Il raccordo fotografico in microscopia

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Enotria

2012-02-10 17:03

Prima o poi la voglia viene: soddisfatti di ciò che vediamo attraverso il nostro microscopio, viene il desiderio di immortalare l’immagine in una foto per poterla mostrare o, più semplicemente, per tenere una documentazione nel tempo dei nostri lavori.

I metodi possibili e corretti dal punto di vista ottico per collegare una fotocamera ad un microscopio sono diversi ma, per ora, ci accontenteremo di analizzarne uno solo, il più diffuso.

La prima tentazione che viene quando vogliamo fissare una immagine è quella di appoggiare l’obiettivo della fotocamera direttamente all’oculare del microscopio poi, cercando di mantenerci per quanto possibile fermi, scattare la nostra foto.

Se avete provato, vi sarete accorti che il sistema funziona, magari non sarà comodo, certamente non sarà la perfezione, ma funziona: avete appena scoperto il Metodo Afocale.

Per sfruttare questo metodo nel migliore dei modi, occorre prima capire su quali principi ottici si basa, in modo da ottimizzare questo collegamento: per farlo cercherò di semplificare al massimo e molte cose le darò per scontate, andrò più a fondo solo se me lo richiederete.

Il Metodo Afocale (significa senza fuoco, che utilizza fasci di luce fra loro paralleli) è dato dal microscopio che utilizza il proprio oculare per formare normalmente l’immagine e da una fotocamera che prende questa immagine e, attraverso il proprio obiettivo, la deposita sul sensore o sulla pellicola per essere fissata.

E’ un metodo molto adatto alle fotocamera compatte, in cui l’obiettivo è fisso, vedremo invece che per le reflex si useranno altri metodi diversi.

Il fatto di utilizzare l’oculare del microscopio comporta subito una prima conseguenza: l’obiettivo della fotocamera DEVE essere regolato su infinito, non è ammessa nessuna altra posizione. O_O

Questo getterà nello sconforto molti di voi che pensano che, data la piccolezza del soggetto, la fotocamera vada addirittura regolata su Macro e messa a fuoco il più vicino possibile. Non è così, è il microscopio che deve provvedere sia all’ingrandimento necessario, sia alla corretta messa a fuoco: la fotocamera deve solo raccogliere l’immagine già definita, senza apportare nessuna variante ottica.

Soddisfatta questa prima condizione, dobbiamo rispettare un’altra regola: la pupilla di uscita del microscopio deve corrispondere alla pupilla di entrata della fotocamera. O_o

Detta così, sarà anche una asserzione vera, ma non ci si capisce assolutamente nulla. Blush

Per pupilla si intende il punto in cui un fascio luminoso è più ristretto, fino alle sue minime dimensioni di un semplice punto.

Infatti, il vostro microscopio ha una sua pupilla di uscita, la potete vedere appoggiando in verticale un vetro smerigliato sull’oculare. Ma non tutti gli oculari sono uguali: quelli normali hanno una pupilla distante circa 10 mm. dall’oculare, mentre gli oculari a “pupilla alta”, adatti a chi porta gli occhiali, hanno la pupilla più distante, circa 20 mm. e gli speciali oculari fotografici hanno una pupilla distante anche 40 e più millimetri.

Immagine: a sin. pupilla normale, a des. pupilla alta

2_Pupille_Altezza.JPG
2_Pupille_Altezza.JPG

Ed anche la vostra fotocamera ha una sua pupilla, detta di entrata, che è situata circa dove è montato il diaframma.

Ora, queste due pupille, in un accoppiamento otticamente corretto, devono sovrapporsi. Se non lo fanno, una delle due “taglierà” l’immagine all’altra, si formerà quella che in fotografia viene chiamata vignettatura.

Quali saranno allora le conseguenze pratiche di questa seconda condizione ?

Una conseguenza immediata è che è meglio se la pupilla della fotocamera è la più esterna possibile: sarà più facile andarla ad incrociare con quella dell’oculare. Ecco perché certe fotocamere con obiettivi semplici e corti, si prestano meglio di altre con zoom extra lunghi, come per lo stesso motivo anche le cosiddette “bridge” sono difficilissime da adattare ad un microscopio.

