Messaggi: 4397 Grazie dati: 483 Grazie ricevuti: 646 Discussioni: 150 Registrato: Jun 2009 Ciao a tutti Mi scuso per la mia ignoranza, ma sto avendo qualche dubbio su come agire: io dovrei aggiungere dell'acido citrico (ad uso alimentare in forma cristallina) a 12 litri di mosto a pH ignoto, ma che posso misurare (chiamerò questo valore come "a"), per arrivare ad un pH finale di 5.3 a 66°C.Il problema è che non posso sapere prima quanto aggiungerne e purtroppo non ho molto tempo per fare questa correzione (10-15 minuti), motivo per cui mi servirebbe un metodo semplice e veloce a partire appunto dal pH misurato! A questo va aggiunta la correzione del valore alla temperatura, poichè il pHmetro non sarebbe adeguato a misurare a temperature di ammostamento (66°C). Ma quanto dovrei aggiungerne? C'è una qualche formula in cui inserire questi dati? Grazie!Ricapitolando i dati:Volume = 12 l pH fin = 5.3 pH in = a Quantità Acido Citrico = x t° misurazione = 25°C t° pH mash = 66°C Messaggi: 9062 Grazie dati: 265 Grazie ricevuti: 7047 Discussioni: 36 Registrato: May 2015 Per quanto ne so, è impossibile fare dei calcoli se non conosci il pH iniziale e quali sostanze ci sono nel mosto; si potrebbero formare dei sistemi tampone. Io opterei per un buon pH-metro con elettrodo a vetro e sonda di temperatura, tarato con soluzioni a pH noto alla stessa temperatura di misura. Altrimenti si possono usare delle cartine indicatrici con intervallo cromatico di più o meno 2 unità di pH intorno al pH finale. Ciao Luisa
Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”; il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”. (Primo Levi)
I seguenti utenti ringraziano LuiCap per questo post:1 utente dice 'Grazie' a LuiCap per questo post Beefcotto87 Messaggi: 4397 Grazie dati: 483 Grazie ricevuti: 646 Discussioni: 150 Registrato: Jun 2009 2021-01-05, 16:14 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2021-01-05, 16:26 da Beefcotto87.) (2021-01-05, 14:31)LuiCap Ha scritto: Per quanto ne so, è impossibile fare dei calcoli se non conosci il pH iniziale e quali sostanze ci sono nel mosto; si potrebbero formare dei sistemi tampone. Io opterei per un buon pH-metro con elettrodo a vetro e sonda di temperatura, tarato con soluzioni a pH noto alla stessa temperatura di misura. Altrimenti si possono usare delle cartine indicatrici con intervallo cromatico di più o meno 2 unità di pH intorno al pH finale. Intanto grazie mille  Poi, ovviamente la quantità di acido non si può sapere a priori, questo ok, i tamponi ahimè sono incalcolabili... Purtroppo non posso fare aggiunte piccole e misurare perchè il tempo è limitato (più passa il tempo e più il pH influisce sul mosto, quindi dovrei fare tutto in 10 minuti, massimo 15) e prima di dover tirar fuori il mosto, portarlo a 25°C anche col trucco della tazza congelata, ci metterei una vita, senza contare di dover anche tenere costante la temperatura in pentola :S Speravo ci fosse una qualche formula matematica che, una volta calcolato il pH di partenza mi permettesse di avere un'approssimazione sulla quantità di acido da aggiungere... Ma mi sa che mi dovrò arrangiare :S Grazie ancora  PS: ho un Milwaukee MW101 Messaggi: 9062 Grazie dati: 265 Grazie ricevuti: 7047 Discussioni: 36 Registrato: May 2015 Poiché il pH non dipende dal volume di soluzione, puoi sempre fare una prova con un piccolo volume noto di mosto. - Tari per bene il pH-metro, posizionando la manopola di compensazione della temperatura al valore di misura; in genere nella confezione dei tamponi di calibrazione ci sono le istruzioni di come varia il pH in funzione della temperatura. - Preleva 50 mL di mosto con cilindro e mettilo in un piccolo becher. - Misura il pH iniziale del mosto. - Metti in un contenitore una massa nota di acido citrico. - Addiziona l'acido citrico poco alla volta al mosto mescolando per bene per scioglierlo. - Quando arrivi al pH finale voluto, pesa l'acido citrico rimasto e così, per differenza calcoli quanto ne hai addizionato; chiami questa quantità "a". - Fai una proporzione con il volume totale di mosto: 50 mL mosto : a = V tot : x Ciao Luisa
Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”; il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”. (Primo Levi)
