2018-07-05, 18:36 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2018-07-05, 18:48 da EdoB.)
Buona Sera, ciò che state per leggere è frutto di conclusioni che ho tratto personalmente (sarei più che felice di essere corretto se necessario) e che mi sembrano coincidere con un brevetto (https://patents.google.com/patent/CN103143724A/en) che ho trovato dopo la sintesi delle presunte Nanoparticelle di Ag (da ora in poi NP).
Premessa: sperimentando con dell'argento nitrato ho notato che viene rapidamente ridotto ad Ag(0) dal ditionito di sodio. Quest'ultimo è di "grado tessile" quindi potrebbe non essere (solo) il lo ione ditionito a fungere da riducente ma, dato che non ho modo di verificare la composizione del sale, lo considero come puro.
Reagenti:
sodio ditionito, soluzione 1% m/v in acqua distillata appena preparata; argento nitrato 0,001M; acqua distillata.
Vetreria: pipetta tarata da 5 ml, buretta, matraccio da 100ml.
Procedimento:
utilizzando la buretta, lasciare cadere 30,0 ml della soluzione di AgNO3 nel matraccio. Aggiungere 5 ml di sodio ditionito 1% al matraccio e mescolare con piccoli gesti rotatori. Si genera una colorazione marrone presumibilmente di argento che lascia la soluzione limpida. Portare a volume con acqua distillata.
osservazioni/riflessioni:
-non conoscendo la purezza del ditionito di sodio ho fatto qualche prova per avere una vaga idea del reattivo necessario e mi pare che 5 ml della soluzione appena preparata siano abbastanza per ridurre tutto l'argento.
- La scelta di usare strumenti sensibili come la buretta e la pipetta tarata serve per essere sicuri della concentrazione di Argento alla fine della preparazione (0,03 M) in qualsiasi forma si trovi (Ag(0); Ag(+)). Questo giusto per completezza e per non lavorare troppo "a caso"
-Dopo diverse ore non si è depositato nulla sul fondo del contenitore, una seconda porzione di soluzione l'ho trasferita in un cilindro graduato che ho coperto e lascierò immobile per più tempo possibile cercando di osservare eventuali cambiamenti.
- Le NP si sciolgono in acido nitrico e ipoclorito di sodio diluito e la soluzione "schiarisce" e si intorbidisce con HCl e H2SO4, probabilmente per la formazione del cloruro e solfato di argento poco solubili sulla superficie delle NP.
se qualcuno avesse la possibilità di ripetere l'esperimento sarebbe utile comparare i risultati.
Lascio una foto della soluzione trasferita in un recipiente con una tenuta migliore di quella del matraccio.
nelle foto con le soluzioni più chiare c'è una luce che illumina il liquido
.....
Premessa: sperimentando con dell'argento nitrato ho notato che viene rapidamente ridotto ad Ag(0) dal ditionito di sodio. Quest'ultimo è di "grado tessile" quindi potrebbe non essere (solo) il lo ione ditionito a fungere da riducente ma, dato che non ho modo di verificare la composizione del sale, lo considero come puro.
Reagenti:
sodio ditionito, soluzione 1% m/v in acqua distillata appena preparata; argento nitrato 0,001M; acqua distillata.
Vetreria: pipetta tarata da 5 ml, buretta, matraccio da 100ml.
Procedimento:
utilizzando la buretta, lasciare cadere 30,0 ml della soluzione di AgNO3 nel matraccio. Aggiungere 5 ml di sodio ditionito 1% al matraccio e mescolare con piccoli gesti rotatori. Si genera una colorazione marrone presumibilmente di argento che lascia la soluzione limpida. Portare a volume con acqua distillata.
osservazioni/riflessioni:
-non conoscendo la purezza del ditionito di sodio ho fatto qualche prova per avere una vaga idea del reattivo necessario e mi pare che 5 ml della soluzione appena preparata siano abbastanza per ridurre tutto l'argento.
- La scelta di usare strumenti sensibili come la buretta e la pipetta tarata serve per essere sicuri della concentrazione di Argento alla fine della preparazione (0,03 M) in qualsiasi forma si trovi (Ag(0); Ag(+)). Questo giusto per completezza e per non lavorare troppo "a caso"
-Dopo diverse ore non si è depositato nulla sul fondo del contenitore, una seconda porzione di soluzione l'ho trasferita in un cilindro graduato che ho coperto e lascierò immobile per più tempo possibile cercando di osservare eventuali cambiamenti.
- Le NP si sciolgono in acido nitrico e ipoclorito di sodio diluito e la soluzione "schiarisce" e si intorbidisce con HCl e H2SO4, probabilmente per la formazione del cloruro e solfato di argento poco solubili sulla superficie delle NP.
se qualcuno avesse la possibilità di ripetere l'esperimento sarebbe utile comparare i risultati.
Lascio una foto della soluzione trasferita in un recipiente con una tenuta migliore di quella del matraccio.
nelle foto con le soluzioni più chiare c'è una luce che illumina il liquido
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