Frazione Residuale??

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ionizator

2017-06-03 16:22

Frazionamento dei metalli pesanti nel suolo:

frazione Solubile

frazione Estraibile

frazione Riducibile

frazione Ossidabile

frazione Residuale

Non capisco cosa si intende per frazione residuale

Forse sono i metalli che non si riescono ad estrarre?? O_o 

Grazie

quimico

2017-06-04 09:21

Nei sedimenti, i metalli pesanti possono essere presenti in diverse forme chimiche, e generalmente esibiscono diverso comportamento fisico e chimico in termini di interazioni chimiche, mobilità, disponibilità biologica e tossicità potenziale. È necessario identificare e quantificare le forme in cui un metallo è presente nel sedimento per avere un quadro più preciso degli impatti potenziali ed attuali di livelli elevati di metalli nel sedimento, e per valutare i processi di trasporto verso valle, di deposito e di rilascio in condizioni ambientali mutevoli.

La frazione residua (non residuale) è quella frazione quasi insolubile ricca di metalli. Questo accade perché questa frazione contiene quei metalli che non sono disponibili normalmente quando ad esempio l'acqua permea in questi terreni.

Sono stati descritti in letteratura numerosi schemi di estrazione per suoli e sedimenti. Recentemente, sono stati fatti tentativi per valutare la biodisponibilità dei metalli pesanti in suoli e sedimenti contaminati usando l'estrazione sequenziale. Tali valutazioni assumono che la biodisponibilità di un metallo diminuisce con ciascun passaggio di estrazione successivo nella procedura. Quindi, i metalli nelle frazioni idrosolubile e scambiabile potrebbero essere facilmente biodisponibili per l'ambiente; invece i metalli nelle frazioni residue sono strettamente legati e non ci si potrebbe aspettare che vengano rilasciati in condizioni naturali.

Infatti di norma questa frazione viene trattata con HF/HClO4 e digerita, prima di essere analizzata.


I metalli nei sedimenti tramite uno studio di speciazione possono essere classificati in due maggiori fasi geochimiche chiamate litogena (immobile) e non–litogena (mobile). 

I metalli litogeni o della frazione residua non sono disponibili nel lungo termine per bioassorbimento, a causa del forte legame che esiste tra questi metalli e la struttura cristallina dei silicati di sedimenti e suoli. Quindi, essi derivano da una fonte naturale che è roccia o erosione dei suoli mentre i metalli della frazione non–litogena sono prontamente disponibili nel breve termine (Badri and Anston, 1983). La frazione non–litogena (mobile) può essere ulteriormente suddivisa in frazione scambiabile, frazione legata a carbonati, frazione riducibile (ossidi/idrossidi di Fe-Mn) e frazione ossidabile (materia organica/solfuri) (Bancroft et al; 1981).

I metalli associati a queste quattro frazioni mobili, per il più delle volte si originano da fonti antropogeniche e sono subito disponibili per assorbimento e bioaccumulo nell'ambiente acquatico, sebbene la loro disponibilità dipenda dal pH, potenziali di riduzione e temperatura (Gambrell, 1994, Schlinder, 1991).

Una conoscenza esauriente della speciazione chimica e della concentrazioni di metalli totale fornisce una comprensione corretta della interazione tra gli elementi in traccia e i sedimenti. Spiega l'impatto ambientali di questi metalli e predice in modo affidabile le loro fonti (ovvero antropogenica e naturale (rocce o erosione dei suoli), la mobilità, la biodisponibilità, la distribuzione e la tossicità nell'ambiente.

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