2009-12-16, 18:40
in effeti, tutti noi possediamo un paio di foto/video camere sofisticatissime, quanto di più evoluto la natura ha saputo creare in milioni di anni di evoluzione.
sono i nostri occhi ed è propio a loro che la scienza si è ispirata nel produrre le prime macchine fotografiche.
ma com'è fatto un occhio:
![[Immagine: OcchioItaliano.JPG]](http://www.policlinico.unict.it/Adroterapia/OcchioItaliano.JPG)
l'occhio è una sfera fibrosa composta da vari strati e dotata nella sua porzione anteriore di una finestra ottica che permette l'ingresso della luce.
considerando l'occhio come una macchina fotografica cerchiamo adesso di analizzarne gi elemnti e le peculiarità.
L'obiettivo
l'obiettivo dell'occhio è costituito da un sitema di lenti composto dalla cornea, dal liquido della camera anteriore, dal cristallino e dal corpo vitreo.
tutti questi elementi partecipano alla proiezione dell'immagine ma quello che possiede le peculiarità più bizzare è proprio il cristallino.
il cristallino è una lente biconvessa composta da un materiale gelatinoso compatto e che possiede la capacità di modificare il proprio raggio di curvatura.
la messa a fuoco quindi avviene sensa che nessun elemento ottico si muova.
inoltre il cristallino ha una struttura a stati(come una cipolla) e il suo indice di rifrazione aumenta man mano ci si avvicina al suo nucleo. questo gli permette di avere un potere convergente superiore in un minore spessore. inutile dire che lenti del genere in fotografia non esistono ancora.
Il Diaframma
al davanti del cristallino troviamo l'iride, che altro non è che il nostro diaframma. l'iride si allarga e si restringe in risposta agli stimoli luminosi modulando la quantità di luce che arriva alla retina (quindi l'occhio non lavora a priorità di diaframmi)
l'iride inoltre partecipa anche alla visione nitica restringendosi uando si osserva qualcosa di piccolo e molto vicino. questo come in fotografia migliora la resa ottica e la PDC. tutto questo avviene senza che noi ce ne accorgiamo.
Il Sensore
il nostro elemento sensibile è costuituito dalla retina.
la retina è un sottile epitelio(strato di cellule) che ricopre completamente l'interno dell'occhio. è composta da miliardi di fotorecettori che percepiscono la luce e i colori e li trasformano in impulsi nervosi.
la retna non possiede una risoluzione uniforme ma ha solo una piccola area deputata alla visione nitida che prende il nome di fovea centralis.
in questa zona c'è la massima densita di foto recettori e quindi la rsoluzione è più ampia.
quando guardiamo una scena pero, non vedremo mai tutto nitido. la nitidezza è un illusione prodotta del nostro cervello che ricostruisce un immagina nitida usando i dettagli della fovea centralis che scansiona la scena.
nella retina inoltre c'è anche un punto privo di recettori detto punto cieco che per l'appunto non vede nulla. ma l'elaborazione del nostro cervello elimina questo vuoto visivo e non non ci accorgiamo di averlo.
Fotositi
i fotorecettori che ricoprono la retina sono divisi in due categorie: coni e bastoncelli.
i coni sono poco sensibili alla luce (solo 5000 o 6000 asa) ma permettono la visione a colori. ne esistono 3 varianti in base al pigmento fotosensibile che contengono. i 3 pigmenti prendono il nome di cianolabè, eritrolabè e clorolabe. rispettivamente sensibili al blu al rosso e al verde. il nostro occhio lavora quindi in RGB.
i bastoncelli invece non discriminano i colori ma possidono sensibilità che possono arrivare a 30 o 40.000 asa. (in alcuni animali anche molto oltre)
ecco perchè ci incazziamo quando la macchina ci dice che la luce è poca mentre noi ci vediamo benissimo.
i coni sono più abbondanti nella zona della fovea centralis, mentre man mano che ci si allontana prevalgono i bastoncelli. ecco perchè è difficile discrimiare il colore di un oggetto posto al margine del nostro campo visivo.
Sensibilità variabile
un sensore così sensibile però sarebbe difficile da gestire in condizione di forte luminosità, infatti la retina ha la capacità di modificare (chimicamente) la propria sensibilità.
questo fenomeno si chiama adattamento al buio o alla luce e richiede alcuni minuti.
quindi l'iride serve per gli agiustamenti di piccola entità, mentre per le variazioni più importanti subentra l'adattamento della retina.
questo spiega la sensazine di abbagliamento che si percepisce uscendo da un ambiente poco illuminato oppure il perchè entrando in un ambiente buio al principio non riusciamo a vedere nulla. nel giro di qualche minuto però le cose cambiano.
al di sotto di certi valori di luminosità però i coni non funzionano e noi vediamo in bianco e nero.
I Difetti
ipermetropia e miopia sono difetti di focalizzazione dovuti al fatto che l'occhio è più corto o più lungo di quello che dovrebbe essere. (in pratica ha un tiraggio diverso da quello giusto)
quindi nella miopia vediamo molto bene da vicino (occhio lungo, pensate ai tubi di prolunga) ma non mettiamo a fuoco all'infinito.
nell'ipermetropia invece vedimo bene all'infinito ma la distanza minima di messa a fuoco si allunga notevolmente e non riusciamo a vedere bene oggetti troppo vicini.
la presbiopia è una conseguenza dell'indurimento del cristallino che quindi diventa meno capace di accomodare.
l'astigmatismo invece è un difetto di sfericità della cornea che viene corretto con lenti cilindriche.
ultima chicca sta nel fatto che il piano di proiezione dell'occhio non è affatto piano, ma curvo ed è un segmento di sfera.
questo elimina ogni problematica di distorsione o aberrazione ottica sia essa sferica che cromatica.
se vi ho tediato troppo perdonatemi
sono i nostri occhi ed è propio a loro che la scienza si è ispirata nel produrre le prime macchine fotografiche.
ma com'è fatto un occhio:
l'occhio è una sfera fibrosa composta da vari strati e dotata nella sua porzione anteriore di una finestra ottica che permette l'ingresso della luce.
considerando l'occhio come una macchina fotografica cerchiamo adesso di analizzarne gi elemnti e le peculiarità.
