Natale di m*****a

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Mario

2016-12-24 09:02

Non è un buon Natale.

Chi ce lo augura o vive in un mondo parallelo o è in malafede. Forse è solamente un ingenuo che continua a sognare ad occhi aperti.

Farebbbe meglio a tacere. Se non altro per decenza.

Di sicuro non lo è per quei 17,5 milioni di persone a rischio povertà o esclusione sociale.

Men che meno per i giovani disoccupati (40% del totale), per i tanti sfruttati e malpagati, costretti ad emigrare e ora anche dileggiati da un ministro della Repubblica. Non che quelli più avanti con gli anni stiano meglio. C’è il padre di famiglia con figli ancora a carico che ha perso il lavoro, ha solo 50 anni e dopo l’Epifania dovrà inventarsi qualcosa e c’è la vecchietta ingobbita che fruga tra le cassette del mercato rionale.

Sono dati spaventevoli sia per dimensioni che per significato. E niente lascia presagire un’inversione di tendenza. Anzi, la situazione è certamente destinata a peggiorare.

A spargere ulteriore sale sulle ferite quotidiane ci pensa il divario sociale crescente. Il profilo della diseguaglianza e la disparità dei redditi è in continua ascesa. Fa male all’anima sapere che accanto a coloro che non riescono a imbandire la tavola nemmeno domani c’è chi si incazza con il salumiere che non è riuscito a procurarli in tempo il Dehesa Maladua promesso.

Non facciamoci travolgere dall’euforia festiva, non diventiamo prede del battage mediatico. Quello che ci raccontano è distorto se non sfacciatamente falso. A partire dalla data del 25, un’imposizione dell’oligarchia clericale per sostituire tradizioni millenarie basate sui ritmi stagionali e soggiogare le masse ignoranti. E quel signore sovrappeso dalla candida peluria e di rosso vestito è soltanto un’invenzione dei bibitari d’oltreoceano. Di quali pastorelli, bambinelli e compagnia bella andiamo cianciando? Da quelle parti oggi neanche la mangiatoia hanno più e i loro occhi vedono solo case sventrate. Ne ho abbastanza di queste palle, comprese quelle made in Yiwu che addobbano il simulacro acrilico. Bastano e avanzano le mie due in dotazione da una vita.

Un Natale assai cupo ci avvolge, cinereo come la cappa di smog cittadino che siamo costretti a inalare.

E intanto il gregge continua instupidito a percorrere lo stesso tratturo, tra outlet e boutiques del centro, uscendone sorridente e gratificato, col carrello colmo di cibarie, balocchi e sacchi di pellets.

Tanto tra poco verrà dalla sponda sinistra del Tevere il consueto augurio di un buon pranzo e l’invito a pregare per Lui, il tutto condito da tanta misericordia. E a fine anno dal colle più alto, inesorabile come sempre giungerà un pacato e rassicurante discorso. Così sia. Amen.

saluti

Mario

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;

se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l'avete già tradito

F.G., Cirano

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ClaudioG.

2016-12-24 09:32

Mario, quello che ha scritto è grandioso, e merita ore di applausi. Condivido ogni lettera. Il problema è che è uno sfogo, e come ogni sfogo è infruttuoso: il pubblico è ammaestrato, e dio è morto.

Perché è venuto ormai il momento di negare

tutto ciò che è falsità

le fedi fatte di abitudini e paura

una politica che è solo far carriera

il perbenismo interessato

la dignità fatta di vuoto

l'ipocrisia di chi sta sempre

con la ragione e mai col torto.

F.G. - Dio è morto

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LuiCap

2016-12-24 10:19

Bravissimo Mario, però da modenese doc non storpiarmi il titolo del "maestrone"... è Cirano, non Cyrano. ;-)

Mario

2016-12-24 10:31

Grazie per la segnalazione, ho provveduto a correggere.

Mentre scrivevo quel nome pensavo alla commedia di Rostand.

saluti

Mario

quimico

2016-12-24 10:48

Perfetto riassunto di fine anno. Non serve dire altro.

Roberto

2016-12-24 11:31

Il nostro Grinch ha perfettamente ragione c'è veramente poco da festeggiare di un Natale dell'anno più funesto che io ricordi.

