2013-02-03, 21:28 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2013-02-03, 21:31 da Rusty.)
Sebbene ci siano un paio di discussioni su questa metodica, ho preferito aprirne una nuova visto che si parla anche di bromuri e ioduri.
La determinazione quantitativa argentometrica secondo Fajans è una tecnica che trova raramente applicazione visto che la stragrande maggioranza degli analisti preferisce quella di Mohr.
Eppure avrebbe tutte le carte in regola per competere, sia come precisione che per velocità.
Per poterla sfruttare al meglio è però necessario operare in condizioni ben precise e questo, forse, ne ha condizionato l'utilizzo.
Nei giorni scorsi ho pertanto effettuato una numerosa serie di test al fine di mettere a punto una procedura affidabile.
I migliori risultati li ho avuti con due soli indicatori, la diclorofluoresceina e la eosina Y , le cui strutture molecolari sono qui sotto riportate:
2′,7′-dichlorofluoresceina - CAS n° 76-54-0
![[Immagine: hpg0f07x06yob375ht_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/hpg0f07x06yob375ht_thumb.jpg)
Eosina Y (2′,4′,5′,7′-tetrabromofluoresceina) - CAS n° 15086-94-9
![[Immagine: efl7zc92d0dajtztldn_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/efl7zc92d0dajtztldn_thumb.jpg)
Reagenti:
- soluzione indicatori: si preparano allo 0,1% in acqua. Per facilitare la dissoluzione si aggiungono qualche goccia di NaOH 0,1N.
- soluzione PVA : sciogliere 0,2 g di alcool polivinilico (codice Carlo Erba 415071) in acqua agitando lungamente alla temperatura di circa 40°C. La soluzione va usata in giornata.
- AgNO3 0,1 M
- tampone CH3COOH/CH3COONa 1M pH=4,6
- acido solforico 25%
Procedura per i cloruri:
In un becker da 60 mL versare 50,0 mL di campione poi aggiungere 4 goccie di tampone, 5 ml di soluzione di PVA, 4 goccie di indicatore diclorofluoresceina e sotto moderata agitazione (mediante ancoretta magnetica) titolare con la soluzione di argento nitrato fino a viraggio da arancio chiaro a rosso-rosa (vedi foto seguente)
![[Immagine: xpwe5nwroc1ve7tj9wuj_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/xpwe5nwroc1ve7tj9wuj_thumb.jpg)
da sinistra verso destra: prima del viraggio-appena prima del viraggio-viraggio
Osservazioni:
Per la titolazione è stata usata una soluzione contenente 150 ppm di Cl-. Se la soluzione dovesse risultare più diluita, diciamo sotto le 50 ppm, allora potrebbe accadere che l'indicatore non cambia colore al viraggio o lo fa in modo anomalo. Per soluzioni più concentrate nessun problema anche se le colorazioni possono risultare un poco diverse.
E' bene evitare temperature sopra i 20 °C, agitazioni eccessive e elevate concentrazioni di sali, ovvero tutte quei fattori che portano alla destabilizzazione del colloide. Va infine evitata la luce solare diretta.
Procedura per bromuri e ioduri:
In un becker da 60 mL versare 50,0 mL di campione poi aggiungere la soluzione di acido solforico fino a pH di circa 2, 5 ml di soluzione di PVA, 4 goccie di indicatore Eosina Y e sotto moderata agitazione (mediante ancoretta magnetica) titolare con la soluzione di argento nitrato fino a viraggio da bruno chiaro a rosso porpora o fucsia per gli ioduri (vedi foto seguenti)
![[Immagine: nu107xvafvivzkrspd86_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/nu107xvafvivzkrspd86_thumb.jpg)
Titolazione bromuri: da sinistra verso destra => poco prima del viraggio-viraggio
![[Immagine: qqka41gjtir7edjzwt1k_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/qqka41gjtir7edjzwt1k_thumb.jpg)
Titolazione ioduri: da sinistra verso destra => poco prima del viraggio-viraggio
Osservazioni:
Il viraggio è più netto rispetto a quello dei cloruri. Una goccia è più che sufficiente per causare il viraggio.
saluti
Mario
La determinazione quantitativa argentometrica secondo Fajans è una tecnica che trova raramente applicazione visto che la stragrande maggioranza degli analisti preferisce quella di Mohr.
