2015-05-04, 18:13 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2021-06-01, 11:46 da ClaudioG.. Motivo modifica: piccoli aggiornamenti)
Salve a tutti
So che questo è un forum di chimica pieno di chimici, ma ogni tanto un po' di biologia non guasta
.

Ho realizzato, con l'aiuto dei laboratori della mia scuola (che mi hanno fatto preparare le soluzioni di bicromato di K e di nitrato di Ag), una colorazione sviluppata dal genio di Camillo Golgi, nel 1873, atta a visualizzare i neuroni nella loro interezza (pirenoforo, assoni e dendriti).
La colorazione è applicabile presumo ad ogni porzione di tessuto nervoso, e devo dire che il risultato è incredibilmente elegante.
Essa si basa sulla precipitazione del cromato di argento Ag2CrO4, di colore nero (in realtà è rosso-bruno, ma al microscopio appare nero) nel citoplasma neuronale.
La grandiosità di questa tecnica è data dal fatto che tale precipitazione avviene solo in un numero limitato di neuroni, 'scelti' in modo apparentemente aleatorio (in realtà non si conosce la causa di questa casualità). Ciò permette di isolare una cellula nervosa, distinguendola dal groviglio del tessuto circostante.
Inoltre, le cellule colorate lo sono completamente, ossia l'intero citoplasma è pieno di precipitato nero. Ciò consente di seguire, almeno in parte, il percorso delle varie diramazioni, nonché di distinguere l'assone dai dendriti.
Questa metodologia è stata a lungo usata dagli istologi, e lo è ancora oggi con alcune modifiche (relative specialmente ai tempi di colorazione e al metallo usato, che può essere anche Hg).
Riporto di seguito la procedura da me effettuata, ripresa -e leggermente modificata- dai seguenti link (in inglese):
Materiale e reagenti
- formalina tamponata 10 % (formaldeide 4%), di quella per i reperti patologici
;
- bicromato di potassio al 3 % m/V
;
- nitrato di argento al 2 % m/V
;
- tre recipienti in vetro richiudibili, di cui due se possibile in vetro ambrato, adatti per contenere i pezzi biologici in questione e i reattivi;
- pipette, carta da filtro e vetri da orologio (o piastre Petri);
- cervello fresco (io ho usato un encefalo di agnello procuratomi dal macellaio) e materiale per dissezione (bisturi, pinzette e forbici bastano);
- se si vuole conservare il vetrino, materiale per montaggio vetrini (io ho usato glicerolo all'interno e smalto nero per i bordi del coprioggetto);
- vetrini porta- e coprioggetto e, ovviamente, microscopio biologico.
Procedimento
Per effettuare la precipitazione si ricorre a due impregnazioni successive: la prima è l'immersione in bicromato di potassio al 3 % m/V, la seconda in nitrato di argento al 2 % m/V.
- Si seziona il cervello, approfittandone per osservarne l'anatomia macroscopica. Si tolgono le meningi nelle aree di prelievo, e si tagliano dei blocchi di corteccia (comprendenti però sia materia bianca che grigia) di circa 5 x 10 mm^2, si sciacquano rapidamente in acqua distillata e si immergono subito in formalina, per essere fissati.
La fissazione preserva il tessuto dal deterioramento, e lo indurisce per il successivo sezionamento. - I pezzi devono rimanere in formalina per un tempo minimo di 24 h. Trascorso il tempo necessario, si prelevano e si immergono nella soluzione di K2Cr2O7 (possibilmente nel recipiente ambrato) per 3-7 giorni (io l'ho tenuto per 7 giorni). Il tutto va mantenuto al buio (si può avvolgere del foglio di Al intorno al contenitore), e la soluzione va cambiata con della nuova ogni giorno.
- Si prelevano ora i pezzi e si asciugano brevemente sopra della carta da filtro. Io li ho sciacquati rapidamente in acqua distillata. Si immergono quindi nel secondo recipiente ambrato (o coperto direttamente da Al), contenente la soluzione di AgNO3. Si forma immediatamente un precipitato finemente disperso di cromato di argento, che rende torbida la soluzione. In base a ciò che ho potuto capire, infatti, il bicromato in soluzione è in equilibrio con gli ioni cromato, i quali reagendo con gli ioni argento, danno:
CrO42- + 2 Ag+Ag2CrO4
- I pezzi vanno lasciati in nitrato di Ag per 1-3 giorni (io li ho tenuti per 2 giorni). A tal proposito le fonti usate non sono del tutto chiare, ma io ho sostituito due volte la soluzione, in modo che alla fine non contenesse più apprezzabili quantità di precipitato, benché i pezzi siano ricoperti in superficie da cromato di argento (e ciò credo vada bene). In ogni caso il recipiente va lasciato al buio.
- Trascorso il tempo necessario si scelgono uno o due pezzi e si estraggono dal recipiente per metterli in una Petri con acqua distillata. Per sezionare occorrerebbe avere un microtomo serio, ma io non l'ho e ho usato una specie di microtomo di Ranvier autocostruito. In alternativa si può reggere fermamente il pezzo con le pinzette e tagliare. In ogni caso occorre munirsi di un bisturi molto affilato (farmacia) e di molta pazienza (non si vende
). Si consideri che lo spessore deve essere di circa 100 um (0,1 mm). Le sezioni vanno messe su un portaoggetti, appoggiate su una goccia di acqua distillata ciascuna.
- Si osservano rapidamente le sezioni, senza coprioggetto (attenzione a non sporcare il 40 x, il 100 x non occorre usarlo), scartando le peggiori. [prestare molta attenzione per non far disidratare le sezioni: mantenerle sempre bagnate, perché se si seccano aderiscono al vetrino, si arrotolano e non si possono spostare] Le migliori si montano col coprioggetto. Nello specifico, non ho seguito la procedura di disidratazione delle fonti, essendo sprovvisto di etanolo 95 % e di xilene: ho semplicemente messo le sezioni migliori, asciugate con della carta assorbente, al centro del vetrino, poi ci ho messo sopra una o due gocce di glicerolo (glicerina) e ho coperto; non appena il coprioggetto si è livellato ho sigillato attentamente i bordi con dello smalto nero per unghie. Non so se reggerà a lungo, comunque con la glicerina si vede benissimo.
Le foto al microscopio le metterò nel prossimo messaggio, perché devo ancora scegliere le più chiare e perché ho ancora diversi pezzi da osservare

Spero di aver scelto la sezione adatta, ero indeciso tra questa e microscopia, ma ho scelto questa perché si tratta di biologia e tecniche istologiche, non propriamente di microscopi. Ovviamente si può spostare dove opportuno se occorre.
Saluti, Claudio.
"C'è uno spettacolo più grandioso del mare, ed è il cielo, c'è uno spettacolo più grandioso del cielo, ed è l'interno di un'anima." V. Hugo, I Miserabili.