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Ciao a tutti,
mi scuso in anticipo se ho sbagliato sezione, mi sono appena iscritta. Sto preparando un esame di chimica e mi è sorto un dubbio riguardo il processo di estrazione. Quando le sostanze da estrarre non sono colorate, come ci rendiamo conto che il processo di estrazione è terminato?
Grazie mille a chi risponderà
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A livello macroscopico non te ne puoi accorgere.
Lo puoi però dimostrare con i calcoli:
coefficiente di ripartizione.pdf (Dimensione: 85.44 KB / Download: 2713)
Ciao
Luisa
Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”;
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Ok capito

e ad esempio non è possibile fare eventualmente una TLC? però mi chiedo su cosa? Perchè se la faccio sul solvente organico chiaramente troverò la sostanza (il solvente è stato messo proprio per estrarla), se lo faccio sulla soluzione acquosa potrebbe non venire bene (considerando che la silice è polare). Non so se mi sono spiegata bene... :S
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I metodi analitici che possono essere applicati alla determinazione quantitativa sulla fase esausta o su quella estratta dipendono da cosa sono costituite. Bisogna che tu faccia un esempio specifico.
Ciao
Luisa
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Avevo letto non so su quale libro che, volendo, si può aggiungere un colorante che si scioglie solo in una delle due fasi. Poi lo si elimina con il carbone attivo.
Comunque di solito la divisione tra i solventi si vede. La fase organica la riconosci dalla densità del solvente.
Saluti,
Riccardo
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Riccardo, questo tuo commento non c'entra nulla con quanto ha domandato Alessia
Il suo dubbio non è come distinguere la fase estratta da quella esausta, il che si distingue semplicemente perché si formano due fasi liquide ben distinte anche se entrambe incolori che si stratificano in base alla diversa densità del solvente iniziale e del solvente estrattore.
La sua domanda è come capire se il componente da estrarre si è trasferito dalla soluzione iniziale incolore alla soluzione estratta anch'essa incolore in modo quantitativo, ossia se la concentrazione del componente nella fase esausta è analiticamente nulla.
Ciao
Luisa
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Esattamente era proprio questo il mio dubbio.. Però non saprei quale esempio riportare..
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Se sai cos'è una titolazione acido-base ti posso fare io un esempio.
Ciao
Luisa
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Certo

dimmi pure
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L'acido benzoico è un solido bianco avente una scarsa solubilità in acqua e una solubilità molto più elevata in diclorometano.
Acqua è diclorometano sono due liquidi immiscibili tra loro, quindi il diclorometano risulta essere un buon solvente estrattore dell'acido benzoico da una sua soluzione acquosa.
Entrambi i solventi sono incolori, così come le soluzioni di acido benzoico in acqua e in diclorometano.
Non è quindi possibile stabilire a livello macroscopico se l'estrazione dell'acido benzoico da una soluzione acquosa con diclorometano è stata quantitativa.
È invece possibile stabilirlo sfruttando il fatto che una soluzione acquosa di acido benzoico (Ka = 6,5·10^-5) può essere titolata con una soluzione a titolo noto di idrossido di sodio in presenza dell'indicatore fenolftaleina:
C6H5COOH + NaOH

C6H5COONa + H2O.
Di seguito trovi il procedimento dell'estrazione e i relativi calcoli:
Ciao
Luisa
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