2015-03-27, 11:11 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2015-03-27, 13:22 da quimico.)
Da buon allievo del prof. Dario Bressanini, da qualche anno a questa parte mi sono dilettato alla diffusione (su piccola scala) alla divulgazione scientifica. Non ovviamente a quei livelli. Non ho tali conoscenze e forza per poterlo fare e sinceramente non mi interessa. Però da sempre mi piace far capire alla gente che la Scienza è meglio di quello che hanno imparato, visto e letto.
Mi hanno anche chiesto di partecipare attivamente su FB e magari un giorno lo farò, sebbene sia un po' riluttante. Un mio amico scrive su La Provincia di Como, quotidiano della mia zona.
al-ham-bic è da tanto tempo attivo sul suo blog e mi piace molto leggerlo. Qualcun altro si diletta?
Se volete posso trattare un po' di argomenti interessanti, come ho già fatto in passato
Potrei usare questo topic, tanto è già pronto ed è nella sezione apposita. Sono chiacchiere in libertà. Ovviamente rispettando le regole

Che dite?
Avrei anche il primo argomento, prendendo spunto dai vetri all'uranio.
Sentite questa.
Non so quanti di voi abbiano mai sentito parlare delle Radium Girls. Io mai, prima di leggerne su un libro.
Becquerel, quando era ospite alla Ecole Polytechique di Parigi, grazie agli esperimenti di Röntgen e alla scoperta dei raggi X, pensò che, visto che i raggi X producevano luminescenza, anche un oggetto potesse produrre raggi X. Sapeva che i composti di uranio, esposti al sole, producevano fluorescenza. Per un caso scoprì che la luce del sole non era necessaria per impressionare una lastra ma l'uranio stesso emetteva indipendentemente una qualche sorta di energia. Uno degli allievi di Becquerel propose che questa nuova forma di energia dovesse provenire da una specie di attività intrinseca dell'atomo di uranio, indipendentemente dalla stimolazione esterna. Questo allievo era una studentessa polacca, una certa Maria Skłodowska-Curie, la quale coniò il termine "radioattività".
Maria Curie lavorava assieme al suo marito Pierre, e ben presto scoprirono che non era solo l'uranio a mostrare tale comportamento. Con enorme fatica, sottoponendosi a ritmi di lavoro estenuanti, con mezzi scarsi, partendo da tonnellate di minerale di uranio, i due estrassero una quantità irrisoria (pochi milligrammi) di due nuovi elementi, mai scoperti prima: il polonio e il radio. Quest'ultimo prendeva il nome dal Latino radius, raggio perché esso risplendeva al buio con un colore azzurro affascinante. Nessuno all'epoca sapeva il perché di questo comportamento, di questa straordinaria fluorescenza. La ragione oggi è chiara: il radio decade spontaneamente in radon, emettendo particelle alfa (nuclei di He-4), molto cariche di energia. Nessuno sapeva che la collisione di queste particelle con l'aria produceva tale luminescenza. E nessuno sapeva che queste particelle potevano uccidere.
Come ogni novità, ben presto gli imprenditori pensarono di trovare al radio delle applicazioni commerciali. Quello che attirava molto la gente erano le lancette ed i quadranti degli orologi da polso che brillavano intensamente al buio. Già si usava una miscela di solfato di rame e solfuro di zinco che produceva una luce verde brillante. L'introduzione del radio e la conseguente emissione di particelle alfa, faceva eccitare gli atomi di zinco spingendo i suoi elettroni in orbitali atomici più alti in energia. Quando questi elettroni tornavano al loro stato fondamentale, emettevano, sotto forma di luce, l'energia assorbita. Era la prima volta che veniva prodotta luce senza elettricità.
Torniamo al vero argomento. Negli anni '20 del Novecento, ad Ottawa, IL, era stata creata la Radium Dial Company. La maggior parte degli operai erano belle e giovani ragazze attratte dal salario relativamente elevato, 18$ a settimana. Le Radium Girls (così chiamate dalla gente) erano facili da riconoscere: giravano con belle automobili ed erano ben vestite. Spesso di pitturavano varie parti del corpo con la pittura fluorescente per sorprendere i loro amici al buio. Ma presto le aspettava una sorpresa sgradita.
Alcune ragazze iniziarono a lamentarsi di dolori alle mascelle, ma nessuno le prese sul serio finché una venticinquenne non morì. Le autorità cominciarono a sospettare qualcosa e presto spostarono la loro attenzione sulla tecnica usata dalle ragazze per dipingere i piccoli numeri sui quadranti: praticamente, dopo ogni pennellata le ragazze leccavano la punta del pennellino per renderlo più appuntito. Così facendo ingerivano una piccola quantità di radio. Dovete sapere che il radio, così come il calcio, va a finire nelle ossa dove si fissa, e dove ogni particella alfa distrugge non solo l'osso, ma anche le cellule del sangue del midollo. Le ragazze si ammalavano in poco tempo di leucemia e anemia, e le loro mascelle diventavano talmente fragili da rompersi anche per una semplice estrazione di un dente.
Nel 1929 le conseguenze di tale comportamento erano evidenti, come era evidente che non erano state rispettate le norme di lavoro più elementari. Ma ormai erano morte ben 33 ragazze. Furono fatte riforme, cambiati i processi ma era impossibile impedire che le particelle di radio si disperdessero nell'aria.
Gli ultimi orologi dipinti con vernici a base di radio furono prodotti nel 1968, poco prima della demolizione della fabbrica.
Gli orologi che girano al giorno d'oggi non contengono più radio
ma sfruttano sempre un elemento radioattivo, sintetico, il promezio, che prende il nome da colui che rubò il fuoco agli dei. Questo elemento emette particelle beta, ben più sicure delle alfa.
Mi hanno anche chiesto di partecipare attivamente su FB e magari un giorno lo farò, sebbene sia un po' riluttante. Un mio amico scrive su La Provincia di Como, quotidiano della mia zona.
al-ham-bic è da tanto tempo attivo sul suo blog e mi piace molto leggerlo. Qualcun altro si diletta?
Se volete posso trattare un po' di argomenti interessanti, come ho già fatto in passato

