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Perchè la polvere nera se bagnata non esplode, mentre invece il TNT sì?
Ho pensato che l'acqua va a sciogliere il KNO3 della polvere nera e quindi va ad impedire in questo senso la detonazione; invece il trinitrotoluene è insolubile in acqua e quindi non viene disturbato.
Voi avete idee migliori?
Grazie in anticipo!
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Un'idea ce l'avrei... mandarti a casa la police ahhahaha
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(2017-07-18, 00:59)Guglie95 Ha scritto: Un'idea ce l'avrei... mandarti a casa la police ahhahaha
Non temete, non sono un malintenzionato.
Sto solo preparando l'esame di chimica analitica forense ed il prof da anche domande di questo tipo.
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Non ha fatto richieste riguardo la sintesi di queste sostanze e quindi lascerei il quesito.

Tanto vetro zero reagenti

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2017-07-19, 07:52 (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 2017-07-19, 07:52 da luigi_67.) AsdrubalePerchè la polvere nera se bagnata non esplode, mentre invece il TNT sì?
Ho pensato che l'acqua va a sciogliere il KNO3 della polvere nera e quindi va ad impedire in questo senso la detonazione; invece il trinitrotoluene è insolubile in acqua e quindi non viene disturbato.
Voi avete idee migliori?
Grazie in anticipo!
Esattamente per questo motivo.
Considera inoltre che la polvere nera è in realtà un miscuglio di vari composti uno dei quali, il nitrato di potassio appunto, è solubile in acqua. La presenza di questa, oltre a solubilizzare il nitrato, altera l'aggregazione della miscela e quindi rende inefficace questo esplosivo.
Diverso invece il caso di altri esplosivi tipo il trinitrotoluene che hai citato (ma ce ne sono altri con caratteristiche analoghe): questo non è un miscuglio ma un composto, è praticamente insolubile in acqua e conserva le sue proprietà anche se bagnato. Questo è un grosso pregio di questo prodotto perchè lo rende praticamente immune a deterioramenti dovuti ad umidità e quindi utilizzabile con sicurezza e certezza di funzionamento anche in situazioni critiche (parlo di utilizzi "pacifici"ovviamente).
Il rovescio della medaglia è che, proprio a causa della sua "stabilità", gli ordigni della seconda guerra mondiale che ogni tanto sono rinvenuti, sono ancora in grado di esplodere nonostante il tempo passato...
Un saluto
Luigi
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Oltre alla risposta di Luigi il motivo è anche un'altro:
La polvere da sparo è, come dice il nome, una polvere. L'acqua che si "intrufola" tra le particelle assorbe il calore della fonte di innesco. Come ben si sa per fare evaporare/bollire l'acqua serve molta energia che viene appunto sottratta dall'innesco. C'è un'altra caratteristica a sfavore: essendo la polvere parzialmente polare permette all'acqua di infiltrarsi ancora più facilmente.
La risposta di Luigi va però interpretata bene perché secondo la logica della risposta se non fosse "troppo bagnata" dovrebbe accendersi comunque, cosa che non accade. La risposta di Luigi è vera solo nel momento in cui il KNO3 ha avuto la possibilità di dilavarsi.
Infine penso (ma non ne sono certo) che le polveri piriche usate oggi nelle armi da fuoco ne contengano ben poco di KNO3 ma più che altro della nitrocellulosa.
Cordiali saluti,
Edoardo
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(2017-07-19, 10:42)Il Chimico Modenese Ha scritto: Infine penso (ma non ne sono certo) che le polveri piriche usate oggi nelle armi da fuoco ne contengano ben poco di KNO3 ma più che altro della nitrocellulosa.
Pensi bene.
Le polveri per armi da fuoco sono,generalmente costituite da miscele nitrocellulosa/nitroglicerina (nitrocellulosa >85% ), lamellare per munizioni spezzate per canna liscia e granulare per armi a canna rigata, ma non è sempre una regola; in balistica ci sono centinaia e centinaia di variabili che portano alla scelta del propellente a seconda dell' impiego che ne deve essere fatto.
comandante diavolo

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