Interruttori di sicurezza - magnetotermici e salvavita

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theiden

2012-07-15 20:46

Mi ritrovo a chiedere più cose di elettronica che di chimica *Tsk, tsk* *Tsk, tsk* ma d'altronde per fare alcuni esperimenti che conosco ho bisogno di una strumentazione elettronica che invece non conosco...

Cooomunque: mi ritrovo spesso a saldare, testare, usare dei circuiti che si collegano alla rete e a volte (più spesso di quello che vorrei) capita che salti la luce quindi avevo pensato di fare una presa a cui è collegato un interruttore magnetotermico e un salvavita, così evito tutte le volte di andare a tirare su l'interruttore fuori dalla mia stanza e soprattutto evito di far prendere degli accidenti al pc!

Prima di tutto descrivo cosa ho in casa: ho sia spine da 16A che da 10A comandate da magnetotermici diversi. parlo per le spine da 16A perchè mi attaccherò ad esse: in casa ho un magnetotermico C16 + un salvavita, sulle scale un magnetotermico C25 + un salvavita + il contatore dell'enel che è un C63. Ho acquistato un C10 (il salvavita ancora no, nonostante in genere salti quest'ultimo e non il magnetostatico per i cortocircuiti), ho collegato tutto per bene e ho fatto un cortocircuito per testare il tutto... non è andata molto bene azz! : è saltato sia il C10 che il C16 che il C25 (facendo saltare quindi anche il pc :-@ ). Domani vado a prendere anche il salvavita (anche se questo non so come testarlo, forse collegando la fase con la terra?), ma con un cortocircuito non dovrebbe saltare per primo, e quindi il solo essendo il più vicino al cortocircuito, il C10? che scatta appena con 10A?

Grazie per le risposte!

arkypita

2012-07-15 21:52

non ho idea di quanto costi, ma per isolarti a dovere dalla rete dovresti dotare il tuo laboratorio di un trasformatore di isolamento 1:1 e a valle di questo mettere differenziale e magnetotermico.

solo in questo modo ottieni quello che desideri. ad ogni modo non è normale che i tuoi esperimenti facciano saltare la corrente. forse dipende dal tipo di esperimenti che fai?

theiden

2012-07-17 09:23

si con un trasformatore di isolamente effettivamente non dovrei avere problemi, il problema più che il costo è trovarlo, comunque cercherò in giro, oppure guardo se riesco a farmelo. Quello che chiedevo però era perchè mi sono saltati ben 3 magnetotermici e non solo quello a maggiore sensibilità? Effettivamente non va molto bene che salti la luce però a volte capita di mettere un filo male o che ci sia un contatto e via, poi l'impianto di casa è molto sensibile, capita spesso che durante un temporale o a volte anche senza un motivo apparente salti tutto, infatti pensavo di prendere un gruppo di continuità per il pc ma questa è un'altra storia ;-)

GabriChan

2012-07-17 09:56

Ciao theiden, credo che il problema sia sul tempo di intervento non sulla sensibilità, devi controllare i tempi di intervento, credo che i termici abbiano la possibilità di regolarlo. Un consiglio prova con un fusibile rapido.... stai cominciando a fare test sul plasma elettrolitico?

arkypita

2012-07-17 10:07

theiden ha scritto:

Quello che chiedevo però era perchè mi sono saltati ben 3 magnetotermici e non solo quello a maggiore sensibilità?

Secondo me è abbastanza normale. Nel momento in cui fai il corto la corrente che scorre fa una rampa improvvisa verso l'infinito, quindi tutti i magnetotermici scattano. Se la rampa fosse graduale, scatterebbero "in sequenza" (è virgolettato perché ovviamente il primo che scatta interrompe il circuito!).

http://it.wikipedia.org/wiki/Interruttore_magnetotermico

Se leggi la parte relativa alla protezione da cortocircuito (interruttore magnetico) vedi che è realizzata tramite una bobina che attrae una lamina, tenuta in posizione da una molla. Questo tipo di protezione non è sensibile alle rampe graduali e ti permette, salendo gradualmente in corrente, di superare tranquillamente l'amperaggio nominale. E' molto sensibile invece ai picchi.

La parte che interrompe la sovracorrente (assorbimento maggiore di quello nominale) è la parte termica, ovvero un interruttore a lamina bimetallica che interrompe la corrente per effetto joule. Anche questo ti permette, salendo gradualmente, di superare la corrente nominale, ma solo per pochi istanti. Poi inizia a scaldarsi e interrompe il flusso.

Quello che interviene sul cortocircuito è l'interruttore magnetico. Il cortocircuito produce istantaneamente un picco di decine di ampere, che ovviamente attraversano tutto il circuito: interruttori, cavi, e la tua apparecchiatura. E' ovvio quindi che attraversando tutti i magnetotermici, li fa scattare tutti.