E non è solo il lamento di un rancoroso vecchietto seduto su una panchina, o di un complottista cronico, è purtroppo la verità 

Io stesso come molti altri miei colleghi ne siamo stati vittime e testimoni, licenziati e poi riassunti a "Voucer" grazie ad una legge 

criminale e poi rigettati come immondizia il tutto per permettere di risparmiare Stipendi tasse e contributi, ed eccoci a 58 anni a 

camminare come zombi tra aziende che chiudono o a metterci in concorrenza con  giovani anch'essi in cerca di occupazione.

E mentre sei un pò depresso per il tuo futuro, senti attraverso tutti i media che nel resto del mondo le cose non vanno affatto meglio

bombardamenti da un lato e stragi terroristiche chi con torto o chi con ragione non lo so, ma so che chi ha ragione spesso giace a terra 

a coprire il propio sangue innocente sperando almeno faccia notizia.

Adriano

2016-12-24 12:27

Mario mi permetto di fare una minuscola riflessione su una ancor più piccola parte del tuo pensiero. Indipendentemente dal fatto che io la pensi o no come te. Detto ciò parlo in maniera totalmente imparziale. Non dimentichiamo che in quel 40% di giovani totali rientrano studenti e altre persone considerate inattive secondo gli standard internazionali. Perciò io, personalmente, non citerei con cotanta sicurezza i dati diffusi anche perchè,

Quello che ci raccontano è distorto se non sfacciatamente falso

Finita la lettura del tuo pensiero mi domando: cosa mi resta da fare nella vita se tradendo la gioia del Natale pensassi a tutte le cose brutte che ci sono nel mondo?

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Mario

2016-12-24 13:06

Adriano.

io non ho pensieri e opinioni. Sono o cerco di essere un cronista dei tempi che corrono.

Mi limito a descrivere una realtà, per sgradevole che sia.

Non le piace quel 40%? Nessun problema, può anche non considerarlo tale.

Conosco molti giovani nella fascia tra i 20 e 30 anni. Troppi di loro non hanno un impiego stabile e se ce l'hanno ricevono salari da sopravvivenza. Lo studiare diventa quasi un parcheggio prima di essere risucchiati dal precariato. La vicenda Almaviva è emblematica. Perdere la speranza è un tarlo che ti consuma dentro. Fossero anche solo la metà di quella cifra sarebbe intollerabile lo stesso. Qualche anno fa ci fu il solito ministro che li definì "choosy". Adesso che ha compreso con chi abbiamo avuto e continuiamo a che fare spero riveda le sue posizioni.

Restano molte cose da fare, forse troppe per una vita sola.

Per esempio sforzarsi per diventare meno coglioni. Utilizzzare al meglio i neuroni che mamma ci ha dato. Passare meno tempo ad inviare banalità ad amici e conoscenti via smartphone.

Evitare di farsi prendere per il culo da una casta imbelle e arrogante.

"Ricordare e prepararsi" è una scritta ancora leggibile sui muri di una vecchia casa colonica vicino a dove vivo. Valeva allora come oggi.

saluti

Mario

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Adriano

2016-12-24 15:07

Sarà dovuto alla mia giovane età, ma la penso in modo leggermente più ottimistico. Oltre alle guerre, alla povertà economica, d'animo, politica, oltre alle disuguaglianze sociali c'è molto altro che a mio avviso non va trascurato. Nel mondo c'è una miriade di giovani che realizza il suo sogno, altri giovani che cercano in tutti i modi un'innovazione, c'è gente che con qualsiasi mezzo a disposizione cerca di trovare una soluzione al problema, chi con passione ad audacia seppur senza soldi, senza investimenti continua a fare ricerca. Ci sono anziani che si amano come il primo giorno e genitori che sono colonne portanti di un'intera famiglia. Persone che gratuitamente (e non) sono sempre disposti ad aiutare il prossimo. Ci sono le energie rinnovabili, c'è la scienza. E scusami se questi non sono buoni motivi per essere felici. Io vivo questo Natale pensando alle cose piccole, ai meccanismi consolidati di un sistema che, d'accodo, sta cadendo in rovina. Penso a come, io ragazzo di 20 anni che non ha ancora niente da dare al mondo posso migliorare la situazione a 10 metri dal mio naso. Io vivo questo Natale pensando alle cose piccole ma non dimenticando assolutissimamente tutte le tragedie che attanagliano il mondo e che tu hai raccontato. I cronisti del tempo che corrono, e in linea del tutto più generale, i giornalisti molte volte perdono di vista il loro obiettivo. Tanto per usare una frase della direttrice del Guardian e che condivido:" viviamo nell’era della post-verità, e l’accelerazione del ciclo dell’informazione –la “cascata d’informazioni”, come la chiama la direttrice del Guardian – sta finendo per sommergerci."

