2009-12-20, 10:13 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2009-12-20, 10:19 da mordr3d.)
La fotografia classica (quella a base d'argento) otteneva delle immagini, proiettandole su una superfice fotosensibile che veniva poi sviluppata.
nella fotografia digitale, molti concetti sono rimasti uguali, con la differenza che la pellicola è stata sostituista da un sensore elettronico.
I sensori digitali, imitano (per quel che possono) le caratteristiche della pellicola, utilizzando una matrice di piccolissimi fotorecettori, strategicamente distribuiti sulla superfice. ognuno di questi fotorecettori (detti fotositi) possiede un sottile strato filtrante selettivo, che ne determina la sensibilità spettrale al rosso, al verde o al blu.
ogni fotosito, quando viene esposto alla luce, produce un determinato segnale, che verrà convertito ed elaborato a formare un pixel.
il mercato, per ovvie ragioni, ha inculcato nei consumatori l'idea che 20mpx sono meglio di 10 e che 40 sono meglio di 20, questo, abbinato ad un consumatore medio che ignora le più elementari regole dell'ottica, ha portato alla produzione di fotocamere difficilmente classificabile e francamente inutili. queste, spesso è volentieri sono qualitativamente più scadenti dei modelli che le hanno precedute e per un buon motivo.
Nella fotografia classica, quando si aveva bisogno di una maggiore sensibilità, si sceglieva una pellicola più sensibile, nella cui emulsione si trovavano cristalli di alogenuro d'argento molto grandi e quindi in grado di catturare più luce.
La logica e la fisica non sono cambiate nel digitale, con l'unica differenza che il sensore delle fotocamere digitali, non si può sostituire al bisogno, come una pellicola.
quindi per cambiare la sensibilità si ricorre a stratagemmi di tipo elettronico.
ogni sensore ha una sensibilità caratteristica, alla quale rende il massimo.
Amplificando il segnale dei singoli fotositi, è possibile aumentare la sensibilità del sensore, ma il processo di amplificazione, comporta l'accentuazione di un disturbo, che è il rumore e che diventa tanto più evidente, quanto più spinta è l'amplificazione del segnale (l'argomento è piuttosto vasto è complesso)
Ora, come per le pellicola, anche per i sensori digitali la sensibilità dipende dalle dimensioni e nello specifico dalla "superfice captante".
a questo punto il ragionamento diventa molto più lineare.
se io ho un sensore molto piccolo, con un numero enorme di fotositi, è comprensibile che tali fotositi, dovranno essere molto piccoli.
se poi io, nell'evoluzione tecnica, aumento il numero dei fotositi (leggasi Mpxl) senza modificare le dimensioni del sensore, i fotositi diventano ancoraa più piccoli, la loro superfice captante si riduce ancora e la sensibilità caratteristica del sensore diventa bassissima.
Risultato, finchè c'è luce in abbondanza, bene o male si riesce a fotografare, ma appena la luce diminuisce, il rumore diventa intollerabile.
le dimensioni fisiche dei sensori digitali, raramente (molto raramente) raggiungo quelle del fotogramma su pellicola a cui eravamo abituati.
questo ha una spiegazione commerciale.
più piccolo è il sensore e più ce ne stanno su un unico wafer di silicio.
dal punto di vista commerciale quindi i sensori di grandi dimensioni, sono riservati solo alle costose macchine professionali.
al momento sul mercato ci sono sensori di dimensioni molto varie anche se già comincia a delinearsi qualche standard.
Tralasciando i sensori medio formato delle Hasselblad digitali (da 30-40 mila euro)
i sensori a cui i comuni mortali possono aspirare sono identificate essenzialmete da due sigle:
- FF, che sta per Full Frame e identifica un sensore da 24x36mm che ha quindi le stesse dimensioni del fotogramma di una macchina 135mm a pellicola
- APS e qui il discorso si complica un po perchè di aps ce ne sono diversi e le dimensioni tra di loro differiscono in modo non sempre trascurabile. il formato Aps più diffuso è L'Aps-C, che ha una dimensione pari a circa la metà del FF.
sulle macchine reflex si trovano sensori di queste categorie e mai inferiori, i sensori più piccoli (talvolta moooolto piccoli) si trovano invece sulle macchinette digitali.
