Nitrati con la brucina

Myttex Forum ha chiuso definitivamente. Non è più possibile inviare messaggi, ma il contenuto è ancora consultabile in questo archivio.

Mario

2012-11-20 19:54

Questo alcaloide di origine naturale è presente nelle bacche di alcune piante del genere Strychnos. Da quasi due secoli è noto che questo alcaloide produce una intensa colorazione rossa in presenza di acido nitrico. Di questa sua caratteristica ne trae vantaggio l'analisi chimica nella determinazione qualitativa e quantitativa dello ione nitrato. L'analisi viene condotta in soluzione fortemente solforica e il colore rosso che si sviluppa rapidamente sbiadisce assumendo dapprima toni aranciati e infine gialli. Per l'analisi qualitativa occorrono i seguenti reattivi: - brucina (CAS n° 357-57-3). La si usa in soluzione allo 0,2% in acido solforico concentrato. Appena preparata la soluzione appare debolmente colorata in rosa. Non so se questo è dovuto a tracce di acido nitrico nell'acido usato. In ogni caso la colorazione è sufficientemente debole da non dare fastidio. La soluzione viene conservata in un flacone di vetro scuro ben tappato. - acido solforico 98% a basso contenuto di nitrati - acido solforico (3+1) : aggiungere con cautela a 1 volume di acqua 3 volumi di acido solforico conc. Procedimento: 10 g di acqua vengono portati a secco in un beker di vetro. Si riprende dopo raffreddamento il residuo con 3 ml di acido solforico (3+1) e lasciare raffreddare. Infine aggiungere 1 ml della soluzione solforica di brucina e mescolare il tutto. Si ha una immediata colorazione rossa che passa rapidamente arancione e dopo pochi minuti diventa gialla. La prova di cui sopra è stata eseguita su un campione di acqua potabile contenente circa 5 ppm di ione nitrato. Una prova in bianco usando acqua distillata è praticamente incolore. Nota1: il test è abbastanza specifico. I nitriti debbono essere assenti perché in presenza di acido solforico producono acido nitrico per dismutazione. Nota2: reperire oggi la brucina è un'impresa. Ne avevo ancora dai tempi degli studi, gelosamente conservata. Sebbene non così tossica come il suo parente non metilato, ha pur sempre una notevole azione venefica. Curiosità: la brucina viene menzionata niente poco di meno che in un famosissimo romanzo d'appendice scritto da Alexandre Dumas "Il conte di Montecristo". Riportiamo qui fedelmente in lingua madre un breve estratto dall'opera: .......C'est bien facile. Supposez que vous sachiez d'avance de quel poison on doit user contre vous.... Supposez que ce poison soit de la... brucine, exemple.... —La brucine se tire de la fausse angusture, je crois, dit Mme de Villefort. —Justement, madame, répondit Monte-Cristo; mais je crois qu'il ne me reste pas grand-chose à vous apprendre; recevez mes compliments: de pareilles connaissances sont rares chez les femmes. —Oh! je l'avoue, dit Mme de Villefort, j'ai la plus violente passion pour les sciences occultes qui parlent à l'imagination comme une poésie, et se résolvent en chiffres comme une équation algébrique; mais continuez, je vous prie: ce que vous me dites m'intéresse au plus haut point. —Eh bien, reprit Monte-Cristo, supposez que ce poison soit de la brucine, par exemple, et que vous en preniez un milligramme le premier jour, deux milligrammes le second, eh bien, au bout de dix jours vous aurez un centigramme; au bout de vingt jours, en augmentant d'un autre milligramme, vous aurez trois centigrammes, c'est-à-dire une dose que vous supporterez sans inconvénient, et qui serait déjà fort dangereuse pour une autre personne qui n'aurait pas pris les mêmes précautions que vous; enfin, au bout d'un mois, en buvant de l'eau dans la même carafe, vous tuerez la personne qui aura bu cette eau en même temps que vous, sans vous apercevoir autrement que par un simple malaise qu'il y ait eu une substance vénéneuse quelconque mêlée à cette eau...... saluti Mario

I seguenti utenti ringraziano Mario per questo messaggio: quimico, oberon, comandantediavolo, Dott.MorenoZolghetti, Hegelrast, Max Fritz

Dott.MorenoZolghetti

2012-11-21 23:07

Dumas non si limita solo a raccontare della brucina, ma parla (dopo poche righe) della stricnina e dell'arsenico e fa una perfetta descrizione dell'avvelenatore medio, rozzo e incauto perchè ignorante della chimica e della botanica. E come dargli torto...

al-ham-bic

2012-11-21 23:51

Eh no, questa discussioncina è troppo ghiotta ed appetitosa... non posso esimermi dal (ri)partecipare almeno a questo banchetto!