Immagine: Solo la B incrocia le pupille, la A non è adatta

4_Pupille.JPG
4_Pupille.JPG

Se proprio dovete utilizzare una bridge, l’unica soluzione è utilizzare sul microscopio un oculare a pupilla molto alta, in modo da riuscire ad incrociare quella della fotocamera, nonostante l’eccessiva lunghezza dello zoom.

La distanza della pupilla è quindi la condizione più gravosa, conviene avere diversi oculari da provare e trovare quello che ottiene il riempimento del riquadro fotografato con il minimo di zoom e senza residui di vignettatura.

Infine, due considerazioni sul collegamento meccanico al microscopio.

Il peso piuma di certe compatte favorisce un collegamento “volante”, molto comodo in ogni occasione.

Se voi fate una montatura per un oculare e lo collegate alla fotocamera in modo semi fisso, avete il vantaggio di una macchina che potete usare sia per le gite, sia per le foto al microscopio, magari appesa alla testata binoculare, al posto di un oculare.

Immagine: Fotocamera compatta appesa ad uno stereo Zeiss

MVC-815F.JPG
MVC-815F.JPG

Potete comunque trovare altre indicazioni, anche costruttive, seguendo le mie dispense, in particolare la #4 e #5: http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/micro/disp_micro.htm

Per ora forse è meglio fermarci qui, poi deciderete voi se approfondire qualche punto, se abbandonare tutto o se continuare o meno con le reflex e le videocamere. :-S >_> O_o *help*

Cordiali saluti

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: Beefcotto87, Max Fritz, Dott.MorenoZolghetti, theiden, ale93, ClaudioG.

Max Fritz

2012-02-10 18:01

Davvero molto utile! Avevo fatto qualche foto col metodo afocale (senza sapere dell'esistenza...), ma non ho mai tenuto conto dei punti che hai sottolineato (ottenendo la vignettatura, nella quasi totalità dei casi).

Beefcotto87

2012-02-10 18:01

Premettendo di non essere molto pratico, ho voluto provare con una colorazione di gram, ecco lo scarso risultato: PS: 1000x con immersione ad olio, sul mio vecchio Nikon SE.

NaClO3

2012-02-10 18:41

Io ho utilizzato molta mano ferma, un cellulare Nokia 5800 con fotocamera da 3.2 megapixel e colorazione di Gram:

Immagine.jpg
Immagine.jpg

Enotria

2012-02-10 22:41

x Beefcotto87

Come immagine non è niente male, anche se il miglior giudice sei tu che hai visto l'originale. Non so se i colori rispettano la realtà, ma eventualmente le dominanti si correggono facilmente.

Vi è un problema di messa a fuoco, ma non so come la fai, se sullo schermo della compatta o sul monitor del PC, ad ogni modo va migliorata, come anche il micro mosso.

Piuttosto controlla anche le tue altre foto: se noti hai la zona in basso a sinistra fuori fuoco, quindi o avevi il vetrino messo male, o hai il tavolino che pende da una parte.

img1161aj.jpg
img1161aj.jpg

x NaClO3

Considerando le condizioni di ripresa è difficile fare meglio.

Non mi piace invece la regolazione del tuo microscopio, l'illuminazione è fuori asse, spostata sulla destra.

Immagine.jpg
Immagine.jpg

Quindi o tu eri storto nel fare la foto, o è storto l'asse ottico del tuo microscopio, in ogni caso il cerchio illuminante è troppo stretto.

Del resto, quando le foto sono prese in condizioni precarie, è difficile dare dei giudizi: se vedi dei difetti, non sai mai a cosa attribuirli, troppe variabili in gioco ! :-S

Cordiali saluti

Beefcotto87

2012-02-11 08:48

Diciamo che la mia mano non era fermissima... a fuoco bene o male veniva, ma nel muovere la mano perdeva un po'... Oltre a questo, è il 1000x mi sa...

Enotria

2012-02-11 09:37

Beefcotto87 ha scritto:

Diciamo che la mia mano non era fermissima... a fuoco bene o male veniva, ma nel muovere la mano perdeva un po'... Oltre a questo, è il 1000x mi sa...

Ragazzi, voi siete stati anche troppo bravi nel fare quelle foto a mano libera. *clap clap*

Ma non potete pensare che quello sia un metodo normale per fare foto, se volete migliorare, la prima cosa è fare un supporto per la fotocamera.