I seguenti utenti ringraziano LuiCap per questo post:2 utenti dicono 'Grazie' a LuiCap per questo post Geber, Beefcotto87 Messaggi: 4397 Grazie dati: 483 Grazie ricevuti: 646 Discussioni: 150 Registrato: Jun 2009 (2021-01-05, 17:26)LuiCap Ha scritto: Poiché il pH non dipende dal volume di soluzione, puoi sempre fare una prova con un piccolo volume noto di mosto. - Tari per bene il pH-metro, posizionando la manopola di compensazione della temperatura al valore di misura; in genere nella confezione dei tamponi di calibrazione ci sono le istruzioni di come varia il pH in funzione della temperatura. - Preleva 50 mL di mosto con cilindro e mettilo in un piccolo becher. - Misura il pH iniziale del mosto. - Metti in un contenitore una massa nota di acido citrico. - Addiziona l'acido citrico poco alla volta al mosto mescolando per bene per scioglierlo. - Quando arrivi al pH finale voluto, pesa l'acido citrico rimasto e così, per differenza calcoli quanto ne hai addizionato; chiami questa quantità "a". - Fai una proporzione con il volume totale di mosto: 50 mL mosto : a = V tot : x Ma è geniale!! Grazie mille!!! Messaggi: 951 Grazie dati: 344 Grazie ricevuti: 540 Discussioni: 76 Registrato: Jun 2020 Non ci si pensa mai quando si fanno birre artigianali che ci vuole una preparazione enorme dietro. Molti lo fanno come hobby, facendo tutto meccanicamente o cercando le soluzioni facili su libri/forum. Ma pochi si mettono al tavolo e fanno calcoli. Tutti usano applicazioni o calcolatori online. Ottimo Beef. Meno male abbiamo LuiCap che ci fa da navigatore. Fare birra è un'arte. La chimica è una cosa che serve a tutto. Serve a coltivarsi, serve a crescere, serve a inserirsi in qualche modo nelle cose concrete. I seguenti utenti ringraziano Geber per questo post:2 utenti dicono 'Grazie' a Geber per questo post Beefcotto87, LuiCap Messaggi: 4397 Grazie dati: 483 Grazie ricevuti: 646 Discussioni: 150 Registrato: Jun 2009 (2021-01-06, 12:02)Geber Ha scritto: Non ci si pensa mai quando si fanno birre artigianali che ci vuole una preparazione enorme dietro. Molti lo fanno come hobby, facendo tutto meccanicamente o cercando le soluzioni facili su libri/forum. Ma pochi si mettono al tavolo e fanno calcoli. Tutti usano applicazioni o calcolatori online. Ottimo Beef. Meno male abbiamo LuiCap che ci fa da navigatore. Fare birra è un'arte. Ti ringrazio  Purtroppo spesso è un'arma a doppio taglio, te l'assicuro! Molte delle persone che fanno birra non sono certo interessati (e non dico "esperti", perchè non lo sono nemmeno io) alla chimica o alla biologia, motivo per cui non vanno a cercare il dettaglio, ma al tempo stesso ammetto che la vivano più serenamente di me ahahahahaha Messaggi: 951 Grazie dati: 344 Grazie ricevuti: 540 Discussioni: 76 Registrato: Jun 2020 Sicuramente la vivranno più leggera la cosa ma poi sono quelli che vengono a piangere e lamentarsi sui forum perché non viene nulla o hanno infezioni o hanno una carbonatazione esagerata o simili. Sperano in magie da parte di altri che magari hanno avuto successo nell'arte birraria. Sicuramente se una persona vuole rimanere sull'hobbistica, deve conoscere un po' l'argomento. Ci sono persone preparate, ci sono i libri fatti bene, ci sono aziende certificate che ti forniscono tutto per far la birra, anche i grani macinati con la mesh desiderata, ecc. Se uno vuol puntare in alto è d'obbligo spenda soli e segua un corso vero, fatto in una struttura con veri mastri birrai (un mio amico è andato a studiare in Germania e poi in Belgio prima di aprire il suo birrificio). Sebbene sia un hobby serve saperne di scienza. Anche spiccia. La chimica è una cosa che serve a tutto. Serve a coltivarsi, serve a crescere, serve a inserirsi in qualche modo nelle cose concrete. Messaggi: 4397 Grazie dati: 483 Grazie ricevuti: 646 Discussioni: 150 Registrato: Jun 2009 Hai decisamente ragione! Prima o poi dovrei decidermi a fare qualche bel corso serio, come quello di Mastro Birraio a Noventa Padovana Messaggi: 951 Grazie dati: 344 Grazie ricevuti: 540 Discussioni: 76 Registrato: Jun 2020 Anche io da sempre ho questa passione e questo interesse ma tra poco tempo e pochi soldi ho sempre rimandato. Ho tantissimi libri, soprattutto in inglese, e sono davvero fatti bene. Anche le ricette non sono male, ma sono standard. Sicuramente per iniziare e farci la mano sono sufficienti ma poi arrivi al punto, e lo sai bene anche tu, che serve mettersi a inventare cose nuove, sperimentare. Leggo spesso di gente che, giustamente, inizia coi kit ma non sa lavorare e/o pulire bene, sanificare. E si trova infezioni come la fioretta. E chiede alla gente cosa fare. Buttare tutto, fermentatore in plastica compreso sarebbe la prima cosa. Comprarsene uno in acciaio e badare maggiormente alla sanificazione. L'acciaio inox si sanifica bene con soda caustica e acido peracetico. La plastica con la candeggina non si igienizza perché le microabrasioni sulla superficie sono ottime per i batteri e non le pulisci con la candeggina. Si impara anche dagli errori. La chimica è una cosa che serve a tutto. Serve a coltivarsi, serve a crescere, serve a inserirsi in qualche modo nelle cose concrete. |