 Oggi ci sono tantissimi giornalisti che fanno “giornalismo spazzatura”. E questo è un male. In un tempo in cui pensiamo che un grande evento per l’umanità come la vittoria di Trump sia arrivata grazie alla spinta dei social network, gli stessi che accolgono un numero davvero grande di informazioni le quali riescono a diffondersi perché c’è qualcuno che le legge deve farci pensare sulla responsabilità che hanno oggi i giornalisti e i cronisti della realtà. È ovvio che se i cronisti ci raccontano costantemente fatti di guerra e cronaca nera, la gente pensa che nel mondo ci sia solo quello. Perché il pubblico è vario. C’è il pubblico informato e c’è anche una massa di sprovveduti.

 Concludo citando le parole della direttrice del Guardian sul giornalismo e poi quelle dell’ormai ex presidente USA che condivido altamente.

Sono convinta che la differenza tra il giornalismo buono e quello cattivo sia il lavoro, il giornalismo più autorevole e apprezzato è quello in cui si sente tutto l’impegno che c’è dietro, la fatica fatta per il lettore qualunque sia il tema trattato, grande o piccolo, serio o leggero

Sono cresciuto guardando Star Trek, e mentirei se dicessi che quella serie non ha influenzato in  alcun modo la mia visione del mondo. Quello che mi piaceva era il suo ottimismo, la sostanziale fiducia  nel fatto che il popolo di questo pianeta, pur con le sue differenze di contesti ed esperienze, potesse  unirsi per costruire un domani migliore. Io credo che sia ancora così. Sono convinto che possiamo lavorare insieme per fare grandi cose, migliorare il destino della gente qui a casa nostra e in ogni angolo del mondo. E, anche se viaggiando più veloci della luce abbiamo lasciato indietro qualcosa ancora da fare, continuo a credere che scienza e tecnologia siano il motore a curvatura che accelera quel genere di cambiamento per tutti. E poi ho anche un’altra convinzione: siamo molto meglio equipaggiati ad affrontare le sfide di quanto non lo siamo stati mai. So che può apparire in contraddizione con quanto vediamo e sentiamo di questi tempi nella cacofonia delle notizie via cavo e dei social media. Ma la  prossima volta che verrete bombardati da affermazioni esagerate sul destino tragico del paese o sul  mondo che va in pezzi, ignorate i cinici e i catastrofisti. Perché la verità è che, se doveste scegliere un’epoca della storia umana nella quale vivere, scegliereste questa. Proprio qui, adesso.

mi scuso per il lungo messaggio. 

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comandantediavolo

2016-12-24 17:56

https://www.youtube.com/watch?v=NYd3gm-5BBw

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TETSU

2016-12-24 21:12

Concordo pienamente con lei Mario; sempre la solita schifosissima ipocrisia ogni anno.

luigi_67

2016-12-24 23:44

Mi trovo d'accordo con Adriano. Vero che ci sono tante cose che non vanno a questo mondo, il quadro che ha fatto Mario è ineccepibile, ma se perdiamo anche la speranza di poterle riuscire a cambiare, allora davvero è finita.

Cerchiamo di ritrovare in questo Natale, almeno nel nostro piccolo, nella nostra vita di tutti i giorni, quei veri valori che non sono il regalo costoso o il pranzo succulento, ma tutte quelle piccole cos, quei gesti, quelle attenzioni che ci consentono di vivere meglio con chi ci circonda... riuscire in questo già sarebbe un regalo dal valore inestimabile che nessuna carta di credito potrà mai acquistare.

Un saluto a tutti

Luigi

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comandantediavolo

2016-12-25 00:12

Di colpo,per natale, sembra che tutto quello che ci circonda assuma una sembianza mistico-consumistico-buonista.

Ecco che la massaia di Voghera riceve il suo agognato frullatore , la verginella di Codroipo il suo nuovo cellulare con la mela morsicata costato uno stipendio del babbo operaio e dal Vaticano una diretta sulla TV di stato di 4 ore per la funzione notturna del "santo" natale officiata dal "santo" padre.

Intanto a due passi da noi la gente continua a morire sotto le bombe di una guerra che miete sopratutto vittime civili, la bandiera yankee che sventola sul cadavere di un fantomatico dittatore che il proprio popolo piange con compunzione, tristezza e una dignità che noi non possiamo neanche sognare.

