2015-07-20, 09:15
Prendendo spunto dalla pagina di cui allego il seguente link:
http://myttex.net/forum/Thread-Foto-di-c...ici?page=6
ho pensato di proporre la sintesi di questi due composti.
Utilizzeremo quindi l’etilendiammina per ottenere due colorati complessi con il nichel, partendo dal suo cloruro. La differenza di struttura tra i due complessi, si ottiene variando le proporzioni tra i reagenti utilizzati.
Materiale utilizzato:
Reagenti per dose 1:2
Materiale utilizzato – vetreria e strumenti
2 becher da 400 ml
Imbuto gocciolatore
Agitatore/riscaldatore
Essiccatore
Vetreria e accessori comuni da laboratorio
Dispositivi di sicurezza individuale:
Guanti
Indumenti protettivi
Mascherina antipolvere
Attenzione: L’etilendiammina è un liquido tossico e emette vapori irritanti (fuma all’aria). Operare all’ aperto o sotto cappa. Il cloruro di nichel e i prodotti ottenuti dall’esperienza sono tossici e devono essere maneggiati con le opportune cautele, evitando contaminazioni dell’ambiente di lavoro. Leggere le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati prima di iniziare il lavoro.
Descrizione dell’esperienza
Considerazioni finali.
Un saluto
Luigi
http://myttex.net/forum/Thread-Foto-di-c...ici?page=6
ho pensato di proporre la sintesi di questi due composti.
Utilizzeremo quindi l’etilendiammina per ottenere due colorati complessi con il nichel, partendo dal suo cloruro. La differenza di struttura tra i due complessi, si ottiene variando le proporzioni tra i reagenti utilizzati.
In particolare la sintesi del primo complesso avviene con una proporzione molare 1:2 (NI:En) e il secondo con una proporzione 1:3.
Di seguito la struttura dei due composti:
I due composti sono facilmente identificabili per la loro differente solubilità e colorazione.
Di seguito la struttura dei due composti:
I due composti sono facilmente identificabili per la loro differente solubilità e colorazione.
Materiale utilizzato:
Reagenti per dose 1:2
24g nichel (II) cloruro
17 ml di Etilendiammina
Reagenti per dose 1:324g nichel (II) cloruro
25 ml di Etilendiammina
Materiale utilizzato – vetreria e strumenti
2 becher da 400 ml
Imbuto gocciolatore
Agitatore/riscaldatore
Essiccatore
Vetreria e accessori comuni da laboratorio
Dispositivi di sicurezza individuale:
Guanti
Indumenti protettivi
Mascherina antipolvere
Attenzione: L’etilendiammina è un liquido tossico e emette vapori irritanti (fuma all’aria). Operare all’ aperto o sotto cappa. Il cloruro di nichel e i prodotti ottenuti dall’esperienza sono tossici e devono essere maneggiati con le opportune cautele, evitando contaminazioni dell’ambiente di lavoro. Leggere le schede di sicurezza dei prodotti utilizzati prima di iniziare il lavoro.
Descrizione dell’esperienza
Due porzioni da 24 grammi cadauna di nichel cloruro
sono poste in due becher e disciolte con circa 100 ml di acqua.
Il cloruro solubilizza facilmente restituendo una bella soluzione verde (mi è sempre piaciuto questo sale per il suo colore già dal “piccolo chimico” di 30 anni fa, adoro il verde!). Verificare prima di proseguire che il sale sia completamente disciolto.
sono poste in due becher e disciolte con circa 100 ml di acqua.
Il cloruro solubilizza facilmente restituendo una bella soluzione verde (mi è sempre piaciuto questo sale per il suo colore già dal “piccolo chimico” di 30 anni fa, adoro il verde!). Verificare prima di proseguire che il sale sia completamente disciolto.
Misurare e porre l’etilendiammina nell’imbuto gocciolatore e iniziare lentamente l’aggiunta alla soluzione di cloruro di nichel, sotto leggera agitazione. La soluzione tende a riscaldarsi.
Nel caso del primo complesso, al termine dell’aggiunta la soluzione assume un colore blu scuro, nel secondo caso invece diventa sempre molto scura ma agitando il becher, il liquido sulla parete assume colore violaceo.
Ora il primo complesso è molto solubile in acqua pertanto per recuperarlo si dovrà procedere a far evaporare quanta più acqua possibile ponendo il becher a riscaldare su piastra ma senza arrivare a secchezza. Attenzione che in questa fase possono essere emessi vapori di etilendiammina. Successivamente si lascerà completare l’evaporazione, finendo di seccare il prodotto in essiccatore.
Il secondo complesso invece è molto meno solubile: per recuperarlo è sufficiente aggiungere 70 ml di etanolo alla soluzione e quindi porre il becher in bagno di ghiaccio o direttamente in congelatore se si ha disponibile. Al raffreddamento della soluzione si avrà un abbondante precipitato di cristalli viola. Si recuperano i cristalli, filtrando la soluzione su buchner e si lasciano seccare all’aria o in essiccatore.
Attenzione che questo composto, posto in essiccatore, una volta asciutto tende a rilasciare etilendiammina: la prima volta, aprendo il coperchio ho visto dei vapori fuoriuscire dall’essiccatore stesso quindi occhio: agire all’aperto in luogo ventilato.
Attenzione che questo composto, posto in essiccatore, una volta asciutto tende a rilasciare etilendiammina: la prima volta, aprendo il coperchio ho visto dei vapori fuoriuscire dall’essiccatore stesso quindi occhio: agire all’aperto in luogo ventilato.
Il primo complesso si presenta di aspetto microcristallino, di colore blu elettrico ed è molto solubile in acqua. Il secondo complesso invece si presenta di un bel colore viola, meno solubile in acqua rispetto al primo e con la tendenza a rilasciare etilendiammina.
E’ bene ricordare che entrambi i composti sono tossici e devono essere quindi conservati e manipolati in maniera opportuna.
E’ bene ricordare che entrambi i composti sono tossici e devono essere quindi conservati e manipolati in maniera opportuna.
L’esperienza non presenta criticità particolari, se non il fatto di prestare attenzione ai prodotti utilizzati.
Luigi