Esprimevo in altra sede a Mario il mio apprezzamento per la indovinatissima citazione bibliografica, che Moreno ha completato.

Mi permetto anche di lanciare una pesante provocazione ai giovani: avete sei mesi di tempo? Leggete Il Conte di Montecristo!

Alla fine, per gli eletti che ci arrivano, la soddisfazione sarà come aver fatto una maratona *Sbav* *yuu* .

Qualche pazzoide che l'ha corsa addirittura più volte (quella letteraria, non quella podistica!), vi ha trovato ogni volta delle chicche preziose e fuori dal tempo, come quelle citate.

Appena possibile mi riprometto anche di replicare questo test per i nitrati; sarà lo stesso piatto, ma cucinato da due cuochi va a finire che la tavola ne guadagna...

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti, Max Fritz, Mario

Dott.MorenoZolghetti

2012-11-22 02:16

Oh chi si vede...l'abate Faria.

Mio buon abate, quando ho letto la citazione, ho immaginato la vostra fregola nel rispondere e ho pensato: resisterà a un invito tanto audace?

asd

La soluzione di brucina in acido solforico è incolora, ma è possibile che avvenga una parziale carbonizzazione dell'alcaloide. Inoltre può capitare che la purezza dei reagenti non sia massima. La brucina d'annata (e di questo ho un'esperienza almeno secolare, conservando campioni davvero antichi) può contenere impurezze cromogeniche. Mi riferisco ovviamente a quei prodotti da farmacia, dimenticati negli armadi e lì chiusi a chiave dal primo Dopoguerra. Esisteva allora una tale varietà di "brucine" da fare impallidire: bromidrato, solfato, cloridrato e perfino nitrato! Ovviamente si commerciava anche la base libera, così come oggi si fa ancora per la stricnina. Attualmente la quasi totalità delle ditte commerciano la sola brucina solfato, quando la commerciano...

E in quest'ottica di "anossia da sostanze chimiche" diventano attuali (ma alla rovescia) le parole del Conte quando parla di "cucchiai di arsenico" per avvelenare un uomo. Oggi c'è da fare molta attenzione agli sprechi, causa penuria di materie prime. :-D

al-ham-bic

2012-11-22 08:28

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Oh chi si vede...l'abate Faria.

Mio buon abate, quando ho letto la citazione, ho immaginato la vostra fregola nel rispondere e ho pensato: resisterà a un invito tanto audace?...

Già, mio caro Edmond, l'esca era appetitosa, devo ammetterlo.

Se vedo un raggio di sole entrare dalla finestrella, allungo un braccio fuori dalla grata... salvo poi ritirarmi nella mia cella del Castello d'If, alla quale ormai tutto sommato sono abituato. Il paragone che hai fatto mi sembra azzeccato...

---

Anch'io "avevo" gelosamente conservato questo amarissimo alcaloide dal tempo degli studi [da quanto tempo sono rinchiuso in questo castello? Le pareti son piene di segnetti...] e non era ex farmacia ma espressamente per analisi.

Vedremo se il tempo e l'umidità di questo angusto carcere hanno lasciato i segni; la conservavo in una nicchia scavata nel muro, assieme alla sua sorellina Cacotelina, di un bell'abito color castagna.

---

Fuor di metafora, "l'anossia da sostanze chimiche" (soprattutto per i nuovi prezzi ai quali io non mi voglio adattare) è drammatica.

Per fare il Magneson II ho quasi dato fondo alla mia riservetta di p-nitroanilina: quando mai la potrò rimpiazzare? MAI PIU', e pace all'anima della Chimica Sperimentale home-style O:-)

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti

comandantediavolo

2012-11-22 14:08

Vedo che molti, chi più,chi meno hanno in gelosa custodia questo alcaloide affascinante "dai tempi degli studi" *Fischietta*

Sempre fu utile per discovrir la presenza dei nitrati col suddetto metodo,e la risoluzione chirale delle miscele racemiche, ma ponerVi vorrei un quesito... :

Com'è possibile, a vostro miglior giudizio, risalire all'anno di produzione di una confezione di brucina diidrato della Merck, ammesso che sia possibile?

