Libro: Le teorie chimiche dal '500 al '700

Myttex Forum ha chiuso definitivamente. Non è più possibile inviare messaggi, ma il contenuto è ancora consultabile in questo archivio.

al-ham-bic

2012-04-24 22:03

Per gli amanti di storia della chimica, questo libro di sole 240 pagine (ma molto "dense"...) è come una piccola antologia del periodo più significativo della nascita di questa scienza, che va da Paracelso a Stahl, ovvero dalla fine del '500 agli inizi del '700.

Quasi tutto il libro è basato sugli scritti originali dei vari personaggi che hanno fatto quella storia e ne rende chiaro il pensiero, ma soprattutto si comincia a comprendere l'evoluzione del pensiero chimico nel tempo, che nasce proprio in questi due secoli.

Ciò che stupisce veramente è proprio questa evoluzione (assolutamente ancora incompiuta ai primi del '700), che passa da idee "filosofiche" per noi strampalatissime, ai bagliori delle particelle di Boyle e arriva al famigerato (ma innovativo) flogisto di Stahl.

Se si vuol dare un'occhiata alle teorie chimiche di Philipp Aureolus Theophrast Bombast von Hoheneim e di tanti altri nomi noti e famosi che non cito (garantisco che sono interessanti e del tutto inaspettate!), questo libro è una buonissima lettura, anche se abbastanza impegnativa (non si legge "tutto in un colpo";-).

Dello stesso Autore (Ferdinando Abbri) e stessa collana di storia della scienza fa parte "La chimica del '700", che costituisce il naturale prosieguo e l'aggancio verso la chimica ottocentesca che conosciamo, ormai finalmente scevra da implicazioni teologiche o filosofiche che hanno pesantemente pervaso tutti gli uomini di scienza dei secoli precedenti.

E' incredibile verificare come il concetto (in senso lato) "l'ha detto Aristotele o la Bibbia" abbia impiegato secoli a morire.

Ferdinando Abbri

Elementi, principi e particelle

Loescher Editore, 1980

(la foto fa un po' schifo ma avevo fretta...)

libro.JPG
libro.JPG

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: Max Fritz, raelmozo

NaClO3

2012-04-24 22:18

Ma che fi....ata, non è così vecchio, ma non importa.

Sarà facile trovarlo in libreria?

al-ham-bic

2012-04-24 22:26

NaClO3 ha scritto:

Sarà facile trovarlo in libreria?

Mah, ho qualche dubbio in proposito.

In ogni caso ordinandolo costerebbe sicuramente abbastanza poco.

NaClO3

2012-04-24 23:16

Buono, buono, l'importante che sia di carta!!

al-ham-bic

2012-04-25 07:27

NaClO3 ha scritto:

Buono, buono, l'importante che sia di carta!!

Carta? Men che mai... :-@

Una mistione dei Tre Arcani, direbbe Paracelso, ovvero Zolfo, Mercurio e Sale.

Così si ragionava fino all'altro ieri!

NaClO3

2012-04-25 13:18

Ah, Bè. Giusto. Ma preferisco l'era del flogisto.

Dott.MorenoZolghetti

2012-04-25 13:35

Certamente è un libro stimolante, specie perchè parla di argomenti suggestivi. La chimica moderna ha il grande svantaggio di fornire all'immaginario collettivo solo danni e di evocare nelle menti solo colpe.

Le patetiche politiche di adescamento delle università italiane (vedi Pisa in particolar modo) verso genitori e studenti, sono prive di contenuto. Se fa più seguaci Wanna Marchi, ci sarà un motivo...o no?

lorenzo

2012-04-25 13:38

Qual è la politica patetica di adescamento di Pisa? Son curioso! Ad ogni modo, il numero di studenti di Chimica a Pisa è salito moltissimo negli ultimi anni (non so se sia un bene...)

Dott.MorenoZolghetti

2012-04-25 13:51

Cercati in rete il filmatino (non recente) con il commento sonoro del compianto Caludio Capone.

Aumentano gli studenti, meno i chimici laureati, meno ancora i chimici lavoranti nel settore chimico. Il famoso mezzo pollo di Trilussa.

lorenzo

2012-04-25 14:02

Ah, sì l'avevo visto a suo tempo il filmatino! Comunque ti posso assicurare che, l' ultimo anno (cioè quando mi sono laureato io), il numero di laureati in Chimica a Pisa è aumentato rispetto agli anni precedenti; sono aumentati anche i laureati in corso. Non voglio dire che sia merito del filmatino, però...

Dott.MorenoZolghetti

2012-04-25 19:05

No no, forse non mi sono espresso bene.

L'università italiana in questi ultimi anni ha generato mostri d'ignoranza.

