Messaggi: 456 Grazie dati: 367 Grazie ricevuti: 304 Discussioni: 41 Registrato: Dec 2016 Ciao a tutti, come da titolo vi pongo questa domanda: perché per l'analisi qualitativa dei nitrati si usa la lega di devarda e non l'alluminio? Non avendo la suddetta lega prima di procedere all'acquisto, dato il suo prezzo, mi sono informato e ho scoperto che è composta (circa) dal 50% Cu, 45% Al e 5% Zn ma è l'alluminio che gioca il ruolo fondamentale. Quindi in una provetta ho messo una punta di spatola di KNO3, 1,5 ml di NaOH circa 1 M è un pezzetto di foglio d'alluminio. Dopo un breve riscaldamento ho posto circa mezzo centimetro sopra l'imboccatura della provetta un pezzetto di cartina indicatrice(universale e non al tornasole come qualcuno del forum mi ha insegnato ) che si è colorata di blu e poco dopo sono riuscito a distinguere l'odore di NH3. Ha palesemente funzionato, ci sono controindicazioni con questo metodo? Cordiali saluti, Edoardo
"Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e sulla prima ho dei dubbi" (A.Einstein) Messaggi: 8577 Grazie dati: 252 Grazie ricevuti: 6703 Discussioni: 36 Registrato: May 2015 Che io sappia no, anche se ho sempre usato la lega di Devarda come dai "sacri testi" Hai giustamente utilizzato la cartina all'indicatore universale, che è un miscuglio di indicatori acido-base fissati su carta, il che permette di avere una scala cromatica più estesa: pH 3  rosso scuro pH 4  rosso pH 5  rosso-arancio pH 6  giallo-arancio pH 7  verde-giallo pH 8  verde pH 9  blu-verde pH 10  blu Se hai a disposizione i reagenti necessari puoi anche preparartelo da solo, impregnare con la soluzione delle strisce di carta da filtro facendole poi seccare: Soluzione di indicatore universale: sciogliere 18,5 mg di rosso metile, 60 mg di bromotimolo e 64 mg di fenolftaleina in 100 mL di soluzione 1:1 di alcool etilico e acqua; addizionare poi idrossido di sodio 0,1 M fino a che la soluzione non diventa verde. Ricordati sempre di bagnare la cartina con acqua prima di esporla ai vapori di ammoniaca, senza far arrivare schizzi di soluzione basica contenuti nella provetta; puoi inserire nella provetta un piccolo imbuto come "paraschizzi". Il tornasole è invece un indicatore acido-base singolo che è rosso fino a pH 4,5 e blu-viola dopo pH 8,5 circa. Ciao Luisa
Dal laboratorio se ne usciva ogni sera, e più acutamente a fine corso, con la sensazione di avere “imparato a fare una cosa”; il che, la vita lo insegna, è diverso dall’avere “imparato una cosa”. (Primo Levi)
Messaggi: 456 Grazie dati: 367 Grazie ricevuti: 304 Discussioni: 41 Registrato: Dec 2016 Grazie della risposta rapida, sarebbe bello possedere quella varietà di indicatori... Ma di acido-base ho solo appunto le cartine citate prima e fenolftaleina e eventualmente la curcumina di cui abbiamo discusso in un altro thread. In ogni caso buono a sapersi, fa sempre comodo risparmiare senza modificare la qualità dei risultati... Cordiali saluti, Edoardo
"Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e sulla prima ho dei dubbi" (A.Einstein) Messaggi: 2578 Grazie dati: 710 Grazie ricevuti: 3536 Discussioni: 213 Registrato: Nov 2011 2017-03-26, 20:02 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2017-03-26, 20:04 da Mario.) (2017-03-26, 17:17)Il Chimico Modenese Ha scritto: .......come da titolo vi pongo questa domanda: perché per l'analisi qualitativa dei nitrati si usa la lega di devarda e non l'alluminio? ......... per quattro motivi, che elenco in ordine decrescente di importanza: - elevato potere riducente della lega, superiore a quello dei singoli elementi. - elevata velocità della reazione e di conseguenza riduzione del tempo di analisi. La resa è quantitativa. - la lega è molto fragile e può essere facilmente polverizzata. Questo