Il vincitore della disputa sarà ricompensato con un campione gratuito. asd

Dott.MorenoZolghetti

2012-11-22 19:47

Per tentare una sommaria datazione occorre almeno vedere la confezione originale.

La p-nitroanilina la sintetizziamo da acetanilide, senza alcun problema.

Io ho avuto lo stesso psicodramma con l'acido picrico, ma siamo capaci di farci questo e altro a partire dal banale fenolo. Quindi non bisogna scoraggiarsi, verranno tempi migliori o mondi migliori.... chissà! ;-)

Del resto, le ultime due parole del Conte non sono forse state: "aspettare e sperare" ? asd

I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: Mario, al-ham-bic

Mario

2012-11-22 20:33

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Per tentare una sommaria datazione occorre almeno vedere la confezione originale.

La p-nitroanilina la sintetizziamo da acetanilide, senza alcun problema.

Io ho avuto lo stesso psicodramma con l'acido picrico, ma siamo capaci di farci questo e altro a partire dal banale fenolo. Quindi non bisogna scoraggiarsi, verranno tempi migliori o mondi migliori.... chissà! ;-)

Del resto, le ultime due parole del Conte non sono forse state: "aspettare e sperare" ? asd

Mi perdoni l'excursus letterario, ma non mi posso trattenere dal farle un appunto:

- Il Conte non è morto. E nulla lo lascia presagire, tant'è che si allontana dall'isola assieme all'amata Haydèe. E' quindi improprio parlare di "ultime due parole".

- E poi non le ha pronunciate, ma scritte nella lettera che Jacopo consegna a Valentina e Morrel. E mentre la leggono la feluca del Conte è soltanto più una vela bianca all'orizzonte, grande come l'ala di un gabbiano.....

saluti

Mario

al-ham-bic

2012-11-22 23:04

Boys (solo per quei due o tre... che non hanno letto il vecchio Dumas), avete visto cosa vi siete persi? *Si guarda intorno*

---

OK per l'acetanilide ed il TNF, nessun problema! Il mio era un pensiero generale... quando anche l'anilina e il fenolo finiranno... eccetera... Sic transit gloria mundi! O:-)

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti

Dott.MorenoZolghetti

2012-11-23 09:06

Mario ha scritto:

Mi perdoni l'excursus letterario, ma non mi posso trattenere dal farle un appunto:

- Il Conte non è morto. E nulla lo lascia presagire, tant'è che si allontana dall'isola assieme all'amata Haydèe. E' quindi improprio parlare di "ultime due parole".

- E poi non le ha pronunciate, ma scritte nella lettera che Jacopo consegna a Valentina e Morrel. E mentre la leggono la feluca del Conte è soltanto più una vela bianca all'orizzonte, grande come l'ala di un gabbiano.....

saluti

Mario

E' palese che il Conte non sia morto, così come non ho scritto che le sue due "ultime parole" le abbia pronunciate. Era evidente il mio riferimento alle "ultime parole" del Conte contenute nel romanzo, certamente scritte (nella famosa lettera) e non pronunciate verbalmente. Le voglio però rammentare quanto la brucina e certi altri alcaloidi, anche se assunti a piccole dosi, possano provocare stati di allucinazione e di depressione del S.N.C. tali da compromettere la lucidità mentale e le più elementari basi cognitive. Non è che per caso, durante il saggio per i nitrati...

I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: AgNO3

comandantediavolo

2012-11-23 09:09

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Per tentare una sommaria datazione occorre almeno vedere la confezione originale.

Cito il DocMZ

Ecco la foto a cui sopra (spero si veda, non son molto pratico!)

[img] Uploaded with http://imageshack.usImageShack.us[/img]

E' possibile, Dottore, una datazione?

Sicuramente la confezione è anteriore al 1992...

Dott.MorenoZolghetti

2012-11-23 21:00

Direi che potrebbe risalire agli anni Ottanta o alla fine degli anni Settanta. Non prima.


Sotto quelle confezioni c'è (solitamente) stampata in rilievo la data di reinvasatura. Se a quella si tolgono 5 anni, si ha la data di invasatura.