GabriChan ha scritto:

Ciao theiden, credo che il problema sia sul tempo di intervento non sulla sensibilità, devi controllare i tempi di intervento, credo che i termici abbiano la possibilità di regolarlo.

Il tempo di intervento del magnetotermico è un parametro che riguarda solo la parte termica dell'apparecchio, quindi non quella che interviene in questo caso.


Comunque la pagina wiki fa anche un breve accenno a quella che chiama "protezione selettiva" che è quello che ti interessa approfondire per ottenere quello che cerchi.

GabriChan

2012-07-17 15:24

http://www.aegelettra.it/prodotti/_doc/ricerca.cfm?idver=57 Se noti ci sono vari modelli con una sogli di intervento che varia da 10 a 300 mA, se monti ne uno con una sensibilità più bassa in teoria dovr3ebbe essere il primo ad intervenire prima degli altri. Ciao.

theiden

2012-07-17 17:20

Ok grazie per l'aiuto vedo di fare qualche prova. Cmq mi salta la luce non perchè faccio esperimenti chimici ma perchè testo dei circuiti elettrici, forse però è un problema di massa o comunque collegato al salvavita e non tanto di cortocircuiti. No gabrichan ancora non ho fatto nessun esperimento elettrolitico, so che vado molto a rilento ma ho millemila cose da fare, e vorrei prima costruirmi un ultimo strumento che mi servirà più avanti.

theiden

2012-07-21 16:48

Giusto una domanda di conferma: se uso un magnetotermico da 10A con la linea da 220V posso avere un assorbimento massimo di 2200W questo significa che se voglio sfruttare tutta questa potenza devo trovarmi un trasformatore 220:220 da 2200VA? Non che a me servano tutti però diciamo che anche una piccola piastra elettrica 500W li assorbe e per adesso ho trovato trasformatori da solo 100W, e anche i prezzi me li aspettavo parecchio più bassi: 45€

arkypita

2012-07-21 17:03

Si, se decidi di isolare il tuo laboratorio dall'impianto elettrico generale (e viceversa) con un trasformatore di isolamento, quest'ultimo diventa un fattore limitante sulla potenza che puoi usare. Se metti un trasformatore 1:1 / 220:220 da 100W la potenza massima che questo ti potrà erogare sarà proprio 100W.

Purtroppo i trasformatori di potenze maggiori sono molto costosi, l'unica strada per averli economicamente è trovare qualche occasione sul web nell'usato, nei negozi di surplus radioelettrico, o in fiera.

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GabriChan

2012-07-21 17:29

Ciao theiden, si in effetti i trasformatori costano parecchio, lo so perché li vendo... quelli di isolamento per il fotovoltaico, si arriva anche a qualche migliaia di euro per potenze superiori ai 10kVA Prova comunque a cercare quelli per il fotovoltaico monofase forse qualcosa da 1,5KVA lo trovi. Io avevo trovato uno di quelli dei televisori vecchi... vecchi... che fino a 500W ci arrivava senzaproblemi.

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fuovac

2012-07-23 14:36

Il cortocircuito fa intervenire la parte magnetica della protezione perchè la Icc (corrente di cortocircuito) è limitata solo dalla impedenza dell’anello di guasto ovvero dalla resistenza dei conduttori e dalla reattanza (la 220 è in corrente alternata e quindi anche questa componente è importante) della porzione di circuito interessata dal guasto. Tale Icc può essere anche di centinaia ed a volte migliaia di ampere, sufficiente quindi a determinare l’attrazione del dispositivo di sgancio e l’apertura dell’interruttore anche se la portata di quello a valle è inferiore.

Non è possibile quindi con correnti così elevate evitare che intervengano tutti gli interruttori posti a monte del guasto, almeno su circuiti che montano interruttori compatti come quelli “standard” installati nelle nostre abitazioni per intenderci. Dovresti montare interruttori che ti consentano di ritardare i tempi di intervento ovvero rapido quello più vicino al punto di utilizzo e con ritardo crescente quelli a monte ovvero verso l’interruttore ENEL. Il tempo di ritardo però introduce un tempo di permanenza del corto circuito superiore e quindi un surriscaldamento che l’isolante dei conduttori e le tubazioni stesse di posa devono poter sopportare senza riportare danneggiamento.

La selettività dovrebbe essere più facile garantirla in caso di sovraccarico ovvero quando la potenza complessiva degli utilizzatori alimentati è di una piccola percentuale superiore a quella sopportata dall’interruttore.

In questo caso è la lamina bimetallica dell’interruttore ovvero la protezione termica a piegarsi gradualmente fino a far intervenire il sistema di sgancio e per sovraccarichi minimi può essere anche di qualche minuto.