Solo quando avrete un supporto stabile e centrato possiamo vedere i problemi della foto, non prima.

Quindi, o fate voi se siete in grado (tornio, cartoncino + Vinavil, ecc.) oppure cercate su eBay degli adattatori, ad esempio quello in foto va tagliato ed adattato a qualsiasi compatta:

MVC-681F.JPG
MVC-681F.JPG

Poi, potete acquistare una fotocamera usata solo per microscopia, incollando il raccordo con colla termica. Ad esempio, molti di noi hanno acquistato su ebay la fotocamera rosa che spesso vedete nelle mie foto: è della Agfa, ha 10 Mpx di sensore, va benissimo, può essere cannibalizzata per portare fuori lo scatto elettronico e costa solo 30 Euro, cosa volete di più ? :-D

La vedete ad esempio qui:

http://spazioinwind.libero.it/andrea_bosi/micro/set_focus.htm

dove sfrutto appunto lo scatto elettronico per fare foto in completo automatismo.

Cordiali saluti

NaClO3

2012-02-11 11:46

Enotria ha scritto:

x NaClO3

Considerando le condizioni di ripresa è difficile fare meglio.

Non mi piace invece la regolazione del tuo microscopio, l'illuminazione è fuori asse, spostata sulla destra.

Quindi o tu eri storto nel fare la foto, o è storto l'asse ottico del tuo microscopio, in ogni caso il cerchio illuminante è troppo stretto.

Del resto, quando le foto sono prese in condizioni precarie, è difficile dare dei giudizi: se vedi dei difetti, non sai mai a cosa attribuirli, troppe variabili in gioco ! :-S

Cordiali saluti

Bè, ernano microscopi scolastici per osservazioni a livello didattico, miscroscopi degli anni '40!

Molto sicuramente ero storto anche io, è difficile centrare bene l'asse d'illuminazione con un cellulare avente l'obiettivo fortemente spostato dal baricentro.

Ho mantenuto la mano il più ferma possibile e il pigiare il pulsante di scatto ha contribuito al renderla un poco sfuocata.

Mille grazie pel giudizio!!

Enotria

2012-02-12 07:57

NaClO3 ha scritto:

Molto sicuramente ero storto anche io, è difficile centrare bene l'asse d'illuminazione con un cellulare avente l'obiettivo fortemente spostato dal baricentro.

Come vi ho detto, sia tu, sia Beef, avete fatto anche troppo date le condizioni operative.

Per voi il primo obiettivo da raggiungere è il supporto fisso per la videocamera, dopo si potrà discutere di qualità della foto, non prima.

Beefcotto87

2012-02-12 09:22

Per ora il mio scopo è determinare la specie in foto ;-)

Dott.MorenoZolghetti

2012-02-12 12:03

Beefcotto87 ha scritto:

Per ora il mio scopo è determinare la specie in foto ;-)

Cocco-bacilli, Gram negativi.

E' tutto quello che puoi stabilire.

Le specie si identificano con prove biochimiche, non con una colorazione. ;-)

Beefcotto87

2012-02-12 15:08

Ovviamente ho ben altro che la foto! Ma non è questo il thread adatto ;-)

NaClO3

2012-02-12 15:14

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Cocco-bacilli, Gram negativi.

E' tutto quello che puoi stabilire.

Le specie si identificano con prove biochimiche, non con una colorazione. ;-)

E i miei, Dotur?

theiden

2012-05-25 19:38

Salve io ho un microscopio Seben niente di eccezionale ma per quanto lo uso mi va abbondantemente bene; avrei anche un oculare con telecamera (http://www.mods4cars.com/sms/shop/index.php?p=b3JnYT1zZWJlbiZncm91cD0yJmxhbmc9NCZjdXJyPTE=&action=products&cat=13&mode=view&id=127LINK) ma la risoluzione fa talmente pena che lo uso solo in caso di video non per le foto.

Per le foto ho provato con tutte le macchine fotografiche che ho in casa: con il cellulare se non fosse che serve mano ferma vengono benissimo e anche con una compatta specialmente usando il trepiedi però non ho capito cosa intendi dicendo:

Enotria ha scritto:

l’obiettivo della fotocamera DEVE essere regolato su infinito, non è ammessa nessuna altra posizione. O_O

Cmq le foto di prova sono venute bene quindi ci stà che inconsciamente l'abbia fatto.

