2018-06-26, 11:41 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2018-06-26, 14:11 da ClaudioG..)
In uno dei sempre meno frequenti ritagli di tempo libero in laboratorio ho prodotto del cloruro di cadmio a partire dal suo carbonato (un grazie al grande Luigi_67 per avermi fornito quest'ultimo).
La reazione è molto banale e classica, ma funziona ed è pulita. Sono sufficienti il carbonato, acido cloridrico e vetreria di base.
NB. I sali di cadmio sono pericolosi. Sono molto tossici per contatto, inalazione e ingestione, sono cancerogeni e teratogeni. Prestare massima attenzione nella manipolazione delle polveri e delle soluzioni, usare guanti, occhiali e camice, senza cute esposta ad eventuali versamenti.
Riporto la procedura effettuata con un decimo della massa molare del CdCO3:
1. Pesare 17,2 g di carbonato di cadmio e porlo in una beuta abbastanza grande da contenere la schiuma e l'effervescenza;
2. Aggiungere lentamente alla beuta 20 ml di HCl 37%, in lieve difetto rispetto al carbonato. Lasciar reagire (si produce CO2);
3. Si ottiene una soluzione non limpida per il lieve eccesso di carbonato non reagito. Si filtra per gravità su carta raccogliendo il filtrato su becher (a sx.), che si concentra un poco su piastra evitando schizzi. Non appena si vedono i cristalli di cloruro togliere dalla piastra e lasciar raffreddare (a dx).
4. Trasferire la massa cristallina umida su una capsula e seccare un po', con attenzione a schizzi e proiezioni, il sale. Naturalmente in queste fasi evitare di respirare i fumi acidi emessi (lavorare all'aperto o con areazione). Trasferire i cristalli quasi asciutti in essiccatore e/o lasciarli per qualche tempo al sole: sono abbastanza deliquescenti e molto solubili, quindi ci vuole un po' di pazienza per essiccarli.
5. Una volta secco, pesare il sale e metterlo in un recipiente ben chiuso, da conservare sotto chiave insieme agli altri tossici.
Ho raccolto 11,33 g di sale secco, con una resa di circa il 62% della teorica.
La reazione è molto banale e classica, ma funziona ed è pulita. Sono sufficienti il carbonato, acido cloridrico e vetreria di base.
NB. I sali di cadmio sono pericolosi. Sono molto tossici per contatto, inalazione e ingestione, sono cancerogeni e teratogeni. Prestare massima attenzione nella manipolazione delle polveri e delle soluzioni, usare guanti, occhiali e camice, senza cute esposta ad eventuali versamenti.
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Riporto la procedura effettuata con un decimo della massa molare del CdCO3:
1. Pesare 17,2 g di carbonato di cadmio e porlo in una beuta abbastanza grande da contenere la schiuma e l'effervescenza;
2. Aggiungere lentamente alla beuta 20 ml di HCl 37%, in lieve difetto rispetto al carbonato. Lasciar reagire (si produce CO2);
3. Si ottiene una soluzione non limpida per il lieve eccesso di carbonato non reagito. Si filtra per gravità su carta raccogliendo il filtrato su becher (a sx.), che si concentra un poco su piastra evitando schizzi. Non appena si vedono i cristalli di cloruro togliere dalla piastra e lasciar raffreddare (a dx).
4. Trasferire la massa cristallina umida su una capsula e seccare un po', con attenzione a schizzi e proiezioni, il sale. Naturalmente in queste fasi evitare di respirare i fumi acidi emessi (lavorare all'aperto o con areazione). Trasferire i cristalli quasi asciutti in essiccatore e/o lasciarli per qualche tempo al sole: sono abbastanza deliquescenti e molto solubili, quindi ci vuole un po' di pazienza per essiccarli.
5. Una volta secco, pesare il sale e metterlo in un recipiente ben chiuso, da conservare sotto chiave insieme agli altri tossici.
Ho raccolto 11,33 g di sale secco, con una resa di circa il 62% della teorica.
"C'è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c'è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l'interno di un'anima." V. Hugo, I Miserabili.