Ps.
purtroppo la fotografia digitale è qualcosa di molto recente e quindi le informazioni relative che posso fornirvi, non sono dettagliatissime. questo perchè non sono ferratissimo in materia.
nella fotografia digitale, molti concetti sono rimasti uguali, con la differenza che la pellicola è stata sostituista da un sensore elettronico.
I sensori digitali, imitano (per quel che possono) le caratteristiche della pellicola, utilizzando una matrice di piccolissimi fotorecettori, strategicamente distribuiti sulla superfice. ognuno di questi fotorecettori (detti fotositi) possiede un sottile strato filtrante selettivo, che ne determina la sensibilità spettrale al rosso, al verde o al blu.
ogni fotosito, quando viene esposto alla luce, produce un determinato segnale, che verrà convertito ed elaborato a formare un pixel.
il mercato, per ovvie ragioni, ha inculcato nei consumatori l'idea che 20mpx sono meglio di 10 e che 40 sono meglio di 20, questo, abbinato ad un consumatore medio che ignora le più elementari regole dell'ottica, ha portato alla produzione di fotocamere difficilmente classificabile e francamente inutili. queste, spesso è volentieri sono qualitativamente più scadenti dei modelli che le hanno precedute e per un buon motivo.
Nella fotografia classica, quando si aveva bisogno di una maggiore sensibilità, si sceglieva una pellicola più sensibile, nella cui emulsione si trovavano cristalli di alogenuro d'argento molto grandi e quindi in grado di catturare più luce.
La logica e la fisica non sono cambiate nel digitale, con l'unica differenza che il sensore delle fotocamere digitali, non si può sostituire al bisogno, come una pellicola.
quindi per cambiare la sensibilità si ricorre a stratagemmi di tipo elettronico.
ogni sensore ha una sensibilità caratteristica, alla quale rende il massimo.
Amplificando il segnale dei singoli fotositi, è possibile aumentare la sensibilità del sensore, ma il processo di amplificazione, comporta l'accentuazione di un disturbo, che è il rumore e che diventa tanto più evidente, quanto più spinta è l'amplificazione del segnale (l'argomento è piuttosto vasto è complesso)
Ora, come per le pellicola, anche per i sensori digitali la sensibilità dipende dalle dimensioni e nello specifico dalla "superfice captante".
a questo punto il ragionamento diventa molto più lineare.
se io ho un sensore molto piccolo, con un numero enorme di fotositi, è comprensibile che tali fotositi, dovranno essere molto piccoli.
se poi io, nell'evoluzione tecnica, aumento il numero dei fotositi (leggasi Mpxl) senza modificare le dimensioni del sensore, i fotositi diventano ancoraa più piccoli, la loro superfice captante si riduce ancora e la sensibilità caratteristica del sensore diventa bassissima.
Risultato, finchè c'è luce in abbondanza, bene o male si riesce a fotografare, ma appena la luce diminuisce, il rumore diventa intollerabile.
le dimensioni fisiche dei sensori digitali, raramente (molto raramente) raggiungo quelle del fotogramma su pellicola a cui eravamo abituati.
questo ha una spiegazione commerciale.
più piccolo è il sensore e più ce ne stanno su un unico wafer di silicio.
dal punto di vista commerciale quindi i sensori di grandi dimensioni, sono riservati solo alle costose macchine professionali.
al momento sul mercato ci sono sensori di dimensioni molto varie anche se già comincia a delinearsi qualche standard.
Tralasciando i sensori medio formato delle Hasselblad digitali (da 30-40 mila euro)
i sensori a cui i comuni mortali possono aspirare sono identificate essenzialmete da due sigle:
- FF, che sta per Full Frame e identifica un sensore da 24x36mm che ha quindi le stesse dimensioni del fotogramma di una macchina 135mm a pellicola
- APS e qui il discorso si complica un po perchè di aps ce ne sono diversi e le dimensioni tra di loro differiscono in modo non sempre trascurabile. il formato Aps più diffuso è L'Aps-C, che ha una dimensione pari a circa la metà del FF.
sulle macchine reflex si trovano sensori di queste categorie e mai inferiori, i sensori più piccoli (talvolta moooolto piccoli) si trovano invece sulle macchinette digitali.
Ps.
purtroppo la fotografia digitale è qualcosa di molto recente e quindi le informazioni relative che posso fornirvi, non sono dettagliatissime. questo perchè non sono ferratissimo in materia.
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