Libro: Un'estrema solitudine

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Dott.MorenoZolghetti

2012-01-01 10:22

La malinconia predomina in questo testo. Edizione Bollati Boringhieri, del 1996, tradotta da Libero Sosio, da un'edizione originale del 1992 dal titolo "Uncertainty. The Life and Science of Werner Heisemberg". In poco più di 700 pagine (circa 60 Euro) l'autore David Cassidy racchiude tutta la storia di un uomo straordinario. Un Rocco Siffredi (cui "Panorama" della scorsa settimana dedicava un articolo sontuoso...) della fisica. Non è una battuta di spirito: la dimensione di questo uomo semplice batte quella dei migliori uomini di ogni tempo.

Il testo, ve lo dico subito, non è esattamente scorrevole, anzi, a tratti sarebbe soporifero se non parlasse di Heisemberg, ma vale la pena averlo almeno per la foto sulle pagine 326-327: foto di gruppo dei partecipanti al Congresso Solvay del 1927. Ci sono tutti! Bragg, Dirac, Compton, Bohr, Born, Langmuir, Planck, Einstein, Wilson, Lorentz, de Broglie, Debye, Pauli, Schrodinger e M.me Curie (unica donna, ovviamente!). Heisemberg è accanto a Pauli, è l'unico che sorride. Probabilmente è consapevole che chi sorride vive di più e meglio. Del resto Pauli due anni prima scriveva a Kronig:" La fisica è in questo momento molto di nuovo molto sbagliata. Per me in ogni caso è troppo difficile e io vorrei essere un attore comico o qualcosa del genere e non aver mai sentito parlare di questi argomenti!". A Copenaghen, in quei momenti, riscuoteva un grande successo Charlie Chaplin e forse Pauli pensava propio a lui.

E pensate che è proprio del 1925 il suo famoso principio di esclusione!

L'anno successivo Heisenberg enuncia il suo di principio, quello di indeterminazione. nel 1925 si era fatto una lunga vacanza in montagna e ai colleghi proccupati da mille ossesioni fisiche, rispondeva via lettera: "Non ho più pensato alla fisica neppure per un minuto!". Credo che sapesse bene come si deve vivere.

Purtroppo questo grande uomo solo, ha subito tante vessazioni per la sua scelta di restare nella sua terra (la Germania) anche durante la dittatura nazista. Non se ne volle mai allontanare e il Drittes Reich lo ripagò con cariche e compiti pubblici. Si dedicò però solo alla fisica e non si assoggettò alla violenza contro l'umanità. Lavorò al processo di nuclerizzazione della Germania, ma non diede contributi significativi o non ne volle dare, questo non si può dire con certezza.

Se avete due mesi di tempo, leggetevi il libro e ne saprete di più!

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