2016-09-20, 09:35 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2016-09-20, 09:40 da ohilà.)
Torno con una sintesi. I reagenti sono alla portata di tutti e la procedura è fattibile, anche se richiede più pazienza di quanto non sembri.
Io ho postato in inorganica, ma in caso spostate pure.
Ho trovato questa procedura su erowid:
https://www.erowid.org/archive/rhodium/c...lkane.html (fine pagina)
Il sodio etilsolfato può essere utilizzato per produrre nitroetano mediante distillazione a secco con sodio nitrito.
Mi chiedo se utilizzando alcoli diversi dall'etanolo si possano ottenere i derivati corrispondenti. Sarebbe molto interessante.
Cosa ne pensate? Si può adattare questo metodo per produrre altri nitroalcani?
REAGENTI
- Etanolo 98%
- Acido solforico 95%
- Carbonato di calcio
- Carbonato di sodio
PROCEDURA
Porre 150 ml di etanolo 98% in un pallone e aggiungere, lentamente e sotto agitazione, 60 ml di acido solforico concentrato. Ho usato l'alcol etilico denaturato, ma bianco. I reagenti dovrebbero avere il minor contenuto d'acqua possibile.
Scaldare a riflusso per un’ora, senza superare i 140°C, altrimenti l'etil solfato che si forma tende a reagire con l'etanolo in eccesso formando dietil etere. La miscela ingiallisce parzialmente. Far raffreddare e versare in 750 ml d’acqua fredda.
Aggiungere carbonato di calcio fino a pH neutro: dovrebbero servirne circa 90 grammi. Questa fase è particolarmente critica.
Il carbonato infatti va aggiunto sotto forte agitazione, in polvere fina e a dosi molto piccole, ad esempio utilizzando una spatola o un colino. Infatti se le aggiunte sono troppo abbondanti si forma uno strato di solfato di calcio che passiva il carbonato e lo rende poco reattivo. Inoltre dopo un po' l'agitazione magnetica diventa molto difficoltosa.
Terminate le aggiunte (occorre anche più di un'ora), la miscela deve risultare neutra.
Scaldare a 60-65°C ed effettuare rapidamente una filtrazione, che risulterà piuttosto faticosa a causa dell'abbondante precipitato. Lavare il residuo sul filtro con acqua calda, che andrà aggiunta al filtrato.
Aggiungere, sotto agitazione, goccia a goccia, una soluzione satura di sodio carbonato, fino ad arrivare a pH nettamente basico. In questo modo si converte il calcio etilsolfato nel sale di sodio corrispondente.
Filtrare fino a limpidezza, lavando il residuo con poca acqua.
Evaporare il filtrato finché non compaiono i primi accenni di cristallizzazione.
Raffreddare a bagno di ghiaccio e far asciugare in un essiccatore, poiché il prodotto è molto igroscopico. Bastano pochi minuti all'aria per farlo inumidire.
La resa della reazione è molto bassa di per sè, ma nel mio caso è stata ancora peggiore. Ho ottenuto 26 grammi di prodotto.
Le perdite più alte le ho avute nella fase di neutralizzazione con il calcio carbonato. L'ancoretta non riusciva a mantenere bene l'agitazione e la filtrazione senza usare il vuoto si è rivelata molto fastidiosa, con il precipitato che ha assorbito parecchio liquido e fatto quindi abbassare ulteriormente la resa.
Io ho postato in inorganica, ma in caso spostate pure.
Ho trovato questa procedura su erowid:
https://www.erowid.org/archive/rhodium/c...lkane.html (fine pagina)
Il sodio etilsolfato può essere utilizzato per produrre nitroetano mediante distillazione a secco con sodio nitrito.
Mi chiedo se utilizzando alcoli diversi dall'etanolo si possano ottenere i derivati corrispondenti. Sarebbe molto interessante.
Cosa ne pensate? Si può adattare questo metodo per produrre altri nitroalcani?
REAGENTI
- Etanolo 98%
- Acido solforico 95%
- Carbonato di calcio
- Carbonato di sodio
PROCEDURA
Porre 150 ml di etanolo 98% in un pallone e aggiungere, lentamente e sotto agitazione, 60 ml di acido solforico concentrato. Ho usato l'alcol etilico denaturato, ma bianco. I reagenti dovrebbero avere il minor contenuto d'acqua possibile.
Scaldare a riflusso per un’ora, senza superare i 140°C, altrimenti l'etil solfato che si forma tende a reagire con l'etanolo in eccesso formando dietil etere. La miscela ingiallisce parzialmente. Far raffreddare e versare in 750 ml d’acqua fredda.
Aggiungere carbonato di calcio fino a pH neutro: dovrebbero servirne circa 90 grammi. Questa fase è particolarmente critica.
Il carbonato infatti va aggiunto sotto forte agitazione, in polvere fina e a dosi molto piccole, ad esempio utilizzando una spatola o un colino. Infatti se le aggiunte sono troppo abbondanti si forma uno strato di solfato di calcio che passiva il carbonato e lo rende poco reattivo. Inoltre dopo un po' l'agitazione magnetica diventa molto difficoltosa.
Terminate le aggiunte (occorre anche più di un'ora), la miscela deve risultare neutra.
Scaldare a 60-65°C ed effettuare rapidamente una filtrazione, che risulterà piuttosto faticosa a causa dell'abbondante precipitato. Lavare il residuo sul filtro con acqua calda, che andrà aggiunta al filtrato.
Aggiungere, sotto agitazione, goccia a goccia, una soluzione satura di sodio carbonato, fino ad arrivare a pH nettamente basico. In questo modo si converte il calcio etilsolfato nel sale di sodio corrispondente.
Filtrare fino a limpidezza, lavando il residuo con poca acqua.
Evaporare il filtrato finché non compaiono i primi accenni di cristallizzazione.
Raffreddare a bagno di ghiaccio e far asciugare in un essiccatore, poiché il prodotto è molto igroscopico. Bastano pochi minuti all'aria per farlo inumidire.
La resa della reazione è molto bassa di per sè, ma nel mio caso è stata ancora peggiore. Ho ottenuto 26 grammi di prodotto.
Le perdite più alte le ho avute nella fase di neutralizzazione con il calcio carbonato. L'ancoretta non riusciva a mantenere bene l'agitazione e la filtrazione senza usare il vuoto si è rivelata molto fastidiosa, con il precipitato che ha assorbito parecchio liquido e fatto quindi abbassare ulteriormente la resa.