Poi ho provato anche con un reflex nikon ma, nonostante dovrebbe essere meglio, non mi riesce di isolare l'ambiente circostante (cioè in pratica oltre all'immagine molto piccola dentro l'oculare si vede anche la scrivania) non so se è perchè la lente è molto grante (sarà un 5cmq di diametro) mentre quella della compatta e grande circa come l'oculare o per questo problema:

Enotria ha scritto:

Ecco perché certe fotocamere con obiettivi semplici e corti, si prestano meglio di altre con zoom extra lunghi, come per lo stesso motivo anche le cosiddette “bridge” sono difficilissime da adattare ad un microscopio.

o semplicemente perchè è una reflex

Enotria ha scritto:

E’ un metodo molto adatto alle fotocamera compatte, in cui l’obiettivo è fisso, vedremo invece che per le reflex si useranno altri metodi diversi.

Grazie, post molto utile :-D

Enotria

2012-05-25 21:04

theiden ha scritto:

. . . .

Per le foto ho provato con tutte le macchine fotografiche che ho in casa: con il cellulare se non fosse che serve mano ferma vengono benissimo e anche con una compatta specialmente usando il trepiedi però non ho capito cosa intendi dicendo:

Cmq le foto di prova sono venute bene quindi ci stà che inconsciamente l'abbia fatto.

Poi ho provato anche con un reflex nikon ma, nonostante dovrebbe essere meglio, non mi riesce di isolare l'ambiente circostante (cioè in pratica oltre all'immagine molto piccola dentro l'oculare si vede anche la scrivania) non so se è perchè la lente è molto grante (sarà un 5cmq di diametro) mentre quella della compatta e grande circa come l'oculare

. . . . .

Il tipo di foto che fai tu si chiama metodo afocale proprio perché utilizza dei raggi fra loro paralleli, appunto, senza fuoco.

Sono paralleli i raggi che escono dal tuo microscopio, sono paralleli i raggi che entrano nella tua fotocamera quando questa è regolata su infinito.

Certamente la foto può venire abbastanza bene anche se metti la fotocamera in posizione "macro", ma così facendo fai semplicemente due errori che in parte si compensano l'un l'altro e la qualità naturalmente peggiora.

Per questo motivo, la soluzione più semplice è predisporre la fotocamera in posizione "panorama", in questo modo sei sicuro che la messa a fuoco resta fissa sull'infinito ed inoltre così escludi automaticamente anche il flash che non ti servirebbe a nulla con il microscopio.

Immagino che per ora tu faccia le foto semplicemente appoggiando l'obiettivo della tua fotocamera all'oculare del tuo microscopio: per ora va benissimo anche così, ma il tuo passo successivo, se vuoi migliorare, sarà quello di costruire un semplice supporto per la tua fotocamera, supporto che comprenderà anche al suo interno l'oculare per il microscopio, in questo modo avrai il vantaggio che la macchina resterà immobile da sola e senza tremolii (userai l'autoscatto) e l'oculare abbinato verrà scelto con particolare attenzione alla fotografia.

La reflex e le fotocamere bridge con grossi obiettivi non vanno bene con questo metodo, proprio perché difficili da accoppiare: troppo diverse le immagini fornite dal microscopio rispetto a quelle che la reflex pretende.

Cordiali saluti

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: theiden

theiden

2012-05-25 21:30

Ok grazie mille! non uso un supporto ma comunque un tre piedi che mi permette di avere l'immagine ben ferma

Enotria

2012-05-26 16:54

Vediamo ora un po’ meglio come possiamo attrezzarci per fotografare al microscopio con il metodo “afocale”, sfruttando le comuni macchinette fotografiche digitali.

Non offendetevi se ho usato il termine “macchinette”, non lo intendo in senso dispregiativo, anzi, vi accorgerete a vostre spese che con più sono semplici, più facilmente potranno essere utilizzate per la fotografia microscopica, mentre le bellissime super zoom con obiettivi extra luminosi, vi daranno sempre delle gran rogne.