I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: comandantediavolo

al-ham-bic

2012-12-04 22:56

Come promesso, ecco un'altra prova dell'analisi dei nitrati con la brucina.

Per avere un po' di fantasia in cucina ho cambiato un po' la visualizzazione finale con l'aiuto della piastrina di porcellana; per la procedura generale ved. il post di Mario.

Ho evaporato a secco i canonici 10 ml in tre porzioni;

- la prima di acqua "nitrata" con 80 mg/l di KNO3 pari a 50 mg/l di NO3-

- la seconda di acqua di rubinetto

- la terza di acqua deionizzata

e poi ripreso il residuo con 3 ml di H2SO4 65%

brucina_2.JPG
brucina_2.JPG

Per l'acqua potabile mi baso sui dati ARPAV della mia zona che si situa nella fascia 15-25 mg/l di NO3- (stimiamo in circa 20 mg/l, forse potrebbe essere meno, ma il valore assoluto non ci interessa per questa prova qualitativa)

Nei tre pozzetti sono state messe 15 gocce della ripresa dei tre campioni descritti addizionati ciascuno di 5 gocce di soluzione solforica di brucina.

La differenza è evidente, come la sensibilità elevata.

Come già detto, dopo un certo tempo il colore rosso o rosa vira al giallo stabile.

brucina_3.JPG
brucina_3.JPG

La soluzione dell'alcaloide in H2SO4 conc. è rosa pallido, ma sono sicuro che dipende anche nel mio caso dalla piccola quantità di nitrati nell'acido usato.

Ecco la provettina sul muretto pronta al sacrificio, nell'unico giorno di tutta questa orrenda stagione in cui sono riuscito a vedere il sole.

brucina_1.JPG
brucina_1.JPG

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: fosgene, Max Fritz, Dott.MorenoZolghetti, Christian, Mario

fosgene

2012-12-06 22:17

Buonasera Mario.

Sa per caso qual'è la molecola ,che genera la colorazione rossa, che si forma nella reazione tra il solfato di brucina (in ambiente solforico) ed i nitrati? Mi interesserebbe anche la sua formla di struttura :-)

La ringrazio in anticipo

Fosgene

Mario

2012-12-07 17:31

fosgene ha scritto:

Buonasera Mario.

Sa per caso qual'è la molecola ,che genera la colorazione rossa, che si forma nella reazione tra il solfato di brucina (in ambiente solforico) ed i nitrati? Mi interesserebbe anche la sua formla di struttura :-)

La ringrazio in anticipo

Fosgene

La colorazione rossa è attribuita alla formazione del brucichinone, la cui formula di struttura è la seguente:

saluti

Mario

I seguenti utenti ringraziano Mario per questo messaggio: fosgene

al-ham-bic

2012-12-07 17:43

Al quale seguirà, da parte mia a tempo opportuno (o magari da parte di Mario?), qualche altra semplice e piacevole esperienza con un brucichinone nitrato e carbossilato...

Dott.MorenoZolghetti

2012-12-21 12:12

Per risvegliare il nostro buon abate Faria, propongo qui, anche se leggermente discostato dall'argomento nitrati, un'appendice sulla monografia della brucina.

Visto e considerato che questo alcaloide (come per la sua più nota cugina stricnina) è stato molto adottato in passato dagli avvelenatori (mi ricordo persino la scena di un film del passato in cui il protagonista veniva avvelenato da un vino contaminato dalla sostanza distribuita sul vetro inteno di un bicchiere, avendone fatto evaporare prima una soluzione alcolica spruzzata sulla coppa), si sono ideate diverse reazioni cromogeniche per metterlo in evidenza, anche in reperti autoptici.

Premetto che l'uso di un tale alcaloide a scopo omidica è da evitare perchè l'alcaloide è amarissimo e il tipo del film se ne sarebbe accorto anche se il vino fosse stato un Amarone! Nel film infatti si giocava sul fatto che la brucina così distribuita risultasse incolore.

Perdonate l'approssimazione delle metodiche proposte, ma qui siamo in campo medico-tossicologico e con un salto temporale a ritroso di circa 150 anni, quindi è più il valore affettivo che quello effettivo. asd

Test di Cotton

Si tratta il campione in esame con soluzione di acido nitrico a 42°Bè e si riscalda a 40-50°C, quindi si aggiunge un eccesso di soluzione satura di sodio idrogenosolfuro (NaHS) e si mescola. La miscela, in presenza di brucina, dapprima assume un colore violetto, poi si ha un netto viraggio al verde stabile. Secondo Cotton basterebbero 2 mg di brucina per colorare in modo percettibile un litro di acqua.

