Lo strano caso delle etichette verdi
Ho un simpatico esercizio di ragionamento da proporvi.

Come dicevo, in uno scomparto del mio armadio dei reagenti, si è verificato questo strano fenomeno. La carta presente ha gradualmente cambiato colore fino ad assumere la tonalità giallo-verdina che vedete in foto. 
Un pezzo di carta bianco messo lì dentro nel giro di qualche settimana fa quella fine...
Lo scomparto ha uno sportello che chiude abbastanza bene e, quindi ogni vapore che si libera rimane all'interno. Lasciando aperto lo sportello la carta, molto lentamente e in parecchi giorni, torna alla sua colorazione naturale.
Peraltro ho l'abitudine di chiudere bene tutti i contenitori, specialmente quelli che contengono liquidi.
Mi viene anche il dubbio che i vapori di più composti possano combinarsi per formare un qualche gas a me ignoto...

Lo scomparto in questione contiene decine di sostanze, ma io suppongo che il colpevole sia un composto liquido. Non ho solidi sublimabili o, comunque, in grado di fare una cosa del genere.


I liquidi lì contenuti sono:
- Acidi grassi da C4 a C9
- Decine di esteri di tutti i tipi
- Sei o sette cloruri e bromuri alchilici
- Etilendiammina
- Acetilacetone
- Qualche mercaptano 

Ci sono poi una ventina di sostanze solide, ma non credo che sia colpa loro...
Se vi serve posso farvi un elenco di tutte le sostanze una per una...

Ah, ovviamente, con tanti composti odorosi che ci sono e senza nessun ricambio d'aria, si sente un costante e indescrivibile odore, per quanto tenue.

Ecco uno dei pezzi di carta che ho trovato lì dentro:
   

Sherlock Holmes del forum! Al lavoro! asd
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Ho una soluzione!
Metti la carta da un'altra parte. asd
(Si fa per scherzare)..

Non ho idea del perché, sinceramente.
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(2015-03-03, 13:02)(Alfredo) Ha scritto: Ho una soluzione!
Metti la carta da un'altra parte. asd

In effetti, a suo modo, la tua è una soluzione...  Rolleyes

Però è una faccenda davvero strana, a cui, per una questione di principio, voglio arrivare fino in fondo.
Lo so che trovare una spiegazione netta è difficile, altrimenti non vi avrei consultato per niente, quindi forza. Tirate fuori un po' d'immaginazione.  :-P

A me verrebbe da dare la colpa ai banalissimi esteri, che rappresentano la maggior parte del contenuto dello scomparto. Oltretutto i composti un pochino più reattivi tipo gli alogenuri alchilici e l'etilendiammina sono sigillati molto bene e non credo che possano uscir fuori facilmente dai loro contenitori.
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La prima cosa che ho cercato sono stati i cloruri acilici, tionilcloruro e roba del genere ma non li ho trovati.
Per il resto è difficile dire, succede anche a me.
Anch'io chiudo bene i tappi, pulisco le bottigliette, eccetera, ma mi trovo alla lunga sempre delle etichette rovinate.
La risposta (in generale e non specifica per il tuo caso) è una sola: evidentemente "crediamo o ci illudiamo" di chiudere bene o di avere degli ottimi tappi, ma non è così  azz!
Per quanto riguarda gli esteri, ne darei poca colpa.
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Dove qualche anno fa tenevo i reagenti ,avevo un problema simile al tuo, e l'odore che più impregnava l'armadietto ,era quello tipico degli alogeni, in primis dello iodio elementare il quale, benché sigillato nella sua confezione e dentro un sacchetto di plastica,emanava qualche molecolina nell'ambiente.
Nello scomparto inferiore erano soprattutto l' HCl e l' HNO3 a lasciar scappare qualche vapore che andava a colorare etichette e bottiglie in vetro con patine saline verdastre.
Risolsi,al tempo, mettendo un paio di bicchierini di plastica con della soda caustica  coperti con uno strato di cotone, i  quali senz'altro attiravano l'umidità dell'aria e i "vapori" ossidanti degli alogeni, ma non so se nel tuo caso possa esser questa una soluzione accettabile...
comandante diavolo *yuu*
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Almeno non sono il solo. asd

Anch'io mi sarei aspettato cose del genere in altre parti del lab, dove ci sono composti molto più aggressivi di questi e in quantità assai maggiori, invece lì le etichette sono come nuove. 