Di certo le prime prove le avrete fatte semplicemente appoggiando l’obiettivo della fotocamera sul bordo dell’oculare e, cercando di tenere fermo il tutto, scattando così, a mano libera.

Immagino che i primi a meravigliarsi dei risultati siate stati proprio voi, non avreste mai creduto di riuscire nell’impresa !

Ma è evidente che il metodo a mano libera può servire per le prime prove, ma non può essere un sistema definitivo, occorre migliorare in qualità, in stabilità ed in praticità d’uso.

Vediamo schematicamente come funziona il metodo afocale.

Afocale.JPG
Afocale.JPG

Abbiamo tre componenti, fra loro diversissimi, da combinare assieme in modo otticamente corretto: il microscopio con il suo sistema di amplificazione dell’immagine, l’oculare con il suo sistema di proiezione dell’immagine già ingrandita, infine la fotocamera che, con il suo obiettivo, deve memorizzare l’immagine sul sensore.

L’oculare proietta l’immagine ingrandita normalmente sulla nostra retina ed il suo fascio luminoso si concentra in un punto chiamato pupilla di uscita, che nel nostro schema è indicato da un pallino rosso.

Ma anche la nostra fotocamera ha una sua pupilla di entrata, nello schema la vedete anche lei indicata in rosso.

Il nostro schema ottico sarà corretto solo se le due pupille si troveranno sovrapposte e se saranno di dimensioni simili.

Questa regola giustifica quindi perché è più facile l’accoppiamento se si usano oculari a pupilla alta e perché la piccola immagine fornita dal microscopio non riuscirà mai a coprire del tutto la grande apertura richiesta dalle fotocamere tipo bridge o reflex.

Veniamo ora ai particolari costruttivi.

Per prima cosa discutiamo del componente più critico, l’oculare: voi avete già provato quello standard da 10x del vostro microscopio, non è certamente il massimo, si può fare di meglio.

Avrete notato che le vostre foto sono molto ingrandite e, spesso, vignettate, tanto da costringervi a zoomare al massimo, con il risultato di ingrandire ancora di più. Il motivo è che l’oculare standard da 10x ingrandisce troppo per le nostre compatte, l’ideale è utilizzare un oculare sui 4-6 ingrandimenti, meglio poi se del tipo a pupilla alta, in modo da rendere più facile la sovrapposizione delle famose due pupille.

Poi, già che utilizziamo un oculare apposta per la sola fotografia, tanto vale fissarlo addirittura in modo stabile alla nostra compatta, in modo da formare una sorta di baionetta, una specie di innesto, che terrà appesa la nostra fotocamera al microscopio.

L’ideale è quindi acquistare su eBay una piccola fotocamera usata semplice semplice, da 3 Mpx è già più che sufficiente, poi montarle in modo definitivo una struttura che porti già l’oculare.

Naturalmente, se avete disponibile un tornio si fa in un attimo e la struttura può anche essere rimovibile:

Versioni.JPG
Versioni.JPG

Se non avete il tornio o l’amico tornitore, la soluzione più semplice è l’acquisto di un adattatore commerciale simile a quello in foto, del costo di 30/40 Euro e che provvederete a tagliare in modo da ridurne la lunghezza a quella del vostro obiettivo alla massima estensione. Una volta tagliato, verrà definitivamente fissato alla fotocamera incollandolo con colla epossidica o termica.

Per questo motivo vi ho consigliato di acquistare una fotocamera apposita, da pochi soldi, per essere utilizzata con il vostro microscopio.

Il risultato finale sarà simile a questo:

MVC-680F.JPG
MVC-680F.JPG

In tutti i casi, alla fine, avremo la nostra fotocamera specializzata per la microscopia, da “appendere” al posto di un qualsivoglia oculare e fare così ottime riprese dei nostri preparati.

MVC-817F.JPG
MVC-817F.JPG

Buon lavoro

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: Mario, theiden

ale93

2012-05-26 17:48

Ciao avrei una domanda da farti:

vorrei acquistare un raccordo fotografico + anello T2 per un motic sfc-100, il tutto a circa 50-60€.

Volevo sapere se vale la pena spenderci soldi oppure mi conviene continuare ad attaccare la fotocamera all'obiettivo!