accelera ulteriormente la velocità della reazione. - la presenza del rame residuo (non viene infatti attaccato in ambiente alcalino) evita fenomeni di sovraebollizione durante la distillazione dell'ammoniaca. Curiosità: a dirla tutta la lega dovrebbe essere chiamata "De Varda", dal cognome del suo ideatore. Sul personaggio e dei tempi in cui ha vissuto ci sarebbe da girare un reality, come è di moda oggi. Infatti la sua vicenda umana e professionale si intreccia con le rivendicazioni territoriali italiane alla vigilia della grande guerra, una storia che ancora oggi ha strascichi a sfondo etnico. A suo ricordo, nel paese che gli diede i natali, l'amministrazione locale ha voluto dedicargli una via. saluti Mario
Messaggi: 975 Grazie dati: 1968 Grazie ricevuti: 232 Discussioni: 28 Registrato: Jul 2016 2017-03-27, 06:55 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2017-03-27, 06:59 da NaClO.) Ma se uno ha un bunsen,treppiede,triangolo e crogiuolo,non se la può produrre in proprio? Fondendo i tre elementi e poi tritare la massa fusa in un mulino a palle? Saluti, Riccardo "L'importante è non smettere mai di farsi domande.La curiosità ha buoni motivi di esistere." -Albert Einstein- Messaggi: 1154 Grazie dati: 623 Grazie ricevuti: 753 Discussioni: 54 Registrato: Feb 2012 Data la sua fragilità non penso serva un mulino a palle per ridurre la lega in polvere. Hai mai provato a fondere il rame in un crogiuolo col bunsen? A questo punto, salvo qualcuno non dica il contrario, conviene operare come ha fatto il modenese.  Tanto vetro zero reagenti  I seguenti utenti ringraziano TrevizeGolanCz per questo post:1 utente dice 'Grazie' a TrevizeGolanCz per questo post NaClO Messaggi: 174 Grazie dati: 364 Grazie ricevuti: 266 Discussioni: 14 Registrato: Nov 2011 Il Bunsen non basta anche se in teoria arriva a 1500°C, sono le "Calorie" x superfice riscaldata che sono insufficienti. Tempo fa sono andato da un amico che possedeva un cannello ossigeno acetilene e ho provato, ma purtroppo mancando un crogiolo si provò su di un mattone refrattario, e venne una mezza schifezza. Penso che per ottenere la lega occorra un crogiolo, portare i metalli a calor bianco ma soprattutto sotto atmosfera di argon poiché lo zinco e l'alluminio tendono a bruciare ossidandosi molto facilmente.
Roberto. I seguenti utenti ringraziano Roberto per questo post:1 utente dice 'Grazie' a Roberto per questo post NaClO Messaggi: 975 Grazie dati: 1968 Grazie ricevuti: 232 Discussioni: 28 Registrato: Jul 2016 2017-03-27, 16:52 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2017-03-27, 17:02 da NaClO.) Si potrebbe provare con una lampada Meker: sul salomone c'è scritto che può raggiungere i 1700 *C ed ha una testa più larga. Una volta lo zinco lo ho fuso,con la torcia a gas per brasare.Non mi è sembrato che si era molto ossidato. Saluti, Riccardo "L'importante è non smettere mai di farsi domande.La curiosità ha buoni motivi di esistere." -Albert Einstein- Messaggi: 2578 Grazie dati: 710 Grazie ricevuti: 3536 Discussioni: 213 Registrato: Nov 2011 Il metodo da preferire è quello del riscaldamento ad induzione. Come crogiolo si può usare il ferro, oppure uno in ceramica tipo Hesse. Quest'ultimo lo si può scaldare con un cannello. Si inizia fondendo l'alluminiio, poi si agggiunge poco alla volta il rame e quando tutto è liquefatto si mette lo zinco. Si mescola brevemente con una spatola di ferro e si sospende il riscaldamento, si copre con un adatto coperchio e si lascia raffreddare lentamente. Poi si polverizza in un mortaio di ferro.
saluti Mario
Messaggi: 2578 Grazie dati: 710 Grazie ricevuti: 3536 Discussioni: 213 Registrato: Nov 2011 Per coloro che non l'hanno mai vista (la lega intendo): saluti Mario
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