Determinazione quantitativa del rame

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Mario

2014-05-25 16:32

Buonasera,

mi rendo conto che di reattivi per il dosaggio spettrofotometrico del rame ne esistano a bizzeffe, alcuni dei quali praticamente specifici.

Pur tuttavia ne voglio aggiungere uno alla lista, non tanto perchè migliore di altri, piuttosto per il fatto che è quasi sconosciuto, sebbene permetta di misurare la concentrazione del rame in un ampio range di concentrazione che va dalle frazioni di ppm fino ad oltre 1 g/L ( più precisamente fino a 10 ppm per via spettrofotometrica e oltre 1 g/L per gravimetria). Senza contare che fa uso di reagenti di facile reperibilità e non eccessivamente costosi, magari già nella disponibilità di molti tra voi.

Principio del metodo:

Soluzioni debolmente acide contenenti rame danno, in presenza di piridina e solfocianuri, un complesso insolubile colorato in giallo-verde che può essere estratto in cloroformio e misurato per via fotometrica

Reagenti:

• acido solforico 1N

• soluzione acquosa di acido solfosalicilico al 20%

• piridina

• soluzione acquosa di solfocianuro di ammonio al 10%

• cloroformio

Procedimento:

10 ml di campione sono portati a pH= 2,5 con acido solforico 1N. Si aggiunge 0,1 ml della soluzione di acido solfosalicilico, 0,3 ml di piridina e 0,5 mL della soluzione di NH4CNS mescolando bene dopo ogni aggiunta.

Poi si aggiungono 3,0 mL di cloroformio e si agita. In presenza di rame la fase organica assume una colorazione giallo-verde.

Si pipetta la fase organica in una cuvetta da 10 mm dotata di tappo

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=tegkdk17kuscsjv85ut.jpg

(avendo cura di non aspirare la parte acquosa) e si esegue la lettura allo spettrofotometro. Come bianco si usa del cloroformio.

Di seguito è riportato lo spettro della soluzione in cloroformio (Cu++=3,15 ppm)

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=fz3emk2gf3zog6164cxd.jpg

Curva di taratura:

SI prepara come usuale partendo da soluzioni a contenuto noto di rame e applicando la procedura già descritta. Si esegue la lettura alla lunghezza d'onda di 406 nm utilizzando cuvette da 10 mm di cammino ottico e cloroformio come bianco.

Interferenze:

Solo il cobalto, se presente in concentrazioni superiori al rame, disturba a causa della colorazione rosa che impartisce all’estratto in CHCl3. L’interferenza del ferro viene eliminata grazie alla presenza dell’acido solfosalicilico.

Campo di misura:

Con le quantità indicate l’intervallo si estende fino a 10 ppm di Cu++. La sensibilità può essere incrementata impiegando volumi maggiori di campione, mantenendo però proporzionali i dosaggi dei vari reattivi (cloroformio escluso).

Gli stessi reattivi possono essere utilizzati per la determinazione gravimetrica.

La soluzione non deve contenere più di 80 mg di Cu in 200 ml di soluzione e deve avere un pH di circa 2,5.

Si aggiungono 1 mL di piridina (la soluzione assume un colore blù) e poi ancora 0,5 g di NH4CNS sciolti in poca acqua, il tutto a freddo e sotto agitazione. Si filtra il precipitato verde chiaro con un Gooch, lavando dapprima una volta con poca acqua contenente lo 0,3% di NH4CNS + 0,3% di piridina, poi 6-7 volte con alcool etilico al 75% contenente lo 0,05% di NH4CNS + 0,8% di piridina e infine con piccole porzioni di alcool etilico assoluto (in tutto 6 ml di alcool + 1 goccia di piridina). Terminare con un lavaggio con etere etilico (20 ml + 1 goccia di piridina). Essiccare in stufa a 45 °C per 20 minuti. Trasferire in essiccatore contenente un ottimo agente disidratante (l’ideale sarebbe la P4O10).

Si pesa come Cu(C5H5N)2(CNS)2. Il fattore analitico è 0,18817

Il metodo ha applicazione limitata in quanto nelle stesse condizioni precipitano anche Zn, Co, Ni, Cd e Pb, ma ha il vantaggio di un fattore analitico molto favorevole. Lo si può impiegare anche in presenza di ferro, visto che il precipitato che si forma dopo l’aggiunta di piridina può essere allontanato mediante filtrazione. Non interferiscono i metalli alcalini e alcalino-terrosi.

saluti

Mario

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