Estrazione della lacca di Garanza

Myttex Forum ha chiuso definitivamente. Non è più possibile inviare messaggi, ma il contenuto è ancora consultabile in questo archivio.

Igino Cislaghi

2016-03-21 16:12

ciao a tutti!

Nell'introduzione alla verniciatura ho parlato di pigmenti , i quali possono essere minerali come derivati della limonite oppure organici.

questi ultimi per poter diventare pigmenti insolubili e stabili alla luce hanno bisogno di una reazione chimica che formi un precipitato, intrappolando il tannino disciolto nel solvente.

questo è il procedimento che ho adottato (passatomi dal maestro) per prepararmi la lacca di robbia (o lacca di garanza), reperibile in commercio ma adatta per scopi pittorici essendo molto coprente. questa versione, come mostrato nell'altro topic sull'introduzione alla verniciatura, mantiene la trasparenza.

partendo da 120 g di radice di robbia, lavarla in aceto per pulirla da residui linfatici, terra ecc.

estrarre il tannino in 500ml di alcool etilico tramite bollitura o meglio soxhlet e concentrare a 1/5 il volume.

in 100ml di acqua sciogliere 5g di idrossido di potassio KOH (5%) e 5g di colofonia (residuo solido della distillazione della trementina - resina delle piante del genere pinus)

in 65ml di acqua sciolgiere 8,5 g di allume di rocca KAl(SO4)2 · 12H2O (13,08%) (da come equivalente il solfato di alluminio) intiepidendo l'acqua per facilitare lo sciolgimento.

unire all'alcool prima la soluzione di idrossido di potassio provocando una colorazione viola poi quella di allume di rocca, formando il precipitato rosso.

una volta finita la reazione non avendo centrifuga lascio decantare il tutto e tolgo quanto più liquido a pipetta, poi stendo su vetro ad asciugare il precipitato, che verrà poi, una volta asciutto, stemperato con la vernice.

riguardo alla presenza di colofonia il maestro sostiene serva per facilitare la sospensione della polvere nella vernice.

chiedo scusa se ho usato termini errati...

le mie perplessità son le seguenti:

le quantità sono corrette? un bilanciamento della reazione magari perfezionerebbe queste ultime.. non son riuscito a capire che sale viene ottenuto.

parte della polvere ottenuta non è colorata, devo supporre che il tannino contenuto nei 120g di radice non fosse sufficiente per colorare tutto il sale? ho provato la stessa cosa con il mallo di noce (quello usato per fare il nocino) e la quantità di sale bianco è aumentata. vorrà dire che a parità di peso il noce contiene meno tannino della radice di robbia e dovrei perfezionare la quantità a forza di prove?

la ragione dell'uso dell'allume sta nel mantenere il più possibile il colore originale del tannino, c'è un altra sostanza che svolge meglio il ruolo?

usando il solfato di ferro si ottiene un precipitato bruno, l'equivalente in stagno (non ricordo il nome) da invece un precipitato marroncino

vi ringrazio per aver letto fino a qui e per la vostra eventuale risposta!

saluti!


ho trovato poi sul web questo altro procedimento, che credo differisca abbastanza dal mio , usando acqua come solvente per il tannino e carbonato di potassio al posto dell'idrossido di potassio

a) 80g radice di robbia finemente macinata + 30g carbonato di potassio + 1200ml acqua di rubinetto (cfr Michelman*) da tenere tra 40 e 50C per 36/48 ore.

b) filtraggio

d) miscelazione con soluzione di 30g alluminio potassio solfato idrato (allume) + 600ml acqua di rubinetto riscaldata a 40C per facilitare la soluzione. Dopo 24 ore ho aggiunto 7g di allume in 100ml per portare il pH a 7 (era ancora basico).

e) attesa di tre giorni per la precipitazione

f) aggiunta di 15 litri d'acqua di rubinetto

g) attesa di 36 ore senza distrurbare il liquido seguita da rimozione di circa 80% del liquido sopra il precipitato. Seguita da aggiunta d'acqua sino a 15 litri totali.

h) Ripetuto il passo precedente ogni qualche ora per un totale di 4 o 5 volte.

i) filtrazione del precipitato con carta da filtro rapida.

j) essicazione su carta da filtro (accelerata in ambiente a 40-50C)

k) triturazione in mortaio, prima a secco, poi con aggiunta di poca acqua distillata

l) essicazione prima su lastra di granito, poi accelerata su carta da filtro come in j, seguita da triturazione finale in mortaio e raccolta in barattolo ermetico.