Test di Fluckiger

Si ottiene una soluzione acquosa trattando il tessuto o il siero di sangue con poco acido acetico al 10%, bollendo per 5 minuti e centrifugando o filtrando. Al liquido limpido addizionare pari volume di una soluzione satura di nitrato mercuroso. Quindi porre la provetta in un bagnomaria bollente e riscaldare per 5 min. In presenza di brucina appare un colore rosso carminio molto intenso e stabile.

Test di Hager

Se si sospetta che un certo liquido contenga brucina, aggiungere acido solforico 25%, filtrare se occore e poi versare una punta di spatola di biossido di manganese. Lasciare agire per alcune ore, agitando spesso.

Si svilupperà una colorazione giallo-rossa o turchina-rossa, a seconda della quantità di alcaloide. Unendo la soluzione con ugual volume di acido picrico (soluzione acquosa satura), si ottiene subito un precipitato gialliccio amorfo.

Test di Ihl

Si ossida la brucina con biossido di piombo, ottenendo una colorazione rossa.

Test di Pander

Si ossida la brucina con acido nitrico, ottenendo una colorazione rossa, poi arancione e infine gialla.

Test di Pelletier

Trattando una soluzione di brucina con acqua cloroformica si sviluppa una colorazione rosso vivo che vira al giallo.

Test di Dragendorff

A una soluzione solforica di brucina (campione bollito in acido solforico diluito 1:10, poi filtrata e lasciata raffreddare a temperatura ambiente), si addiziona, madiante una becchettina di vetro, pochissima soluzione di dicromato di potassio 0,1%. Dopo mescolamento si osserva, in presenza di brucina, allo sviluppo di una colorazione transitoria rosso lampone, poi rosso-arancio e per finire bruno-arancio. La sensibilità della tecnica è di 1:10000.

I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: al-ham-bic, Max Fritz, fosgene

al-ham-bic

2012-12-21 12:38

Interessantissimi spunti Zolgh... ottimo post!  si si

Me li segno e qualcuno di sicuro lo proverò, per amore del periodo storico (affettivo più che effettivo, giustamente).

---

Pensare di avvelenare qualcuno con la brucina mettendogliela nella minestra o nell'Amarone senza che questi se ne accorga è fantasia sfrenata, dato che poche cose hanno una "amarezza" di tale potenza... ma se per caso ti viene in mente il titolo del film, ce lo guarderemo anche per ridere ;-)

Dott.MorenoZolghetti

2012-12-21 13:13

Eh mi chiedi troppo... mi pare (ma non lo giurerei...) l'attore fosse Charles Bronson, ma il titolo...quello non lo so. E' un film che ho visto una ventina di anni fa...e quella era una scena marginale, verso la fine della pellicola. Altro non ricordo.

Mario

2012-12-21 18:51

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Eh mi chiedi troppo... mi pare (ma non lo giurerei...) l'attore fosse Charles Bronson, ma il titolo...quello non lo so. E' un film che ho visto una ventina di anni fa...e quella era una scena marginale, verso la fine della pellicola. Altro non ricordo.

Si tatta del film "Il meccanico" del 1972.

saluti

Mario

Dott.MorenoZolghetti

2012-12-21 19:00

Mario ha scritto:

Si tatta del film "Il meccanico" del 1972.

saluti

Mario

Davvero? Si ricorda la scena? Erano in due in una stanza (ricordo un divano), il tipo stappa una bottiglia di vino (così mi pare...) davanti all'altro e poi ne versa un po' in due bicchieri vuoti. Quello destinato al protagonista è stato trattato con la soluzione di brucina. Questo è quanto mi ricordo, ma con i soliti scherzi che fa la memoria.

Mario

2012-12-21 19:52

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Davvero? Si ricorda la scena? Erano in due in una stanza (ricordo un divano), il tipo stappa una bottiglia di vino (così mi pare...) davanti all'altro e poi ne versa un po' in due bicchieri vuoti. Quello destinato al protagonista è stato trattato con la soluzione di brucina. Questo è quanto mi ricordo, ma con i soliti scherzi che fa la memoria.