Queste sono foto ottenute "attaccando la fotocamera"( ho eliminato il nero attorno)

DSC00911 copia.JPG
DSC00911 copia.JPG
DSC01301 copia.JPG
DSC01301 copia.JPG
DSC02481 copia.JPG
DSC02481 copia.JPG

Grazie

Ciao!

Enotria

2012-05-26 21:10

ale93 ha scritto:

Ciao avrei una domanda da farti:

vorrei acquistare un raccordo fotografico + anello T2 per un motic sfc-100, il tutto a circa 50-60€.

Volevo sapere se vale la pena spenderci soldi oppure mi conviene continuare ad attaccare la fotocamera all'obiettivo!

Queste sono foto ottenute "attaccando la fotocamera"( ho eliminato il nero attorno)

Grazie

Ciao!

Ciao Ale,

tu sei un chimico, perciò è come se tu mi chiedessi se vale la pena per te acquistare una bilancina, visto che fin'ora ti sei fatto le tue soluzioni ad occhio e, più o meno, le reazioni saltavano fuori lo stesso.

Scusami per il paragone stupido, ma l'aspetto peggiore delle foto fatte a mano libera è proprio l'indeterminatezza: non ti sarà mai possibile fare due foto uguali, ciascuna di esse è un "originale".

Magari, se tu fossi un artista della fotografia, potrebbe anche essere un pregio, ma nella fotografia tecnica non lo è, anzi, ad esempio ti impedisce semplici ma indispensabili tecniche come lo stack.

Altro aspetto negativo è la impossibilità di controllo che hai sulla foto: come potrai eliminare dei riflessi o delle ombre se tu stesso non stai mai fermo e come potrai valutare se un difetto sparisce o meno se non riesci a fare due foto uguali ?

E poi, scusa, ma ti sei già risposto da solo:

"ho eliminato il nero attorno"

Ma ti pare che con le dimensioni lillipuziane dei sensori delle fotocamere digitali sia il caso di sprecarne una buona parte solo per colpa della vignettatura ?

Conclusione: se fotografi a mano libera perché sei impossibilitato a fare diversamente, nulla da dire, ma se vuoi fare delle buone fotografie, il primo passo è dare una base stabile alla tua fotocamera.

Esattamente come alla base della tua chimica ci sarà stata una bilancia ed un recipiente graduato.

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: ale93

ale93

2012-05-26 22:58

Ho compreso il paragone! Mi sono deciso a comprare tutto. Appena avrò il raccordo posterò qualche foto :-)

Enotria

2012-06-04 17:33

Non so se l'avete notato, ma fin'ora mi sono sempre tenuto bene alla larga dai raccordi fotografici per le reflex.

Il motivo è molto semplice: in qualunque modo li fai, dal punto di vista ottico sono sempre sbagliati. Purtroppo, per poterli fare in modo almeno parzialmente corretto, il raccordo dovrebbe essere progettato assieme al microscopio e contenuto per buona parte all'interno dello stesso.

E' il caso dei Nikon professionali e forse anche di altri, che hanno l'adattatore scomponibile, in modo da poter essere utilizzato in modo diverso per la ripresa in afocale o in presa diretta.

Ref_2.JPG
Ref_2.JPG

Nella versione definitiva, anche i raccordi nero e verde sono stati eliminati per abbassare ulteriormente l'attacco.

Per prima cosa vediamo quale metodo vogliamo utilizzare, dato che il sistema afocale usato per le compatte, qui è impensabile per l'eccessivo peso del complesso reflex + obiettivo e per l'eccessiva disparità fra la pupilla di uscita del microscopio e quella di entrata della reflex: decisamente troppo diverse, impossibile metterle d'accordo !

Il metodo alternativo più semplice è il metodo della Ripresa Diretta. Più semplice di così non si può: non c'è più l'oculare del microscopio, non c'è l'obiettivo della reflex, non c'è più nulla, il raccordo è solo un tubo vuoto che termina con il sensore.

Tanta semplicità nasconde però una grossa difficoltà: l'unico punto in cui noi possiamo prendere la nostra immagine è quello dove si forma l'immagine intermedia, cioè a circa 10mm dalla battuta del tubo che porterebbe l'oculare. Il guaio è che già la nostra reflex è "spessa" (tiraggio) circa 45 mm, per cui per portare il sensore all'altezza in cui si forma l'immagine intermedia, bisognerebbe cacciare la nostra reflex a suon di martellate "dentro" alla testata del microscopio ! azz!