Potrei usare questo topic, tanto è già pronto ed è nella sezione apposita. Sono chiacchiere in libertà. Ovviamente rispettando le regole


Che dite?
Avrei anche il primo argomento, prendendo spunto dai vetri all'uranio.
Sentite questa.
Non so quanti di voi abbiano mai sentito parlare delle Radium Girls. Io mai, prima di leggerne su un libro.
Becquerel, quando era ospite alla Ecole Polytechique di Parigi, grazie agli esperimenti di Röntgen e alla scoperta dei raggi X, pensò che, visto che i raggi X producevano luminescenza, anche un oggetto potesse produrre raggi X. Sapeva che i composti di uranio, esposti al sole, producevano fluorescenza. Per un caso scoprì che la luce del sole non era necessaria per impressionare una lastra ma l'uranio stesso emetteva indipendentemente una qualche sorta di energia. Uno degli allievi di Becquerel propose che questa nuova forma di energia dovesse provenire da una specie di attività intrinseca dell'atomo di uranio, indipendentemente dalla stimolazione esterna. Questo allievo era una studentessa polacca, una certa Maria Skłodowska-Curie, la quale coniò il termine "radioattività".
Maria Curie lavorava assieme al suo marito Pierre, e ben presto scoprirono che non era solo l'uranio a mostrare tale comportamento. Con enorme fatica, sottoponendosi a ritmi di lavoro estenuanti, con mezzi scarsi, partendo da tonnellate di minerale di uranio, i due estrassero una quantità irrisoria (pochi milligrammi) di due nuovi elementi, mai scoperti prima: il polonio e il radio. Quest'ultimo prendeva il nome dal Latino radius, raggio perché esso risplendeva al buio con un colore azzurro affascinante. Nessuno all'epoca sapeva il perché di questo comportamento, di questa straordinaria fluorescenza. La ragione oggi è chiara: il radio decade spontaneamente in radon, emettendo particelle alfa (nuclei di He-4), molto cariche di energia. Nessuno sapeva che la collisione di queste particelle con l'aria produceva tale luminescenza. E nessuno sapeva che queste particelle potevano uccidere.
Come ogni novità, ben presto gli imprenditori pensarono di trovare al radio delle applicazioni commerciali. Quello che attirava molto la gente erano le lancette ed i quadranti degli orologi da polso che brillavano intensamente al buio. Già si usava una miscela di solfato di rame e solfuro di zinco che produceva una luce verde brillante. L'introduzione del radio e la conseguente emissione di particelle alfa, faceva eccitare gli atomi di zinco spingendo i suoi elettroni in orbitali atomici più alti in energia. Quando questi elettroni tornavano al loro stato fondamentale, emettevano, sotto forma di luce, l'energia assorbita. Era la prima volta che veniva prodotta luce senza elettricità.
Torniamo al vero argomento. Negli anni '20 del Novecento, ad Ottawa, IL, era stata creata la Radium Dial Company. La maggior parte degli operai erano belle e giovani ragazze attratte dal salario relativamente elevato, 18$ a settimana. Le Radium Girls (così chiamate dalla gente) erano facili da riconoscere: giravano con belle automobili ed erano ben vestite. Spesso di pitturavano varie parti del corpo con la pittura fluorescente per sorprendere i loro amici al buio. Ma presto le aspettava una sorpresa sgradita.
Alcune ragazze iniziarono a lamentarsi di dolori alle mascelle, ma nessuno le prese sul serio finché una venticinquenne non morì. Le autorità cominciarono a sospettare qualcosa e presto spostarono la loro attenzione sulla tecnica usata dalle ragazze per dipingere i piccoli numeri sui quadranti: praticamente, dopo ogni pennellata le ragazze leccavano la punta del pennellino per renderlo più appuntito. Così facendo ingerivano una piccola quantità di radio. Dovete sapere che il radio, così come il calcio, va a finire nelle ossa dove si fissa, e dove ogni particella alfa distrugge non solo l'osso, ma anche le cellule del sangue del midollo. Le ragazze si ammalavano in poco tempo di leucemia e anemia, e le loro mascelle diventavano talmente fragili da rompersi anche per una semplice estrazione di un dente.
Nel 1929 le conseguenze di tale comportamento erano evidenti, come era evidente che non erano state rispettate le norme di lavoro più elementari. Ma ormai erano morte ben 33 ragazze. Furono fatte riforme, cambiati i processi ma era impossibile impedire che le particelle di radio si disperdessero nell'aria.
Gli ultimi orologi dipinti con vernici a base di radio furono prodotti nel 1968, poco prima della demolizione della fabbrica.
Gli orologi che girano al giorno d'oggi non contengono più radio