Ma per il mondo va bene così, un altro bel natale di spese e regali, superflui e inutili come il discorso alla nazione che ascolteremo sabato prossimo in diretta a reti unificate.

Peccato che i bei discorsi e le funzioni religiose non rendano ricchezza a chi ogni giorno si alza e deve lottare per dare un boccone di pane ai propri figli, coloro che veramente conservano un po ' di dignità...

Proprio un altro bel natale di merda.

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luigi_67

2016-12-25 11:33

comandantediavolo ha scritto:

...........

Peccato che i bei discorsi e le funzioni religiose non rendano ricchezza a chi ogni giorno si alza e deve lottare per dare un boccone di pane ai propri figli, coloro che veramente conservano un po ' di dignità...

...........

E' questa la vera ricchezza che deve fare Natale tutti i giorni e non solo il 25 dicembre.

Auguri.

Luigi

TrevizeGolanCz

2016-12-25 12:02

Io malgrado tutto ho festeggiato. Il Natale? Manco per idea, poco mi importa. Ho festeggiato il mio trasferimento nell'appartamento della mia ragazza, il fatto di lavorare da un anno, l'avere una stanza tutta per me per la mia vetreria. Il mio contratto di lavoro non verrà rinnovato? Difficile che ciò avvenga, ho fatto di tutto per farmi apprezzare e mi sento di aver perseguito la giusta strada. La mia ragazza mi molla all'improvviso e mi dovrò trasferire sotto un ponte? Non ci conoscete abbastanza come coppia <.<.... Ho solo il terrore che i ladri entrino dalla finestra del lab e mi rompano la vetreria...ecco...quello mi fa paura. Nessuna mela masticata, una t-shirt, un maglione, una borsa per sostituire quella tarocca ormai consunta, un microscopio LOMO con i soldi delle vendite della vetreria ed un rotolo di nastro adesivo per i pacchi, in modo che il 27 partano i pacchi di tutti quegli utenti che s'aspettavano sotto l'albero l'imbuto gocciolatore, i becher, i vetrini, i refrigeranti, i palloni... Il discorso del papa e quello in diretta a reti unificate mi sa che me lo perderò, aihmè ho gli amici dell'università che mi terranno lontani dalla TV, preferiranno sentire le storie di Amici o Cavalier Motta, del suo laboratorio, della guerra contro i vicini e di chimica, delle loro tesi e dei loro lavori. Niente di profondo insomma, ma meglio così, non voglio rifugiarmi dai problemi, ma non voglio nemmeno tirarmeli dietro, vada come vada per adesso continuo ad andare avanti, star fermi a lamentarsi non serve a niente, a quello ci pensa Salvini.

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Mario

2016-12-25 12:16

La mia ragazza mi molla all'improvviso e mi dovrò trasferire sotto un ponte? Non ci conoscete abbastanza come coppia <.<....

Mi sa che non conosci ancora bene le donne.

Le stesse identiche parole me le disse un caro amico 34 anni fa. Due anni fa, poco prima del Natale, seppi che era stato accolto dai Padri Oblati di Rho.

Ancora oggi ritengo sia stato fortunato nonostante tutto.

saluti

Mario

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myttex

2016-12-25 14:26

Quello che ha scritto Mario, per quanto condivisibile e scientificamente valido (dato che ha fornito dati e fatti reali) è comunque il polo negativo di un tutto. Sono luoghi comuni anche quelli. Però condivido in pieno questa parte: E intanto il gregge continua instupidito a percorrere lo stesso tratturo, tra outlet e boutiques del centro, uscendone sorridente e gratificato, col carrello colmo di cibarie, balocchi e sacchi di pellets.

Purtroppo sì, è diventata la festa del consumismo più estremo, ma perchè non guardarla con un occhio più ottimistico, come dice Adriano? Come un giorno in cui riunirsi con i propri cari e star bene.

Il disagio nel mondo c'è e ci sarà sempre. Non possiamo piangere per tutti. Viviamo il presente.

Buon Natale a tutti!

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Kokosekko

2016-12-25 22:01

Non vi sentite, talvolta, prigionieri dei nostri umani e fallibili sensi e capaci di vedere il mondo solo attraverso il filtro delle nostre esperienze pregresse, schemi mentali e nozioni olistiche, eternamente incapaci di qualsiasi reale cambiamento, impossibilitati a ogni forma di progresso o regresso e illusi dell'esistenza del libero arbitrio?

Non c'entra molto col primo post, ma dopo le due pagine di discussione mi sembrava consono fare questa domanda... asd