I-Micro compendio di Biologia Cellulare

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ClaudioG.

2017-03-03 17:43

La Biologia cellulare


I-   Un’introduzione

 

Tutti sappiamo, in linea di massima, cos’è una cellula: già alle elementari viene fornita la sua definizione più generica, secondo la quale la cellula è l’unità di base di ogni essere vivente. È corretto, ma poiché in biologia non accade quasi mai che le cose grandi e complesse siano costituite da componenti base più semplici, la cellula possiede racchiusa, scalata solo per dimensioni, l’infinita complessità dell’organismo intero. Per cui la brevità di tale definizione non rende per nulla le proporzioni e l’entità dell’argomento in esame.

Per comprendere a fondo, senza filtri né approssimazioni eccessive, ogni questione biologica, occorre aver bene in mente il funzionamento di una cellula tipo. Quelle piccole sferette gelatinose piene di sacchetti, filamenti e macromolecole, sono il perno su cui ruota tutto ciò che può dirsi vivo. Un medico intellettualmente onesto non può dire di conoscere perfettamente il corpo umano senza sapere cosa succede in queste sferette (e, con ogni rispetto per i cerusici di una certa età, mi pare di capire che non molti lo sanno; per fortuna ultimamente i corsi di biologia cellulare e molecolare a medicina sono potenziati, perlomeno da me). Lo stesso vale per qualsiasi esperto di materia vivente. 

Ma a noi questo non interessa: cosa può ricavare un chimico sperimentale dalla conoscenza della biologia cellulare? Proprio niente di utile per il suo lavoro, ovviamente, ma la disciplina è talmente bella che credo valga la pena approfondirla un poco.

Abbiamo detto che la cellula è ancora più complessa dell’organismo che compone: aggiungiamo ora che lo studio macroscopico dell’organismo (anatomia, morfologia) sta alla meccanica industriale pesante, fatta di presse, leve e pulegge, come quello microscopico (istologia, citologia) sta all’orologeria, arte delicata e minuta. 

Vi sono principi in comune fra le materie, chiaramente, ma se in anatomia bastano bisturi, pinze e sonde per capirci qualcosa, in fisiologia cellulare l’occhio e la mano umani non bastano più. Diminuendo le dimensioni, si affinano i metodi di studio, cambia radicalmente il modo di ottenere conoscenza. Le evidenze riportate in ogni saggio di biologia cellulare sono ottenute, è inevitabile, indirettamente. L’avvento della microscopia elettronica, negli anni ’30, ha determinato la svolta decisiva nel settore. Altre tecniche ingegnose, come la centrifugazione frazionata, la citofluorimetria, la microscopia a fluorescenza e via dicendo, hanno contribuito a chiarire numerosissimi punti oscuri. Non c’è nulla, o quasi, che possa essere verificato in home lab con provette e reattivi: per questo è necessario accettare quello che si legge in questa materia come vero e dimostrato. Nel caso occorra si possono sempre cercare gli articoli relativi, anche se non è per nulla banale capirci qualcosa. Per cui, a meno di non possedere conoscenze e strumentazioni sofisticate, ci è impedito sperimentare. 

La notizia bella è che non serve. Sappiamo tutti che applicare il metodo scientifico è ben indispensabile per poter fare scienza a qualsiasi livello. Lo è veramente, ma c’è una via alternativa, affascinante, che noi poveri profani malfidati possiamo intraprendere per verificare l’esattezza dei fatti biologici: l’evoluzione. Bisogna tirar fuori dalla tomba il buon Charles e lavorare di cervello. Se la cellula fa quella cosa, produce quell'altra, si suicida, usa quella sostanza al posto dell’altra, lo fa perché l’evoluzione biologica lo ha consentito. Anzi, lo ha preferito ad altro, se così si può dire. E se lo ha preferito un motivo c’è, è sempre così, e la sfida, molto stimolante, sta nel ricercarlo. Ammettiamo per un attimo che esista Dio: posta per assurdo una simile condizione, la logica non deve permettere all'uomo ragionevole di commettere l’errore degli errori, il fallo classico e brutto secondo cui gli esseri viventi sono stati generati tali e quali a come sono ora. “Creatura” è un bellissimo termine, poetico e romantico. Buono certo per i letterati, ma non dovrebbe essere ammesso –nella sua accezione riferita ai viventi– nel lessico di un biologo serio. Diciamo quindi che un creazionista farà meglio a revisionare le sue convinzioni prima di studiare queste materie, perché altrimenti non andrà lontano.

Si può dunque tentare di spiegare, in modo puramente intuitivo, ogni fenomeno vivente sotto la luce onesta, limpida e chiara dell’evoluzione per selezione naturale. Capiterà qualche esempio palese in cui applicare con efficacia questo schema logico, ma con un piccolo sforzo di ragionamento il metodo è buono per tutto e può considerarsi come una strada collaterale alla sperimentazione, direi anche più intima ed elegante.

 

Chiarito questo punto, la questione che si pone è: come organizzare la cosa? Direi di seguire il libro di testo che usiamo in università, la Biologia molecolare della cellula dell’Alberts: lì si inizia con le basi chimiche e biochimiche della vita, si prosegue con la trattazione fondamentale della biologia molecolare, poi le membrane e il trasporto intermembrana e intracellulare, il metabolismo energetico, la segnalazione cellulare, il citoscheletro, il ciclo cellulare e le divisioni mitotiche e meiotiche, e cenni su tipi cellulari, staminali, tessuti e cancro. Si capisce da questo elenco che compariranno parti su materie non propriamente citologiche (biologia molecolare, biochimica, etc.), ma questo rende l’idea della grande varietà di temi e aspetti scientifici, finemente intersecati, che occorre considerare per districarsi nel grande e articolato labirinto che compare appena superato il doppio foglietto di fosfolipidi.

 

Prima di tutto, però, credo sia bene fornire delle basi introduttive sulla vita globalmente intesa, sulle classificazioni viventi e simili: non ci siamo solo noi sul mondo e anche un E. coli, un paramecio, o un lievito possiedono una loro dignità e meritano di essere inclusi. Per cui il prossimo post sarà su questo. Ovviamente si invitano tutti a contribuire: sono solo al primo anno, e sarebbe un piacere imparare e migliorare grazie a utenti più esperti del settore.

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Beefcotto87

2017-03-04 09:31

Se ti interessa, tempo fa avevo fatto un piccolissimo lavoro sull'Istologia umana!

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ClaudioG.

2017-03-04 14:59

Sì, stavo vedendo :-) Si potrebbe sistemare, ampliare e unificare in un'unica discussione sull'istologia, e affiancarla a questa nella sezione di Biologia. In secondo semestre avrò il corso di Istologia e potrò ampliarlo anch'io :-D Nel frattempo mi concentro su questo ;-)

Beefcotto87

2017-03-04 15:43

Si bhe, quelle erano parti di un piccolo pezzo di Istologia umana :-) Se hai abbastanza da ampliare, secondo me andrebbe anche meglio in un thread a parte!

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