
Buonasera a tutti, oggi vi propongo questo progetto semplice ma piuttosto interessante per i nostri home labs!
Questa creazione nasce dal fatto che le piastre riscaldanti a cui siamo abituati presentano, nel migliore dei casi, un selettore di temperatura grossolano (anche se devo dire che il suo modus operandi è veramente ingegnoso) che permette di far circolare corrente in alcune delle resistenze presenti al di sotto della piastra mantenendo una temperatura pressochè costante che però può variare a causa di fattori esterni.
Appena il selettore della mia vecchia piastra si è rotto ho preso la palla al balzo ed ho eseguito un semplice upgrade dell'apparato.
Per risolvere il problema sopracitato ho accoppiato la piastra ad una termocoppia dotata di selettore recuperata da un vecchio forno (posso anticiparvi che lo stesso forno farà la sua regale entrata in scena in un progetto futuro
) e ho utilizzato una lampadina dello medesimo elettrodomestico per segnalare quando la piastra ha raggiunto la temperatura desiderata, indicatore che funziona in modo contrario a quello di un normale forno (la luce si accende quando la temperatura è raggiunta) per semplificare il circuito.
Un altro vantaggio di questo apparato è che la termocoppia non è fissa, si può quindi campionare la temperatura di una precisa zona del nostro apparato sperimentale, per esempio misurando direttamente la temperatura di un bagno di sabbia o olio, permettendo di riscaldarlo velocemente alla temperatura impostata sull'indicatore.
Permette inoltre di impostare più accuratamente la temperatura per reazioni particolarmente sensibili e garantisce il mantenimento della temperatura indipendentemente da fattori esterni.
Passando ora alla parte tecnica, lo schema del circuito è estremamente semplice dato che è costituito da tre resistori in serie, il regolatore di temperatura (che ha la medesima interfaccia di un relay) e la lampadina attraverso cui passa corrente solo quando il regolatore di temperatura ha raggiunto il target.
Per finire vi mostro alcuni grafici come ciliegina sulla torta
Uno dei primi andamenti che ho voluto osservare è il modo in cui il sensore moduli la temperatura tagliando la corrente al network di resistori. Si può osservare un andamento a cicli di riscaldamento attorno alla temperatura di set point ben riproducibili.
Per finire volevo selezionare il network di resistori da impiegare durante le varie sintesi, a tale scopo ho eseguito varie rampe di risaldamento impiegando i vari resistori e combinazioni di essi per selezionare una velocità di riscaldamento adeguata allo scopo, eventualmente possono essere facilmente modificate aprendo l'unità qualora fosse richiesto un riscaldamento particolarmente lento.
Nello spirito di questo progetto anche i collegamenti eseguiti tra i vari componenti sono stati fatti utilizzando connettori di recupero provenienti dal medesimo forno e spero possa darvi degli spunti su come riutilizzare/riciclare componenti elettronici che altrimenti andrebbero buttati!
Un Saluto, Cu-65
Questa creazione nasce dal fatto che le piastre riscaldanti a cui siamo abituati presentano, nel migliore dei casi, un selettore di temperatura grossolano (anche se devo dire che il suo modus operandi è veramente ingegnoso) che permette di far circolare corrente in alcune delle resistenze presenti al di sotto della piastra mantenendo una temperatura pressochè costante che però può variare a causa di fattori esterni.
Appena il selettore della mia vecchia piastra si è rotto ho preso la palla al balzo ed ho eseguito un semplice upgrade dell'apparato.
Per risolvere il problema sopracitato ho accoppiato la piastra ad una termocoppia dotata di selettore recuperata da un vecchio forno (posso anticiparvi che lo stesso forno farà la sua regale entrata in scena in un progetto futuro

Un altro vantaggio di questo apparato è che la termocoppia non è fissa, si può quindi campionare la temperatura di una precisa zona del nostro apparato sperimentale, per esempio misurando direttamente la temperatura di un bagno di sabbia o olio, permettendo di riscaldarlo velocemente alla temperatura impostata sull'indicatore.
Permette inoltre di impostare più accuratamente la temperatura per reazioni particolarmente sensibili e garantisce il mantenimento della temperatura indipendentemente da fattori esterni.
Passando ora alla parte tecnica, lo schema del circuito è estremamente semplice dato che è costituito da tre resistori in serie, il regolatore di temperatura (che ha la medesima interfaccia di un relay) e la lampadina attraverso cui passa corrente solo quando il regolatore di temperatura ha raggiunto il target.
Per finire vi mostro alcuni grafici come ciliegina sulla torta

Uno dei primi andamenti che ho voluto osservare è il modo in cui il sensore moduli la temperatura tagliando la corrente al network di resistori. Si può osservare un andamento a cicli di riscaldamento attorno alla temperatura di set point ben riproducibili.
Per finire volevo selezionare il network di resistori da impiegare durante le varie sintesi, a tale scopo ho eseguito varie rampe di risaldamento impiegando i vari resistori e combinazioni di essi per selezionare una velocità di riscaldamento adeguata allo scopo, eventualmente possono essere facilmente modificate aprendo l'unità qualora fosse richiesto un riscaldamento particolarmente lento.
Nello spirito di questo progetto anche i collegamenti eseguiti tra i vari componenti sono stati fatti utilizzando connettori di recupero provenienti dal medesimo forno e spero possa darvi degli spunti su come riutilizzare/riciclare componenti elettronici che altrimenti andrebbero buttati!
Un Saluto, Cu-65
Ci sono soltanto due possibili conclusioni: Se il risultato conferma le ipotesi, allora hai appena fatto una misura. Se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta. (Enrico Fermi)