Bicromato di Potassio

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Colonial

2023-01-08 22:09

Buongiorno

In primavera traslochero' definitivamente in un altro stato e dovro' smantellare la mia camera oscura;

Mi ritrovo circa una trentina di litri di una soluzione di Bicromato di Potassio esausta, residuo negli anni di un processo fotografico chiamato Bromolio.

Lo smaltimento di questo prodotto e' un problema sempre rimandato ma comunque mi rifiuto di smaltirlo semplicemente nell'ambiente;

Tempo fa interpellai il centro di raccolta del paesino dove vivo ma non capirono neppure di cosa stavo parlando;

Tramite amici degli amici mi sono rivolto ad una ditta che tra l'altro trattava residui di impianti di cromatura ma non avendo una opportuna partita iva la porta era sbarrata;

Ho poi trovato un altra ditta di smaltimento che pero' richiede che il prodotto deve prima essere opportunamente inertizzato, ma non hanno saputo (o voluto) dirmi come.

Qualcuno potrebbe gentilmente darmi una qualche indicazione sul come procedere?

Il Cromo e' davvero una brutta bestia.

Ringrazio anticipatamente.

EdoB

2023-01-09 08:12

Ciao. La questione è spinosa, esattamente per i motivi che dici tu. Io i rifiuti a base di metalli pesanti li raccolgo in contenitori separati (in base al metallo) e ogni tanto li riciclo. Però ovviamente nel tuo caso stiamo parlando di smaltire "definitivamente" il tutto, e su questo io personalmente non so esserti d'aiuto. Tuttavia posso indicarti come rendere più innocuo il tutto e come ridurre il volume dei tuoi rifiuti. Da notare che la concentrazione approssimata della soluzione sarebbe bene conoscerla, per procedere in maniera più precisa.

La prima cosa da fare è ridurre il cromo da stato di ossidazione (VI) a (III), che è molto meno tossico. Per farlo ci sono innumerevoli modi. I due che mi sento di consigliare sono:

- con solfiti/metabisolfiti vari (se sei di Modena 1kg di potassio metabisolfito lo paghi una decina di euro all'enologica modenese). Lo svantaggio di questo metodo è che aggiungi molta "massa" ai tuoi rifiuti, ovvero alla fine del processo avrai molto solfato di potassio che di per se non è pericoloso, ma sarà ovviamente mescolato al cromo.

- con alcol etilico. La reazione è più lenta e va condotta in ambiente più acido. Inoltre si può sviluppare acetaldeide, che è cancerogena (ma nulla di ingestibile). Il vantaggio è che eventuali eccessi di alcool etilico e i prodotti che si ottengono (acetaldeide e acido acetico) sono volatili, e posso essere eliminati per ebollizione.

Una volta ridotto il cromo da esavalente a trivalente, il volume della soluzione può essere ridotto evaporando l'acqua e le sostanze volatili per ottenere una soluzione concentrata o addirittura un solido. In alternativa, ma è un processo che richiede più tempo del precedente, si può aggiungere carbonato di sodio per per precipitare il cromo carbonato, solido insolubile. Il precipitato puoi filtrarlo e poi capire cosa fartene, il filtrato può andare nelle fognature.

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luigi_67

2023-01-09 11:57

Oltre a quanto detto giustamente da Edo, va capito anche il discorso “esausto”: vuol dire che la soluzione ha reagito in parte è quindi è già presente cromo III ?

L’alternativa potrebbe essere quella di evaporare tutto per ebollizione, trenta litri son tanti ma fatto sistematicamente e un po’ alla volta l’operazione non è impossibile. A quel punto recupereresti un solido cristallino più facile da gestire.

Un saluto

Luigi

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