Era un tipico film degli ormai lontani anni 70, dei quali conserva l'atmosfera cupa e spregiudicata.

Ecco due fotogrammi del film:

Qui si vede Arthur Bishop (impersonato da Charles Bronson) colto nell'atto di bere il fatale vino.

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=c4h0bn4w8eehj3w24c4.jpg

Qui Arthur è agonizzante. Dietro lui il suo avvelenatore Steve McKenna (l'attore Jan-Michael Vincent).

Notevole poi il colpo di scena finale. Assolutamente da non perdere!

saluti

Mario

I seguenti utenti ringraziano Mario per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti, fosgene

Dott.MorenoZolghetti

2012-12-21 20:03

Pazzesco! *clap clap*

Lei è un'inesauribile fonte di sorprese.

Se le capita di passare per Torino, mi avvisi, le offrirò volentieri un bicchierino... ;-)

Mario

2012-12-21 20:19

Dott.MorenoZolghetti ha scritto:

Pazzesco! *clap clap*

Lei è un'inesauribile fonte di sorprese.

Se le capita di passare per Torino, mi avvisi, le offrirò volentieri un bicchierino... ;-)

Grazie per l'invito.

Nel frattempo, prima di entrare in casa, piazzerò un pacchetto sotto la sua autovetturaasd.

saluti

Mario

I seguenti utenti ringraziano Mario per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti

Dott.MorenoZolghetti

2012-12-21 20:30

Ah, grazie! Come prescrive il galateo: mai presentarsi a mani vuote.

Ritornando in tema: per la brucina, come per la stricnina, non esiste un antidoto davvero efficace. Solitamente si ricorre alla gastrolusi (lavanda gastrica) e alla somministrazione di carbone attivo. Ovviamente si attuano le terapie di supporto (intubazione e ventilazione artificiale), si attenuano gli spasmi muscolari con diazepam o midazolam per via endovenosa, e in casi gravi si ricorre al pancuronio (o a molecole affini) che è un agente bloccante neuromuscolare e ad adeguate dosi di morfina per lenire gli intensi dolori muscolari.

I seguenti utenti ringraziano Dott.MorenoZolghetti per questo messaggio: Mario, al-ham-bic

al-ham-bic

2012-12-21 20:47

Stavo scrivendo lo stesso concetto espresso da Moreno (pazzesco... ecc.) poi sono arrivato in ritardo per altri motivi.

Non solo il titolo, ma addirittura pronta cassa le immagini salienti del più sconosciuto film degli anni '70 .. O_O

E poi diciamo di Google...

al-ham-bic

2012-12-28 23:51

Post-aggiunta.

Visto il film originale (compreso il remake del 2011 col medesimo titolo).

In italiano non è "Il meccanico" ma "Professione assassino", solita titolazione fantasiosa di "The Mechanic".

Bronson giovane e magro, pantaloni a zampa di elefante, effetti speciali modello 1972 a base di benzina, ecc.

Improbabilissima brucina come cardiobloccante (con tutti gli alcaloidi che c'erano...), acido nitrico sciogli-corpo (nemmeno vagamente fumante) contenuto in un carrello di ferraccio...

Ma ci si divert-e/iva lo stesso Rolleyes

I seguenti utenti ringraziano al-ham-bic per questo messaggio: Dott.MorenoZolghetti, fosgene

comandantediavolo

2013-03-19 10:23

Mario ha scritto:

Era un tipico film degli ormai lontani anni 70, dei quali conserva l'atmosfera cupa e spregiudicata.

Ecco due fotogrammi del film:

Qui si vede Arthur Bishop (impersonato da Charles Bronson) colto nell'atto di bere il fatale vino.

http://uptiki.altervista.org/viewer.php?file=c4h0bn4w8eehj3w24c4.jpg

Qui Arthur è agonizzante. Dietro lui il suo avvelenatore Steve McKenna (l'attore Jan-Michael Vincent).

Notevole poi il colpo di scena finale. Assolutamente da non perdere!

saluti

Mario

Proprio il caso di dire "un amaro calice"...

Mario

2014-03-09 18:39

Per quelli tra voi interessati al film segnalo che poco dopo la mezzanotte lo trasmetteranno su LA7.

buona visione

Mario