Eppure avrebbe tutte le carte in regola per competere, sia come precisione che per velocità.
Per poterla sfruttare al meglio è però necessario operare in condizioni ben precise e questo, forse, ne ha condizionato l'utilizzo.
Nei giorni scorsi ho pertanto effettuato una numerosa serie di test al fine di mettere a punto una procedura affidabile.
I migliori risultati li ho avuti con due soli indicatori, la diclorofluoresceina e la eosina Y , le cui strutture molecolari sono qui sotto riportate:
2′,7′-dichlorofluoresceina - CAS n° 76-54-0
![[Immagine: hpg0f07x06yob375ht_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/hpg0f07x06yob375ht_thumb.jpg)
Eosina Y (2′,4′,5′,7′-tetrabromofluoresceina) - CAS n° 15086-94-9
![[Immagine: efl7zc92d0dajtztldn_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/efl7zc92d0dajtztldn_thumb.jpg)
Reagenti:
- soluzione indicatori: si preparano allo 0,1% in acqua. Per facilitare la dissoluzione si aggiungono qualche goccia di NaOH 0,1N.
- soluzione PVA : sciogliere 0,2 g di alcool polivinilico (codice Carlo Erba 415071) in acqua agitando lungamente alla temperatura di circa 40°C. La soluzione va usata in giornata.
- AgNO3 0,1 M
- tampone CH3COOH/CH3COONa 1M pH=4,6
- acido solforico 25%
Procedura per i cloruri:
In un becker da 60 mL versare 50,0 mL di campione poi aggiungere 4 goccie di tampone, 5 ml di soluzione di PVA, 4 goccie di indicatore diclorofluoresceina e sotto moderata agitazione (mediante ancoretta magnetica) titolare con la soluzione di argento nitrato fino a viraggio da arancio chiaro a rosso-rosa (vedi foto seguente)
![[Immagine: xpwe5nwroc1ve7tj9wuj_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/xpwe5nwroc1ve7tj9wuj_thumb.jpg)
da sinistra verso destra: prima del viraggio-appena prima del viraggio-viraggio
Osservazioni:
Per la titolazione è stata usata una soluzione contenente 150 ppm di Cl-. Se la soluzione dovesse risultare più diluita, diciamo sotto le 50 ppm, allora potrebbe accadere che l'indicatore non cambia colore al viraggio o lo fa in modo anomalo. Per soluzioni più concentrate nessun problema anche se le colorazioni possono risultare un poco diverse.
E' bene evitare temperature sopra i 20 °C, agitazioni eccessive e elevate concentrazioni di sali, ovvero tutte quei fattori che portano alla destabilizzazione del colloide. Va infine evitata la luce solare diretta.
Procedura per bromuri e ioduri:
In un becker da 60 mL versare 50,0 mL di campione poi aggiungere la soluzione di acido solforico fino a pH di circa 2, 5 ml di soluzione di PVA, 4 goccie di indicatore Eosina Y e sotto moderata agitazione (mediante ancoretta magnetica) titolare con la soluzione di argento nitrato fino a viraggio da bruno chiaro a rosso porpora o fucsia per gli ioduri (vedi foto seguenti)
![[Immagine: nu107xvafvivzkrspd86_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/nu107xvafvivzkrspd86_thumb.jpg)
Titolazione bromuri: da sinistra verso destra => poco prima del viraggio-viraggio
![[Immagine: qqka41gjtir7edjzwt1k_thumb.jpg]](http://uptiki.altervista.org/_altervista_ht/qqka41gjtir7edjzwt1k_thumb.jpg)
Titolazione ioduri: da sinistra verso destra => poco prima del viraggio-viraggio
Osservazioni:
Il viraggio è più netto rispetto a quello dei cloruri. Una goccia è più che sufficiente per causare il viraggio.
saluti
Mario