Ovvio, ci sono eccezioni, quindi nulla di personale: se uno ha voglia di imparare, ha tutte le possibilità per farlo. Tuttavia ci sono moltissimi studenti (o ritenuti tali) che "tirano a campare" ed escono più somari di quando sono entrati. Il numero generale aumenta, sì, ma la qualità è a picco! I chimici degni di questo nome sono mosche bianche, te lo posso garantire. E lo stesso discorso vale per medici, biologi e farmacisti.

lorenzo

2012-04-25 19:08

Se gli studenti "tirano a campare", da noi, non passano gli esami; o quantomeno non li passano abbastanza in fretta da laurearsi in tempo! Conosco bene i mali dell'università italiana, ma ti assicuro che il corso di Chimica a Pisa è tutt'altro che pieno di ignoranti.

Dott.MorenoZolghetti

2012-04-25 19:15

Vuoi dire che il tuo Ateneo non riceve pressioni dal MIUR per incrementare il numero annuale di laureati? Allora è l'unica eccezione.

Ne prendo atto.

lorenzo

2012-04-25 19:35

Beh, gli studenti di chimica sono davvero pochissimi. Se si vuole aumentare il numero totale di laureati, è inutile fare pressione sui professori del dipartimento di chimica: basta creare un nuovo corso di laurea in scienze delle merendine!

Rusty

2012-04-25 19:36

Quello che dice Moreno è vero, per quanto riguarda la mia universita' posso confermarlo. Il numero di laureati è aumentato a dismisura cosi' come è aumentato il numero di iscritti (piu' laureati, piu' soldi che arrivano a quell'ateneo) perchè essendoci piu' laureati aumenta il "prestigio", se cosi' vogliamo chiamarlo, di quell'ateneo; all'interno dello stesso si vedono studenti che passano esami come fossero automobili ad un casello... niente a che vedere con lo scopo primario di un'istruzione superiore come dovrebbe essere l'universita'.

Si guarda al numero di laureati, piu' che alla loro preparazione, e gli stessi professori spingono per far passare il maggior numero di studenti possibili, cosicchè il numero di laureati aumenta, aumenta ancora la loro posizione in classifica come ateneo "di prestigio", e arrivano piu' soldi... insomma i professori fanno passare cani e porci pur di avere piu' soldi per la loro facolta'. Sono schifato da questo andazzo, ma purtroppo i soldi fanno questo e altro.

Siamo OT di brutto, ma possiamo splittare se la discussione interessa.

lorenzo

2012-04-25 19:40

Boh, sinceramente nel mio corso tutti questi esami in cui si passa gratis non li ho mica visti!

Chemistry4888

2012-04-25 21:20

Il problema è sul sistema di valutazione delle università come dice Rusty. I fondi statali alle università vengono dati in funzione del numero di iscritti e dal numero di laureati posseduti da quell'ateneo.

Ma l'università di Roma non avrà sempre più iscritti dell'università di CaniCattì (nome inventato di una piccola realtà universitaria)?????

Quindi le grandi università avranno sempre più fondi rispetto alle piccole università ma non perchè si meritano questo prestigio ma solo per un fattore puramente matematico/statistico.

Un mio professore mi fece notare come una migliore distribuzione dei fondi potrebbe essere assegnata tenendo conto delle percentuali degli iscritti e dei laureati dell'ateneo. Mi spiego meglio con un banalissimo esempio:

Numero di iscritti alla triennale a Roma: 500

Numero di laureati triennali a Roma: 100

% di laureati triennali sul totale degli iscritti: 20%

Numero di iscritti alla specialistica a Roma: 50 (riferito ai 100 laureati a Roma)

% di Iscritti alla magistrale proveniente dalla triennale a Roma= 50%

Numero di iscritti alla triennale a CaniCattì: 35

Numero di Laureati triennali a CaniCattì: 15

% di laureati triennali sul totale degli iscritti: 43%

Numero di iscritti alla specialistica a CaniCattì: 12 (riferito ai 15 laureati a CaniCattì)

% di iscritti alla magistrale provenienti dalla triennale a CaniCattì: 80%

In questo modo è possibile valutare un pochino meglio (ma solo un pochino) il "prestigio" di un università.

Ancora meglio si potrebbe fare, considerando la percentuale di studenti che si laurea nei dovuti tempi (dato da aggiungere alla proposta precedente). Probabilmente anche in questo caso il risultato non è esente da errori o contraffazioni ma è sicuramente più indicativo di quello attualmente utilizzato dallo Stato.

Morale della storia???

La serietà e la cultura di uno studente non deriva dal "prestigio" dell'università frequentata ma solamente ed esclusivamente dalla serietà e professionalità posseduta dallo studente.

La chimica come qualsiasi altra scienza studiata a Roma non è diversa da quella studiata a CaniCattì *Fischietta*

P.S. Rusty forse dopo questo enorme OT si potrebbe pensare di spostare la discussione O:-)