Oltre tutto, anche così facendo, la pupilla del microscopio probabilmente sarà troppo piccola rispetto al sensore (figurarsi con le full frame), creando una forte vignettatura.

Ed allora si corregge l'errore facendone un altro opposto: allontanando la reflex e contemporaneamente modificando la messa a fuoco del microscopio finché l'immagine non diventa soddisfacente.

In compenso, il raccordo è semplicissimo: un banale tubo vuoto con all'estremità l'anello T2 per adattarlo alle varie marche.

Ref_1.JPG
Ref_1.JPG

L'altro metodo possibile con una reflex è quello della Proiezione, lo usavano i nostri nonni per fare foto con i mastodontici banchi ottici a lastra, andrà bene anche per le nostre moderne reflex digitali ! Blush

Il metodo prevede l'utilizzo sul microscopio di un oculare, mentre la reflex riceve l'immagine così proiettata e la capta nel momento in cui ha la dimensione giusta per coprire completamente il formato del sensore.

Per spiegarmi meglio, il microscopio, con il suo oculare, proietta una immagine perfettamente formata ed a fuoco, tanto è vero che voi potete benissimo vederla con l'ausilio di un vetro smerigliato fatto scorrere sopra il vostro microscopio. Pacifico anche che l'immagine, con più vi allontanate dal microscopio, con più diventa grande (ma anche sempre meno luminosa), per cui userete un raccordo della lunghezza giusta per il formato della vostra reflex.

Ref_4.JPG
Ref_4.JPG

Raccordo originale Nikon per ripresa in Proiezione

Ma, se ricordate, abbiamo affermato prima che non esiste un metodo totalmente corretto dal punto di vista ottico, ed allora, questo, che problemi ha ?

La messa a fuoco: l'immagine proiettata, in condizioni otticamente giuste, è perfettamente a fuoco, ma solo all'infinito !

Pertanto, visto che per noi sarebbe estremamente scomodo salire su di una lunga scala da pompiere per guardare nella nostra reflex, ci accontenteremo di stare molto più terra terra, ma allora faremo il nostro bravo errore di Ottica (immagine sfuocata), errore che, come al solito, compenseremo con un secondo errore di segno opposto, intervenendo modificando la messa a fuoco del nostro povero microscopio.

Sperando possa tornarvi utile

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: Max Fritz, Dott.MorenoZolghetti, pelle96, Mario

Dott.MorenoZolghetti

2012-06-04 22:39

Oh, sì! Molto utile. Questo è il mio più grande sconforto: il raccordo per la reflex. Le immagini sfocate e un centro luminoso nel campo sono consequenziali. Appena ho un attimo vi mostro, con vergogna, le immagini orripilanti che ne escono.

Guido Gherlenda

2012-06-05 21:39

Enotria ha scritto:

errore che, come al solito, compenseremo con un secondo errore di segno opposto, intervenendo modificando la messa a fuoco del nostro povero microscopio.

Sempre molto interessanti le tue spiegazioni, specialmente per chi, come me, usa diversi racordi senza conoscere il funzionamento.

C'è una cosa che però non ho ancora capito: ho una reflex Nikon digitale fissata su un raccordo contenente un oculare da 10x il tutto su un tubo da 160 posto sull'uscita verticale del mio Zeiss, quindi, se non ho capito male, dovrei avere due messe a fuoco diverse per l'osservazione e la fotografia, invece sono a fuoco contemporaneamente, come mai? Evidentemente qualcosa mi sfugge...

Guido

Enotria

2012-06-06 07:03

Guido Gherlenda ha scritto:

. . . . ho una reflex Nikon digitale fissata su un raccordo contenente un oculare da 10x il tutto su un tubo da 160 posto sull'uscita verticale del mio Zeiss, quindi, se non ho capito male, dovrei avere due messe a fuoco diverse per l'osservazione e la fotografia, invece sono a fuoco contemporaneamente, come mai? Evidentemente qualcosa mi sfugge...

