2011-10-03, 18:07 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2011-10-04, 18:04 da B-lab.)
Presentiamo qui di seguito una sintesi semplice, si tratta della preparazione del carminio d'indaco a partire dall'indaco. Chimicamente è una solfonazione eseguita semplicemente con l'azione prolungata dell'acido solforico concentrato sul pigmento.
Reagenti
- Indaco in polvere
- Acido solforico :corrosivo:
Vetreria
- Beuta da 250ml
- Imbuto per filtrazione a gravità
- Carta da filtro molto fina
Attenzione
Questa sintesi non presenta particolari pericoli; implica tuttavia l'uso dell'acido solforico, che è estremamente corrosivo. Bisogna inoltre considerare che pur non essendo particolarmente tossico l'indaco è una polvere finissima e facilmente inalabile pertanto bisogna prestare un po' d'attenzione.
La metodica seguita è quella proposta dal salomone.
Si pesano 2.5g di indaco e li si aggiungono lentamente a 10ml di acido solforico concentrato. In questa fase potrebbe svilupparsi un po' di calore, ma se lo si aggiunge con ragionevole lentezza non ci sono problemi per questo. Terminata l'aggiunta si attendono otto ore. Allo scadere di queste si diluisce la miscela con 50ml di acqua e si filtra l'indaco non reagito, che volendo si può sottoporre alla medesima procedura per ottenere altro carminio d'indaco. Il liquido ottenuto dalla filtrazione lo abbiamo diluito a 150ml e conservato per l'utilizzo. Si presenta come un liquido di colore blu estremamente intenso che a pH molto basici diventa invece di colore giallo.
Può essere utilizzato anche come test per i clorati estremamente sensibile e come indicatore redox. A presto un post in "Analitica" per alcuni suoi impieghi.
Saluti B-lab
Reagenti
- Indaco in polvere
- Acido solforico :corrosivo:
Vetreria
- Beuta da 250ml
- Imbuto per filtrazione a gravità
- Carta da filtro molto fina
Attenzione
Questa sintesi non presenta particolari pericoli; implica tuttavia l'uso dell'acido solforico, che è estremamente corrosivo. Bisogna inoltre considerare che pur non essendo particolarmente tossico l'indaco è una polvere finissima e facilmente inalabile pertanto bisogna prestare un po' d'attenzione.
La metodica seguita è quella proposta dal salomone.
Si pesano 2.5g di indaco e li si aggiungono lentamente a 10ml di acido solforico concentrato. In questa fase potrebbe svilupparsi un po' di calore, ma se lo si aggiunge con ragionevole lentezza non ci sono problemi per questo. Terminata l'aggiunta si attendono otto ore. Allo scadere di queste si diluisce la miscela con 50ml di acqua e si filtra l'indaco non reagito, che volendo si può sottoporre alla medesima procedura per ottenere altro carminio d'indaco. Il liquido ottenuto dalla filtrazione lo abbiamo diluito a 150ml e conservato per l'utilizzo. Si presenta come un liquido di colore blu estremamente intenso che a pH molto basici diventa invece di colore giallo.
Può essere utilizzato anche come test per i clorati estremamente sensibile e come indicatore redox. A presto un post in "Analitica" per alcuni suoi impieghi.
Saluti B-lab