Avevo già visto questo materiale come piccole inclusioni, ma mai aderente come una spessa crosta "metallica" su un pezzo di carburo di calcio. Il CaC2 commerciale, per coloro che non l'avessero mai visto (e credo la stragrande maggioranza dei giovani...), si presenta come dei "sassi" irregolari e spigolosi di colore da grigio chiaro a quasi nero; se la frattura è freschissima il colore è rossastro. La forma dei frammenti deriva dalla frantumazione di una massa fusa al forno elettrico a oltre 2000°e i pezzi rapidamente imbianchiscono e sfioriscono per reazione con l'umidità atmosferica e vanno conservati in recipienti a tenuta ermetica. (Tralascio ogni altra informazione su questo antico, interessante e bigamo materiale, che mi piace perchè tiene a braccetto da una parte la chimica inorganica e dall'altra l'organica col triplo legame). Dicevo dunque che una così significativa crosta eterogenea non l'avevo mai vista su nessuno dei pezzi di CaC2 che ho avuto occasione di incontrare finora. Per la solita frettolosità (in questo periodo ho poco tempo a disposizione) non sono riuscito a rendere bene in foto il colore, che appare troppo grigio; in realtà è di una decisa lucentezza metallica con tonalità leggermente piritica. La parte bianca sottostante è il carburo, che si sta lentamente consumando a forza di estrarre lo strano pezzo dal contenitore per maneggiarlo. La crosta in oggetto, formatasi durante la sintesi a causa di impurezze locali nel materiale di partenza, non reagisce con l'acqua e addirittura con molta difficoltà con HCl bollente; in acqua regia si scioglie solo parzialmente... Altri dati (ovvero la soluzione del quiz) verranno eventualmente in seguito.
Hai ragione al, talvolta il carburo commerciale presenta,all'esterno, quelle impurità di lucentezza quasi "metallica" che ne rallenta molto, se non impedisce, l'etino-genesi. Mi rifornisco di carburo del principale produttore italiano (forse anche l'unico oramai...), non direttamente non avendo io P.IVA, ma per mezzo di fornitori al minuto dai quali acquistiamo in gruppo di 8/10 persone il fusto da 75 Kg. nella pezzatura media 25/50 mm. In effetti il tempo e l'umidità atmosferica giocano per questo materiale un effetto deleterio, mi capita spesso di arrivare a prendere pezzi di carburo oramai ridotti in polvere nonostante il recipiente a tenuta ermetica. Non ho minimamente idea della natura della "crosta immutabile" che si forma all'esterno, le impurità più comuni del calcare di partenza sono i fosfati (trasformatisi in fosfuri nella reazione di fusione ad alta temperatura del forno elettrico per l'ambiente riducente) che notoriamente si avvertono nella combustione dell'acetilene oppure semplicemente prendendo in mano i pezzi di carburo ,per l'odore agliaceo che lasciano sulle dita, generato sicuramente dalla micro-produzione di fosfina e difosfano . Aggiungo una foto del perché acquisti il carburo, non vorrei che qualcuno pensasse male , infatti l'uso è istituzionale,per modellare il vetro e per le notti senza luna quando si va lungo le strade a fianco dei corsi d'acqua a raccogliere i ranocchi per una frittura ,oppure per illuminare con luce d'altri tempi la sede degli Alpini del mio paese...
Ottima aggiunta... che dimostra che il materiale non è stranamente ancora completamente estinto. (E non lo è di certo in alcune sagre paesane abruzzesi o altro, dove "l'uso" è davvero istituzionale). Da noi si usava MOLTI anni fa per la ricerca delle chiocciole (che, per carità, NON sono le lumache!!!) nelle notti piovigginose, ma ora è quasi introvabile. Vediamo se qualche lettore ipotizza la composizione della crosta metallica... poi alla fine qualcuno -magari che inizia con M - ce ne spiegherà di sicuro genesi, vita, morte e miracoli...
Toh, guarda chi è ritornato dall'Ade. E con tanto di pietra infernale (per M.: infernale per modo di dire, non AgNO3) al seguito. Che cosa interessante il carburo di calcio, ne ho lì 500 g da almeno 10 anni, in una latta bianca e non ci ho mai guardato dentro. Che sia giunto il momento di armarsi di giravite e far leva sul coperchio? Spero di non trovarci le ceneri di M. ...
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
La crosta "metallica" è costituita da carburo di silicio SiC, composto che si forma per reazione dei silicati, presenti come impurezza nell'ossido di calcio usato nella sintesi del CaC2, con il coke. Il colore e l'aspetto sono dovuti alla presenza di ferro, altrimenti sarebbe incolore.
(2014-05-30, 20:18)Mario Ha scritto: La crosta "metallica" è costituita da carburo di silicio SiC, composto che si forma per reazione dei silicati, presenti come impurezza nell'ossido di calcio usato nella sintesi del CaC2, con il coke. Il colore e l'aspetto sono dovuti alla presenza di ferro, altrimenti sarebbe incolore.
Ecco risolto il dilemma della "crosta immutabile" ...
Comunque al giorno d'oggi la cosa più difficile da reperire per le lampada a carburo non è ,ahime,il carburo,ma bensì gli ugelli eiettori in ottone e ceramica dai quali scaturisce la luminosissima fiammella bianca, oramai reperibili solo su internet da forniti DIY store della Grande Bretagna...
(2014-05-30, 20:18)Mario Ha scritto: La crosta "metallica" è costituita da carburo di silicio SiC... saluti Mario
No, non è carburo di silicio. Sicuramente c'è del SiC (una delle prime cose a cui ho pensato) ma la stragrande maggioranza della "crosta" (diciamo il 90%) non lo è. Ma c'è un indizio nella risposta di Mario.
Beh, che non sia carburo di silicio è evidente dal fatto che si scioglie (anche se parzialmente) in acqua regia. Il carburo di silicio non viene attaccato da alcun acido, neppure da H2F2 a caldo. Il materiale da cui si parte contiene sempre ferro come impurezza e nella massa di fusione, questo si lega con il silicio e forma una lega ferro-silicio, caratteristica per lucentezza. Per evidenziare questo fatto, basta recuperare un po' di materiale "metallico", scioglierlo in regia e cercare nella soluzione il ferro (III). Il residuo di solubilizzazione è costituito da silicio biossido variamente idrato (acido silicico). Se l'attacco non è completo, è possibile avere un residuo più scuro di acido silicico e silicio, cosa che per altro avviene quando si conduce la digestione acida in assenza di ossidanti, in cui prevale il residuo nero di silicio.
*** Cercar di far bene e non di far molto. (A. L. Lavoisier) ***
Non sono del tutto convinto della cosa, di certo solo un'analisi chimica permetterebbe di stabilire l'esatta composizione. Avete idea di quale potrebbe essere la % di silicio nella lega Fe-Si?
Visto che il forno elettrico lavora in atmosfera libera, si potrebbe ipotizzare,e dico potrebbe,la formazione di nitruro di silicio Si3N4. che potrebbe formarsi nella fase di raffreddamento del carburo liquido quando la temperatura scende sotto i 1800/1700 °C e sempre per la presenza dell'azoto atmosferico. Ripeto che è solo un'ipotesi.