2012-02-04, 17:56
Spesso, su eBay, si trovano in vendita a prezzi accessibili dei microscopi metallografici che, per il basso prezzo, possono sembrare attraenti per qualcuno in cerca di un microscopio con cui iniziare.
Meglio allora dire due parole di chiarimento su questi microscopi, mettendone in evidenza i principali difetti, in modo da evitare un acquisto tanto alettante, quanto spesso inutile.
Intanto le sue caratteristiche: i campioni di metallo che normalmente si guardano, sono stati preventivamente levigati e, naturalmente, NON sono trasparenti. Inoltre, spesso la faccia che si esamina viene prima intaccata con opportuni acidi, che mettono in evidenza caratteristiche del metallo altrimenti nascoste.
Le conseguenze di queste caratteristiche sono che gli obiettivi hanno generalmente una distanza di lavoro veramente minima, qualsiasi oggetto anche di poco sporgente urta contro il bordo dell’obiettivo, quindi potete guardare solo soggetti perfettamente piani.
Poi, la non trasparenza del soggetto, costringe ad usare una illuminazione episcopica, effettuata di norma attraverso lo stesso obiettivo, che così funziona anche da condensatore della luce. Questa funzione può essere svolta sia mediante un percorso interno al obiettivo (campo chiaro), sia mediante “scorrimento” della luce sulla superficie esterna dell’obiettivo stesso, per poi essere raccolta e concentrata da uno specchio parabolico (campo oscuro).
Nella foto, due diversi microscopi metallurgici, uno invertito ed uno normale poi, sotto, alcuni obiettivi episcopici normali ed a specchio.
La conseguenza immediata di un simile percorso della luce è la presenza di innumerevoli riflessi interni all’obiettivo che abbassano il contrasto, riducendo moltissimo la sua resa e costringendo, quasi sempre, ad utilizzare pesantemente la luce polarizzata. Inoltre, visto che l’obiettivo svolge anche la funzione di condensatore, ciò rende poco efficaci gli obiettivi a basso ingrandimento e quindi poco luminosi, proprio quelli che in episcopia ci servirebbero di più.
Il fatto poi di utilizzare acidi per corrodere la superficie dei campioni, obbliga alla dovuta attenzione nell’acquisto di obiettivi usati: controllate sempre che la lente frontale non sia stata rovinata dagli spruzzi dell’acido, dai vapori della reazione, o dagli urti contro soggetti non perfettamente piani.
Nella foto la incisione di un CD, una lamina di acciaio “Damasco”, i granuli di ferro in un trasformatore in ferrite, la lente frontale di un obiettivo episcopico rovinato dagli acidi e dagli urti.
Naturalmente, se la metallografia fa parte dei vostri interessi, questo tipo di microscopio è quanto di meglio possiate utilizzare, il mio scopo è solo quello di mettere in guardia quanti, alettati da un basso costo, lo vorrebbero acquistare, per poi usarlo come fosse un normale biologico.
Cordiali saluti
Meglio allora dire due parole di chiarimento su questi microscopi, mettendone in evidenza i principali difetti, in modo da evitare un acquisto tanto alettante, quanto spesso inutile.
Intanto le sue caratteristiche: i campioni di metallo che normalmente si guardano, sono stati preventivamente levigati e, naturalmente, NON sono trasparenti. Inoltre, spesso la faccia che si esamina viene prima intaccata con opportuni acidi, che mettono in evidenza caratteristiche del metallo altrimenti nascoste.
Le conseguenze di queste caratteristiche sono che gli obiettivi hanno generalmente una distanza di lavoro veramente minima, qualsiasi oggetto anche di poco sporgente urta contro il bordo dell’obiettivo, quindi potete guardare solo soggetti perfettamente piani.
Poi, la non trasparenza del soggetto, costringe ad usare una illuminazione episcopica, effettuata di norma attraverso lo stesso obiettivo, che così funziona anche da condensatore della luce. Questa funzione può essere svolta sia mediante un percorso interno al obiettivo (campo chiaro), sia mediante “scorrimento” della luce sulla superficie esterna dell’obiettivo stesso, per poi essere raccolta e concentrata da uno specchio parabolico (campo oscuro).
Nella foto, due diversi microscopi metallurgici, uno invertito ed uno normale poi, sotto, alcuni obiettivi episcopici normali ed a specchio.
La conseguenza immediata di un simile percorso della luce è la presenza di innumerevoli riflessi interni all’obiettivo che abbassano il contrasto, riducendo moltissimo la sua resa e costringendo, quasi sempre, ad utilizzare pesantemente la luce polarizzata. Inoltre, visto che l’obiettivo svolge anche la funzione di condensatore, ciò rende poco efficaci gli obiettivi a basso ingrandimento e quindi poco luminosi, proprio quelli che in episcopia ci servirebbero di più.
Il fatto poi di utilizzare acidi per corrodere la superficie dei campioni, obbliga alla dovuta attenzione nell’acquisto di obiettivi usati: controllate sempre che la lente frontale non sia stata rovinata dagli spruzzi dell’acido, dai vapori della reazione, o dagli urti contro soggetti non perfettamente piani.
Nella foto la incisione di un CD, una lamina di acciaio “Damasco”, i granuli di ferro in un trasformatore in ferrite, la lente frontale di un obiettivo episcopico rovinato dagli acidi e dagli urti.
Naturalmente, se la metallografia fa parte dei vostri interessi, questo tipo di microscopio è quanto di meglio possiate utilizzare, il mio scopo è solo quello di mettere in guardia quanti, alettati da un basso costo, lo vorrebbero acquistare, per poi usarlo come fosse un normale biologico.
Cordiali saluti
Andrea
URL: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/index.htm
Ogni oggetto ha la sua storia,
. . . io non vendo oggetti,
. . . . . . io racconto storie. (Enotria)
URL: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/index.htm
Ogni oggetto ha la sua storia,
. . . io non vendo oggetti,
. . . . . . io racconto storie. (Enotria)