L'obiettivo
l'obiettivo dell'occhio è costituito da un sitema di lenti composto dalla cornea, dal liquido della camera anteriore, dal cristallino e dal corpo vitreo.
tutti questi elementi partecipano alla proiezione dell'immagine ma quello che possiede le peculiarità più bizzare è proprio il cristallino.
il cristallino è una lente biconvessa composta da un materiale gelatinoso compatto e che possiede la capacità di modificare il proprio raggio di curvatura.
la messa a fuoco quindi avviene sensa che nessun elemento ottico si muova.
inoltre il cristallino ha una struttura a stati(come una cipolla) e il suo indice di rifrazione aumenta man mano ci si avvicina al suo nucleo. questo gli permette di avere un potere convergente superiore in un minore spessore. inutile dire che lenti del genere in fotografia non esistono ancora.
Il Diaframma
al davanti del cristallino troviamo l'iride, che altro non è che il nostro diaframma. l'iride si allarga e si restringe in risposta agli stimoli luminosi modulando la quantità di luce che arriva alla retina (quindi l'occhio non lavora a priorità di diaframmi)
l'iride inoltre partecipa anche alla visione nitica restringendosi uando si osserva qualcosa di piccolo e molto vicino. questo come in fotografia migliora la resa ottica e la PDC. tutto questo avviene senza che noi ce ne accorgiamo.
Il Sensore
il nostro elemento sensibile è costuituito dalla retina.
la retina è un sottile epitelio(strato di cellule) che ricopre completamente l'interno dell'occhio. è composta da miliardi di fotorecettori che percepiscono la luce e i colori e li trasformano in impulsi nervosi.
la retna non possiede una risoluzione uniforme ma ha solo una piccola area deputata alla visione nitida che prende il nome di fovea centralis.
in questa zona c'è la massima densita di foto recettori e quindi la rsoluzione è più ampia.
quando guardiamo una scena pero, non vedremo mai tutto nitido. la nitidezza è un illusione prodotta del nostro cervello che ricostruisce un immagina nitida usando i dettagli della fovea centralis che scansiona la scena.
nella retina inoltre c'è anche un punto privo di recettori detto punto cieco che per l'appunto non vede nulla. ma l'elaborazione del nostro cervello elimina questo vuoto visivo e non non ci accorgiamo di averlo.
Fotositi
i fotorecettori che ricoprono la retina sono divisi in due categorie: coni e bastoncelli.
i coni sono poco sensibili alla luce (solo 5000 o 6000 asa) ma permettono la visione a colori. ne esistono 3 varianti in base al pigmento fotosensibile che contengono. i 3 pigmenti prendono il nome di cianolabè, eritrolabè e clorolabe. rispettivamente sensibili al blu al rosso e al verde. il nostro occhio lavora quindi in RGB.
i bastoncelli invece non discriminano i colori ma possidono sensibilità che possono arrivare a 30 o 40.000 asa. (in alcuni animali anche molto oltre)
ecco perchè ci incazziamo quando la macchina ci dice che la luce è poca mentre noi ci vediamo benissimo.
i coni sono più abbondanti nella zona della fovea centralis, mentre man mano che ci si allontana prevalgono i bastoncelli. ecco perchè è difficile discrimiare il colore di un oggetto posto al margine del nostro campo visivo.
Sensibilità variabile
un sensore così sensibile però sarebbe difficile da gestire in condizione di forte luminosità, infatti la retina ha la capacità di modificare (chimicamente) la propria sensibilità.
questo fenomeno si chiama adattamento al buio o alla luce e richiede alcuni minuti.
quindi l'iride serve per gli agiustamenti di piccola entità, mentre per le variazioni più importanti subentra l'adattamento della retina.
questo spiega la sensazine di abbagliamento che si percepisce uscendo da un ambiente poco illuminato oppure il perchè entrando in un ambiente buio al principio non riusciamo a vedere nulla. nel giro di qualche minuto però le cose cambiano.
al di sotto di certi valori di luminosità però i coni non funzionano e noi vediamo in bianco e nero.
I Difetti
ipermetropia e miopia sono difetti di focalizzazione dovuti al fatto che l'occhio è più corto o più lungo di quello che dovrebbe essere. (in pratica ha un tiraggio diverso da quello giusto)
quindi nella miopia vediamo molto bene da vicino (occhio lungo, pensate ai tubi di prolunga) ma non mettiamo a fuoco all'infinito.
nell'ipermetropia invece vedimo bene all'infinito ma la distanza minima di messa a fuoco si allunga notevolmente e non riusciamo a vedere bene oggetti troppo vicini.
la presbiopia è una conseguenza dell'indurimento del cristallino che quindi diventa meno capace di accomodare.
l'astigmatismo invece è un difetto di sfericità della cornea che viene corretto con lenti cilindriche.
ultima chicca sta nel fatto che il piano di proiezione dell'occhio non è affatto piano, ma curvo ed è un segmento di sfera.
questo elimina ogni problematica di distorsione o aberrazione ottica sia essa sferica che cromatica.
se vi ho tediato troppo perdonatemi
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