? In più si dà il caso che pochi hanno voglia di sprecare ettolitri d'acqua di raffreddamento nuova, e tocca usare il ricircolo. Succede che l'acqua di ricircolo, anche se proviene da una vasca da 10 litri o più, dopo 4 ore di riflusso raggiunge temperature molto alte e l'efficienza di raffreddamento è più che dimezzata. Dunque occorre controllare costantemente la temperatura, cambiare l'acqua etc. Al sarà particolarmente paziente ma, dammi retta, la procedura ha la sua bella dose di noia... se non ci credi prova.

quimico

2010-09-01 13:51

complimenti al-ham-bic, ottimo lavoro, come sempre concordo con max... già solo 4h di riflusso sono pallose io in laboratorio mi sono sparato 8h di reflusso ma... posso permettermi di andarmene perché non è che sono da solo... e comunque faccio altro nel mentre...

al-ham-bic

2010-09-03 20:18

Ah, OK, ma c'è qualche trucco...

- Primo, niente fiamme ma è il riscaldatore elettrico che sta in T° dove lo si mette...

- Secondo, niente acqua che scorre a ettolitri nell'allhin ma solo una cambiata d'acqua ogni tanto; non c'è niente da condensare a bassa temp. e quel poco che si alza arriva si e no alla terza bolla... quindi una raffreddatina ogni tanto basta e avanza.

- Terzo, si può fare qualsiasi altra cosa nel frattempo...

Ecco che tutto diventa sopportabile asd

Max Fritz

2010-09-03 20:53

Ah beh... dimenticavo infatti che lavori con sostanze a p.e. abbastanza alto; io lavoravo con EtOH nella sintesi della diidropirimidina, e quello evapora abbastanza facilmente.

**R@dIo@TtIvO**

2010-09-04 17:58

Bel lavoro al-ham-bic! Peccato che non posseggo un refrigerante... ancora per poco però...! :-)