2015-06-25, 08:43 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2015-06-25, 09:57 da luigi_67. Motivo modifica: aggiunta scheda sicurezza prodotto.)
Girando per gli scaffali di un noto brico center, nel reparto prodotti per trattamento acqua per piscine, sono stato attratto da un prodotto a base di bromo utilizzato per la sterilizzazione dell'acqua.
Spinto dalla curiosità, dopo aver letto sull’etichetta di cosa si trattasse ne ho acquistata una confezione.
Il prodotto è composto da “1-bromo-3-chloro-5,5-dimethylimidazolidine-2,4-dione” abbreviato in BCDMH, chiamato anche “bromochloro-5,5-dimethylimidazolidine-2,4-dione”.
I nomi con cui viene poi commercializzato, sono frutto ovviamente dalla fantasia dei distributori
L’azione battericida del prodotto avviene a seguito della formazione in soluzione acquosa di acido ipocloroso e ipobromoso che contribuiscono entrambi all’ossidazione e quindi distruzione dei patogeni organici.
La scarsa solubilità del prodotto ne garantisce un lento rilascio in vasca, prolungandone quindi l'effetto nel tempo, in maniera analoga a quello che avviene con il TCCA a base di cloro.
Il prodotto a mia disposizione è commercializzato in “pastiglie” da circa 20 gr cadauna
Di seguito la struttura della molecola:
Ho quindi voluto eseguire una semplice prova per vedere se da questo prodotto era possibile veder uscir fuori il bromo.
Materiale utilizzato – Reagenti
Materiale utilizzato – vetreria e strumenti
Pallone da 250 ml
Agitatore riscaldatore
Trappola per gas (beuta con soluzione di NaOH)
Dispositivi di sicurezza individuale:
Guanti
Occhiali a maschera
Indumenti protettivi
Attenzione: il bromo è un elemento irritante e estremamente tossico che può causare seri danni se inalato o qualora venisse a contatto con la pelle: è necessario lavorare sotto cappa o all’aperto e indossare i DPI necessari a prevenire incidenti.
Descrizione dell’esperienza
Considerazioni finali.
Spinto dalla curiosità, dopo aver letto sull’etichetta di cosa si trattasse ne ho acquistata una confezione.
Il prodotto è composto da “1-bromo-3-chloro-5,5-dimethylimidazolidine-2,4-dione” abbreviato in BCDMH, chiamato anche “bromochloro-5,5-dimethylimidazolidine-2,4-dione”.
I nomi con cui viene poi commercializzato, sono frutto ovviamente dalla fantasia dei distributori

L’azione battericida del prodotto avviene a seguito della formazione in soluzione acquosa di acido ipocloroso e ipobromoso che contribuiscono entrambi all’ossidazione e quindi distruzione dei patogeni organici.
La scarsa solubilità del prodotto ne garantisce un lento rilascio in vasca, prolungandone quindi l'effetto nel tempo, in maniera analoga a quello che avviene con il TCCA a base di cloro.
Il prodotto a mia disposizione è commercializzato in “pastiglie” da circa 20 gr cadauna
Di seguito la struttura della molecola:
Ho quindi voluto eseguire una semplice prova per vedere se da questo prodotto era possibile veder uscir fuori il bromo.
Premetto che quanto segue è da considerare un mero esperimento “sporcaprovette”, eseguito con quantità minime di reagenti al fine di ottenere un semplice riscontro qualitativo e non quindi una sintesi vera e propria.
Materiale utilizzato – Reagenti
5g 1-bromo-3-chloro-5,5-dimethylimidazolidine-2,4-dione
3 ml acido solforico concentrato
5 ml acqua ossigenata 33%
Materiale utilizzato – vetreria e strumenti
Pallone da 250 ml
Agitatore riscaldatore
Trappola per gas (beuta con soluzione di NaOH)
Dispositivi di sicurezza individuale:
Guanti
Occhiali a maschera
Indumenti protettivi
Attenzione: il bromo è un elemento irritante e estremamente tossico che può causare seri danni se inalato o qualora venisse a contatto con la pelle: è necessario lavorare sotto cappa o all’aperto e indossare i DPI necessari a prevenire incidenti.
Descrizione dell’esperienza
In un pallone sono posti 5 gr circa di BCDMH e 50 ml circa di acqua. Il prodotto è pochissimo solubile e anche agitando resta corpo di fondo.
Sono aggiunti quindi, con cautela, 3 ml di acido solforico concentrato e successivamente, sempre con molta attenzione, 5 ml di acqua ossigenata. A questo punto chiudere il pallone con un tappo provvisto di tubo con sfiato in soluzione di NaOH e iniziare a riscaldare cautamente la soluzione mantenendo la stessa sotto agitazione.
Si osserva, con l’aumento della temperatura, lo sciogliersi del BCDMH presente sul fondo insieme ad una leggera effervescenza. All’aumentare della temperatura la reazione parte in maniera decisa, la soluzione assume un colore arancione vivo e nel pallone si forma una notevole quantità di vapori di bromo color arancione.
Si osserva, con l’aumento della temperatura, lo sciogliersi del BCDMH presente sul fondo insieme ad una leggera effervescenza. All’aumentare della temperatura la reazione parte in maniera decisa, la soluzione assume un colore arancione vivo e nel pallone si forma una notevole quantità di vapori di bromo color arancione.
Non avendo intenzione di isolare e recuperare il bromo prodotto ho a questo punto bloccato la reazione sospendendo il riscaldamento e “lavando” sotto aspirazione i gas con pompa a vuoto per eliminare il bromo attraverso la soluzione alcalina.
Considerazioni finali.
Come premesso, l’obiettivo di questo esperimento era solamente vedere “come è fatto il bromo” e nulla di più e quindi si può considerare raggiunto.
Considerando comunque la quantità di vapori emessa da pochi grammi di prodotto, sono portato a credere che con quantità maggiori e calcolate, si possa riuscire ad isolare una discreta quantità dell’elemento arancione anche se in questo modo è prodotto anche del cloro (eventualmente separabile durante la distillazione).
Naturalmente la procedura di sintesi che prevede di partire da un bromuro, resta la più semplice e pulita.
Aggiungo infine la scheda di sicurezza del prodotto.
BCDMH.pdf (Dimensione: 65.06 KB / Download: 88)
Vabbè, spero che la cosa vi abbia interessato...
Un saluto
Considerando comunque la quantità di vapori emessa da pochi grammi di prodotto, sono portato a credere che con quantità maggiori e calcolate, si possa riuscire ad isolare una discreta quantità dell’elemento arancione anche se in questo modo è prodotto anche del cloro (eventualmente separabile durante la distillazione).
Naturalmente la procedura di sintesi che prevede di partire da un bromuro, resta la più semplice e pulita.
Aggiungo infine la scheda di sicurezza del prodotto.

Vabbè, spero che la cosa vi abbia interessato...

Un saluto
Luigi