Guido

Avrai compensato da qualche altra parte, l'ipotesi più probabile è che hai modificato la posizione dell'immagine intermedia, cambiando così la messa a fuoco per la sola fotografia, proviamo a verificare. :-)

Per prima cosa vediamo schematicamente come deve essere fatto l'adattatore per il metodo a Proiezione.

proiezione.jpg
proiezione.jpg

Qui ora vediamo tutti gli elementi che sono in ballo, normalmente il tubo di raccordo lo si lascia scorrevole semplicemente per poter variare l'ingrandimento.

La lunghezza del tubo porta oculare, è corretta ?

Per verificarlo visivamente, metti a fuoco un soggetto e poi togli uno dei due oculari di visione e montalo sul solo tubo fotografico porta oculare. L'immagine è ancora perfettamente a fuoco ? Se si la lunghezza del tubo è corretta, per cui l'immagine intermedia si forma nella sua giusta posizione.

Considera ora che se l'intermedia è al suo posto giusto, l'immagine sulla reflex non può essere a fuoco, perché in queste condizioni l'immagine è a fuoco solo all'infinito.

Penso che questo sia l'errore che tu hai fatto e che compensa quello della messa a fuoco.

Resta ora solo da vedere se è più errore il variare la messa a fuoco del microscopio o se è più grave l'aver modificato la posizione della immagine intermedia. O_o

Per ora mi fermo qui, intanto tu fai la prova che ti ho suggerito e vediamo se il tuo tubo porta oculare è della lunghezza giusta.

Poi, se del caso, se è rimasto qualcuno ancora sveglio, faremo le considerazioni successive.

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: Guido Gherlenda

Guido Gherlenda

2012-06-06 15:15

Evidentemente ho parlato prima di aver verificato: ho fatto la prova suggerita, dopo aver messo a fuoco sul binocolo ho messo lo stesso oculare sul tubo verticale per la fotografia, come avevi previsto non è a fuoco per gli occhi ma lo è per il sensore della reflex. A questo punto la domanda è: il tubo che utilizzo sull'uscita verticale é uno Zeiss originale acquistato usato, e suppongo previsto appositamente per questo scopo, è intenzionalmente più corto per avere parafocalità o è stato a suo tempo accorciato da qualche precedente proprietario? Qualitativamente c'è un peggioramento visibile? Grazie Guido

Enotria

2012-06-06 22:29

Guido Gherlenda ha scritto:

. . . ho fatto la prova suggerita, dopo aver messo a fuoco sul binocolo ho messo lo stesso oculare sul tubo verticale per la fotografia, come avevi previsto non è a fuoco . . . .

Ottimo, questo conferma l'ipotesi fatta e ti spiega anche quale è l'errore che compensa la focalizzazione.

Restano però alcuni fatti assodati ed alcuni dubbi:

di assodato c'è che le tue foto sono ottime anche dal punto di vista puramente tecnico, il dubbio è che a questo punto diventa lecito chiedersi se non convenga di più intervenire proprio come hai fatto tu per correggere la focalizzazione.

Ragioniamo. O_o

Sia che si modifichi il tubo di supporto dell'oculare, sia che si modifichi la messa a fuoco del microscopio, commettiamo un errore che va a compensare quello originario del metodo di ripresa, che prevede la zona a fuoco solo all'infinito.

In entrambi i casi l'intervento, pur se fatto con metodi diversi, funziona perché varia la posizione dell'immagine intermedia.

Ma c'è una considerazione molto importante che dobbiamo fare: se compensiamo variando la lunghezza del tubo di supporto oculare, l'errore incide soltanto sulla ripresa fotografica, non sulla visualizzazione che resta corretta.

E' evidente che ciò porta a numerosi vantaggi, non ultimo quello di avere a fuoco l'uno e l'altro, la visione e la foto.

La mia conclusione è quindi che, nel caso di reflex collegata in modalità di Proiezione, il raccordo fotografico ideale dovrebbe avere:

il tubo di supporto dell'oculare di lunghezza leggermente variabile per ottenere la messa a fuoco della reflex SENZA modificare quella della visuale, inoltre, anche il secondo tubo, quello che sorregge la reflex, è bene che sia di lunghezza variabile se si vuole modificare a piacere il rapporto di ingrandimento ottenibile.

Cordiali saluti

I seguenti utenti ringraziano Enotria per questo messaggio: Guido Gherlenda