Comunque se non sono stati gli esteri, che sono molti e alcuni anche abbastanza volatili, non saprei davvero cos'altro può essere...
Ma comincio ad avere l'impressione che il mistero rimarrà irrisolto.  *Fischietta*
Tanto per curiosità posso provare come dice comandantediavolo oppure, forse, con un po' di permanganato...
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Io vedrei il problema da un altro punto di vista: non so quanto sia opportuno stoccare i reagenti in armadi sigillati, credo che una minima aerazione sarebbe utile proprio per evitare leventuali accumuli di vapori di qualsiasi tipo. Sicuramente qualcosa c'è, e il fatto che dici di sentire un odore indefinito, ne è la prova.
Prova ad isolare dentro sacchetti di plastica chiusi, tipo quelli che si usano per i surgelati, i composti con volatilià maggiore e vedi nel tempo che succede, altro non mi viene in mente....
Un saluto
Luigi
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Non è che hai solidi volatili?
Io ho certe etichette macchiate di marrone, ma lì è colpa dello iodio che scappa da qualsiasi contenitore....
Gli alogenuri acilici, SOCl2, SnCl4, PBr3 e S2Cl2 mi fanno invece una condensa sulla bottiglia.
"Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza." Divina Commedia, canto XXVI Inf.
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(2015-03-03, 18:43)marco the chemistry Ha scritto: Non è che hai solidi volatili?
Io ho certe etichette macchiate di marrone, ma lì è colpa dello iodio che scappa da qualsiasi contenitore...

Bah lì non c'è davvero nulla di particolare, apposta la questione è così curiosa.  *Si guarda intorno*
Ci sono parecchi composti inorganici tranquillissimi, qualche cosina organica altrettanto tranquilla (vitamina pp, ftalimide, benzoico, iodobenzoico, qualche indicatore acido-base ecc ecc) e poi qualche robetta un pelino più curiosa tipo metilumbelliferone, idrobenzamide, lophine, anidride isatoica e poco altro, ma ripeto nulla di sospetto o notoriamente volatile...

Anche da me lo iodio non vuole stare bello chiuso da nessuna parte, però lo tengo altrove.

Ripeto: la cosa presente in quantità maggiori e più volatile che c'è lì dentro sono gli esteri. Non è proprio possibile che possano attaccare così la carta?
E non è possibile che i vapori di due o più composti tra quelli presenti possano reagire per formare qualcos'altro?

(Ovviamente tutta questa storia è solo per farsi un'amena chiacchierata. Dubito che ne caveremo un ragno dal buco asd)
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Appunto, tanto per chiacchierare...   si si 

Da me sarebbe molto più complicato perchè le sostanze sono quasi tutte mescolate (con un criterio personale) ma nel tuo caso non potresti lasciare nell'armadio provvisoriamente SOLO gli esteri? 
A quanto capisco quelle da "mettere alla porta" per un po' di tempo sarebbero poche e tranquille e così ti toglieresti il dubbio in maniera inequivocabile.
Poi magari, se i colpevoli si confermassero nascosti fra gli esteri, potrai andrai a caccia del/dei veri birichini.

[da me lo iodio è in camicia di forza: doppio contenitore uno nell'altro; il bromo dorme invece tranquillo in un'altra stanza, nella sua cuccetta imbottita]

 no no ...tanto per chiacchierare.
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