2011-03-07, 11:43 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2011-03-08, 12:55 da ale93.)
In maniera abbastanza semplice è possibile ottenere del boro dal comune acido borico, prima trasformandolo in anidride borica e poi riducendo quest'ultima con metalli riducenti.
MATERIALE NECESSARIO:
Acido borico H3BO3 :irritante:
Aluminio in polvere Al :infiammabile:
(o altri metalli riducenti)
PROCEDIMENTO:
Si inseriscono 2g di acido borico dentro una provettone resistente alla fiamma. Si scalda l'acido fino a quanto si trasforma in un liquido vetroso, che viene colato lungo le pareti della provetta per facilitarne la separazione.
Immediatamente il liquido che scorre sulle pareti cristallizza, e aderisce molto tenacemente al vetro. Per raccoglierlo si avvolge il provettone di carta d'alluminio e si frantuma in pezzi piccoli.
A questo punto occorre separare il residuo di vetro dall'anidride borica, e l'operazione può risultare un po' difficoltosa, quindi è meglio munirsi di lente di ingrandimento e pinzette!
Si ottengono così 0,8g di anidride borica e molto probabilmente contiene anche un po' di acido borico non si è trasformato(teorica 1,1g)
La reazione che avviene è la seguente:
2H3BO3
B2O3 + 3H2O
Per ridurre l'anidride borica a boro elementare occorre fonderla insieme ad un metallo riducente, in questo caso l'alluminio.
Per tale scopo si mescolano 0,5g di anidride borica finemente polverizzata con 0,2g di alluminio finemente polverizzato in un crogiolo o su una superficie resistente al calore, lontano da materiali infiammabili.
Con un bruciatore al butano a fiamma ossidante si scalda la miscela fino a completa fusione, e si lascia raffreddare.
Il boro compare nella sua forma amorfa, di colore marrone, che dovrebbe contenere l'80-85% di boro, ma anche molte impurità di alluminio e ossido di alluminio, che possono essere eliminate trattandolo con HCl conc.
MATERIALE NECESSARIO:
Acido borico H3BO3 :irritante:
Aluminio in polvere Al :infiammabile:
(o altri metalli riducenti)
PROCEDIMENTO:
Si inseriscono 2g di acido borico dentro una provettone resistente alla fiamma. Si scalda l'acido fino a quanto si trasforma in un liquido vetroso, che viene colato lungo le pareti della provetta per facilitarne la separazione.
Immediatamente il liquido che scorre sulle pareti cristallizza, e aderisce molto tenacemente al vetro. Per raccoglierlo si avvolge il provettone di carta d'alluminio e si frantuma in pezzi piccoli.
A questo punto occorre separare il residuo di vetro dall'anidride borica, e l'operazione può risultare un po' difficoltosa, quindi è meglio munirsi di lente di ingrandimento e pinzette!
Si ottengono così 0,8g di anidride borica e molto probabilmente contiene anche un po' di acido borico non si è trasformato(teorica 1,1g)
La reazione che avviene è la seguente:
2H3BO3

Per ridurre l'anidride borica a boro elementare occorre fonderla insieme ad un metallo riducente, in questo caso l'alluminio.
Per tale scopo si mescolano 0,5g di anidride borica finemente polverizzata con 0,2g di alluminio finemente polverizzato in un crogiolo o su una superficie resistente al calore, lontano da materiali infiammabili.
Con un bruciatore al butano a fiamma ossidante si scalda la miscela fino a completa fusione, e si lascia raffreddare.
Il boro compare nella sua forma amorfa, di colore marrone, che dovrebbe contenere l'80-85% di boro, ma anche molte impurità di alluminio e ossido di alluminio, che possono essere eliminate trattandolo con HCl conc.