Se invece il problema riguarda il guasto differenziale , ovvero una dispersione verso terra è difficilmente proponibile mettere un interruttore generale con un intervento differenziale ritardato (vedi anche interruttori differenziali selettivi) come quelli che vengono talvolta utilizzati su impianti di una certa potenza (industrie – comunità ecc) perchè tale interruttore nelle nostre case assolve o dovrebbe assolvere la funzione di “salvavita” (termine improprio e parzialmente fuorviante) ovvero deve limitare sia la corrente che potrebbe attraversare il malcapitato che si prende “la scossa” ma anche in funzione del tempo di intervento dell’interruttore ovvero in quanto tempo questo interrompe l’alimentazione all’interno della “curva di sicurezza” per evitare che in caso di contatto diretto con una parte intensione l’incauto possa subire p.es. l’innesco di una “fibrillazione ventricolare”

Non ho voglia di annoiarti sull’argomento perche sul web trovi pagine e pagine di approfondimento sull’argomento; prova comunque a digitare “curva di sicurezza elettrica” e troverai molte informazioni e grafici .

Utilizzare un TIS (trasformatore di isolamento) può essere una soluzione ma devi considerare che devi aggiungere anche il consumo dovuto alle perdite (questa volta legate al rendimento) che un simile trasformatore ha, ma soprattutto un TIS deve essere utilizzato insieme ad un dispositivo di controllo dell’isolamento posto sul secondario. Questi TIS (dotati di schermo fra i due avvolgimenti) vengono utilizzati p.es. nei circuiti essenziali degli ospedali ( sale operatorie – unità di rianimazione) sia per limitare le correnti di dispersione nei pazienti che per evitare l’intervento delle protezioni in caso di primo guasto sulle apparecchiature da cui potrebbe dipendere la loro vita.

In questo caso infatti il personale viene avvertito della condizione di guasto dall’accendersi di una spia luminosa e dal suono di un cicalino che può essere tacitato (perchè alla lunga romperebbe anche i maroni) ma la spia deve permanere, senza possibilità di spegnimento, fino alla eliminazione del guasto.

Un ulteriore guasto determinerebbe infatti l’intervento delle protezioni e la definitiva disalimentazione delle attrezzature.

Va detto inoltre che il secondario del TIS deve comunque essere protetto con adeguato magnetotermico e che se sei protetto dai guasti verso terra dalla sua condizione di isolamento non lo saresti tuttavia dal contatto diretto fra i due conduttori di uscita.

In termini più pratici se prendi in mano uno qualsiasi dei conduttori non senti nulla se non una lieve corrente determinata dalle correnti capacitive se metti uno dei conduttori a terra suona il cicalino del misuratore di isolamento, se prendi in mano le due fasi ci lasci le penne O:-) se le metti in cortocircuito senti un botto :esplosivo: e vedi una fiammata ed interviene l’interruttore sul secondario.

Casualmente :-D (e quì mi sembra di essere Ezio Greggio all’”Asta Tosta”) ho sia il TIS da 3KVA che un Vigilohm della Merlin Gerin se sei interessato a questa soluzione del tuo problema.

Sperando di esserti stato utile

Fulvio

theiden

2012-07-24 18:33

grazie per le informazioni, mi sto informando, ho trovato alcuni trasformatori a basso prezzo ma sono comunque alto xD in ogni caso fuovac hai mp :-)

max70

2016-06-03 15:24

Ciao.

Se trovi dei trasformatori diversi da 230-230, ad esempio dei 230-115 , e ne colleghi due (es 230-115+115-230)

ottieni il tuo trasf d'isolamento, magari con qualche perdita ma funziona, io lo uso così.

Non che costino meno ma magari nel surplus li trovi più facilmente che i 230-230.

In che zona abiti? io qualcosa da regalarti potrei avere, ci devo guardare...

Per quanto riguarda gli interruttori che scattano, i magnetotermici sono caratterizzati con le 'curve'

(curva B, curva C, ecc) che in realtà descrivono la percentuale di maggiorazione rispetto alla corrente massima di targa

a cui l'interruttore scatta.

Quindi devi verificare la curva, scatta prima quello con la percentuale più bassa.

https://it.wikipedia.org/wiki/Interruttore_magnetotermico

quimico

2016-06-03 21:10

Mi spieghi che senso ha rispondere a discussioni vecchi di 4 anni?

Fare numero di messaggi?

max70

2016-06-04 09:29

Hai ragione, non ci avevo fatto caso.

Essendo nella prima pagina ho dato per scontato che fosse recente.

Comunque se qualcuno scorre i post alla ricerca di una risposta alla stessa domanda,

ora trova anche il mio contributo.... ;-)

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